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𝗜𝗹 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝘁𝗲𝗺𝗽𝗲𝘀𝗲, 𝗻𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗲𝗲 𝗱𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗵𝗮 𝗮𝗳𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝘃𝗲𝗿 𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗖𝗼𝗺𝗺𝗶𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗮𝘁𝗼, 𝘁𝗿𝗮𝗺𝗶𝘁𝗲 𝗣𝗲𝗰, 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗰𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗮𝗱 𝘂𝗻 𝗮𝗽𝗽𝘂𝗻𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗼̀ 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗹’𝗼𝗸. 𝗗𝗮 𝗾𝘂𝗶 𝗹’𝗶𝗻𝗰𝗿𝗼𝗰𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗶 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗲 𝗹𝗮 𝗳𝘂𝗴𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮 𝗣𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗥𝗲𝗰𝗮𝗻𝗮𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝗿𝗮𝗽𝘁𝘂𝘀 𝗱𝗶 𝗽𝗮𝘂𝗿𝗮. 𝗔𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗲 𝗘𝗺𝗮𝗻𝘂𝗲𝗹𝗲 𝗖𝗮𝗿𝗹𝗼𝗻𝗶 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼 𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮, 𝗱𝗶 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗮𝗶 𝗱𝗼𝗺𝗶𝗰𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗶, 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗻𝗮. 𝗨𝗱𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗳𝗶𝘀𝘀𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗧𝗿𝗶𝗯𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲, 𝗮 𝗠𝗮𝗰𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮, 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝟮𝟵 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗹𝗲.

Se l’è cavata con una ramanzina a brutto muso del giudice Andrea BELLI (Pm Raffaela ZUCCARINI) e la speranza che la lezione possa essere servita ad imparare la vita; anche se, complessivamente, la situazione per il passatempese appare difficile senza una svolta significativa della propria vita da eterno fuggitivo senza patente. Intollerante alle imposizioni.

Di certo per Emanuele CARLONI, a 38 anni, non ci saranno più troppi altri bonus da giocare.

Emanuele CARLONI, 38 anni, ha potuto far ritorno ai domiciliari, in attesa del processo il 29 aprile prossimo

Ieri mattina il giovane è comparso in Tribunale, a Macerata, compente per territorio, per rispondere dell’evasione dagli arresti domiciliari e per la fuga organizzata pur essendo stato privato, per la quarta volta, della patente.

Alla fine, convalidato l’arresto effettuato lunedì pomeriggio dai Carabinieri del Norm di Osimo, dopo un inseguimento di una decina di chilometri, tra Loreto e Scossicci di Porto Recanati, per CARLONI l’avvocato difensore Giorgio DI TOMMASSI ha richiesto i termini a difesa, rinunciando di fatto al giudizio per direttissima, con udienza rinviata dopo Pasqua al prossimo 29 aprile.

Il giudice Andrea BELLI, del Tribunale di Macerata, che ha rimesso ai domiciliari l’osimano

Nel corso dell’udienza di convalida Emanuele CARLONI ha chiesto di poter rilasciare spontanee dichiarazioni, spiegando a suo modo l’origine dell’accaduto.

In pratica CARLONI ha spiegato in aula di non essere evaso ma di aver preventivamente informato, a mezzo Pec, il Commissariato di Osimo della necessità impellente di dover uscire per una questione di lavoro. E di aver ottenuto il permesso per il semplice fatto di aver comunicato anzitempo la necessità, pur senza attendere risposta affermativa.

Di fatto, una volta riconosciuto in strada da un’auto dei Carabinieri, CARLONI ha affermato di non essere scappato di fronte ai militari ma di essersi fermato… salvo ripartire di nuovo di scatto.

I Carabinieri del Norm di Osimo protagonisti dell’inseguimento dell’osimano, conclusosi con un frontale in via Scarfiotti a Porto Recanti, nei pressi di un supermarket

Quando poi la pattuglia gli ha nuovamente intimato lo stop, a quel punto CARLONI si è definitivamente impaurito dando vita ad una fuga rocambolesca, tra sorpassi repentini e cambi di direzione a tutta velocità, conclusasi col frontale in via Scarfiotti, nei pressi del lungomare, all’altezza del parcheggio di un supermercato. Finendo quindi la propria corsa, dopo l’impatto con i Carabinieri, contro lo spartitraffico.

Ascoltata la versione del passatempese e preso atto della necessità dell’avvocato di studiare il processo, il giudice BELLI ha deciso di non applicare misure cautelari ulteriori, rispedendo a casa Emanuele CARLONI, ristretto alla medesima misura dei domiciliari già inflittagli in luogo della detenzione in carcere, per scontare un raggiunto cumulo di pena.

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