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La recente giornata mondiale in ricordo delle vittime stradali – con numeri attuali che riportano sostanzialmente lโItalia ai dati pre Covid del 2019 sia in termini di incidenti mortali (2.900 in un anno) che per numero dei feriti (217.992) e lesioni a persone (162.874) โ riaccende i riflettori attorno alla controversa dinamica dello schianto alla Sbrozzola e – di conseguenza โ alle responsabilitร di legge addebitate a Mattia BURATTINI, lโinvestitore responsabile della vita strappata alla giovane commessa anconetana Aurora CARUSO.
Il Codice penale al riguardo, con lโintroduzione della specifica dellโomicidio stradale, reato ratificato dal 23 marzo 2016 quale ramo dellโomicidio colposo contestato in precedenza, rischia di elevare sensibilmente la pena al giovane cameriere di Polverigi, primo attore dello schianto del 4 ottobre.
Cosa stabilisce lโordinamento? Sostanzialmente causare la morte di qualcuno a causa dei propri comportamenti sbagliati alla guida, costituisce reato di omicidio a tutti gli effetti.
Le pene, a seconda della gravitร dellโevento, si differenziano da un minimo di 2 ad un massimo di 12 anni di carcere, a seconda della gravitร del reato.
La quantificazione della condanna รจ assegnata, infine, in base a tre sottocategorie di comportamento tenuto dal responsabile: si beneficia del minimo di 2 anni (elevabili fino a sette) se lโincidente mortale รจ stato causato per una violazione semplice del Codice stradale; la pena aumenta sensibilmente, perรฒ, ovvero innalzando il minimo a 5 anni e fino ad un massimo del doppio, qualora lโevento sia stato innescato da violazioni stradali ritenute gravi (esempio infrazione al semaforo, guida contromano, inversione di marcia ma โ ragionevolmente – anche nel caso di specie, ovvero sorpasso in presenza di doppia linea continua di mezzeria, incrocio conseguente e in superamento grave del limite di velocitร imposto.
Il terza comma, estraneo alla vicenda in quanto escluso dai rilievi seguiti allโimpatto, aggrava ulteriormente il quadro accusatorio portando la pena, in caso di guida in avanzato stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti, in un range significativo di anni di carcere, esattamente almeno 8 e fino a 12.
Nel caso di specie, infine, รจ possibile che il giudice assegni un ruolo (ed eventualmente quale) al doppio episodio stradale che, nel 2021, pochi mesi prima il tragico mortale dellโAspio, ha portato Mattia BURATTINI a perdere per ben due volte e per 10 mesi complessivi, lโutilizzo del permesso di guidare. Infrazioni stradali minori ma entrambe contrassegnate dallโassunzione di droghe alla guida.
Su due certezze si gioverร il futuro processo: in seguito ai rilievi verbalizzati dai Carabinieri di Osimo e dal racconto verbalizzato di almeno un paio di testimoni, non ci sono dubbi come lโimpatto sia stato causato dalla velocitร elevatissima sostenuta dallโOpel Astra di BURATTINI nonostante un limite di 70 e soprattutto dalla fase di sorpasso prolungato sostenuto dal giovane, addirittura, da quasi un chilometro prima, ovvero giร allโaltezza dellโIkea.
Un contributo ulteriore possibile, al momento stranamente non ancora percorso sulla via della quantificazione della responsabilitร , potrebbe fornirlo lโesame dei cellulari di BURATTINI e della CARUSO; ovvero trarre certezza, in Tribunale, che i due cellulari non abbiano giocato, nellโimpatto, alcun tipo di ruolo. Questa indagine specifica, perรฒ, a quanto risulta, non sarebbe stata mai richiesta; e onestamente non sappiamo se sarร possibile svolgerla a distanza di tempo, con gli apparecchi in possesso ai legittimi proprietari.