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Eโ nato a Castelfidardo e condivide parenti ed amici ad Osimo, il Gip di Rimini gravemente diffamato da Maurizio COSTANZO.
Vinicio CANTARINI, 56 anni, nato e cresciuto nel popolare quartiere di SantโAgostino, รจ il giudice per le indagini preliminari che sei anni fa, nel dicembre 2016, ritenne piรน opportuno ammorbidire le misure cautelari per lo stalking messo in atto da Edson TAVARES contro lโallora fidanzata riminese Gessica NOTARO.
Dagli arresti domiciliari, precauzione ritenuta congrua e richiesta a carico del Capoverdiano dal Pubblico ministero, al meno afflittivo provvedimento di divieto di avvicinamento entro la distanza di 50 metri (i due allโepoca lavoravano insieme al Delfinario di Rimini), con obbligo di dimora notturna.
Per la cronaca, ne gli arresti domiciliari chiesti ma non concessi, ne il piรน blando provvedimento dissuasorio ritenuto piรน equo da CANTARINI, hanno avuto un ruolo conseguente, decisivo nei confronti dellโepisodio che il 10 gennaio 2017 portรฒ lo straniero ad utilizzare lโacido sul volto della ex.
Stando a quanto รจ emerso, infatti, entrambi i provvedimenti limitativi della libertร di TAVARES si sarebbero esauriti entro il 30 dicembre 2016, ovvero undici giorni prima del grave episodio conclusivo dello stalking.
Insomma prendersela con il giudice CANTARINI per come la vicenda si รจ evoluta fino al suo drammatico apice, non aveva โ giudiziariamente – troppo senso.
Ma non per la giovane vittima, ex finalista Miss Italia, sfigurata in volto nonostante tre mesi di querele che, la giovane sperava, potessero calmare e far desistere TAVARES.
Eโ umano, insomma, che la vittima, legge o non legge, individui anche oggi, in quel comportamento troppo buono dello Stato, una deviazione del proprio destino.
Di certo, a caldo, il 20 aprile 2017, accettando per la prima volta di parlare di quanto accaduto e mostrare in pubblico, al โMaurizio COSTANZO showโ in onda su Canale 5, il risultato dellโacido sulla propria carne, che di quella tesi fosse piรน che mai convinta.
โVorrei sapere perchรฉ il Pm decise che TAVARES andasse arrestato โ si sfogรฒ la NOTARO nel salotto televisivo โ mentre il Gip (peraltro senza mai fare il nome di Vinicio CANTARINI, NdR.) diede solo gli obblighi domiciliariโฆโ.
COSTANZO, da esperto giornalista e conduttore tv qual รจ nonostante lโetร , oggi quasi 85enne, non si fece scappare lo scoop, cavalcando la critica della ragazza.
โComplimenti a questo Gip! Vogliamo dire il nome del Giudice per le indagini preliminari che ha fatto questo? Mi voglio complimentare col Gipโ.
E ancora: โDico al Consiglio superiore della magistratura: fate i complimenti da parte mia al Gip che ha deciso questoโ. E aggiungendo, in collegamento telefonico con lโallora Ministro della Giustizia ORLANDO, il suggerimento di indagare sul giudice. Giudice CANTARINI, dunque, sempre rimasto sconosciuto alla grande platea televisiva.
Peccato, perรฒ, che per far scattare il reato di diffamazione basti la presenza di tre sole persone e in Tribunale, a Rimini, lโindomani tutti parlavano solo della vicenda COSTANZO, abbinandola per forza al nostro quasi concittadino.
Da qui la decisione del Gip CANTARINI, sostenuto in toto dallโavvocatura riminese e dallโassociazione nazionale magistrati, ovvero quellโinsieme di potere codificato ribattezzato dalla stampa col termine di casta, di diffidare COSTANZO dal proseguire nella sua campagna giornalistica, preservando il Gip dalla gogna mediatica.
La replica del conduttore del Maurizio COSTANZO show fu possibilista e avanzata a stretto giro di posta: tutto si sarebbe potuto (e dovuto) chiarire offrendo a Vinicio CANTARINI pari diritto di palco e quindi raccontare, anzi spiegare a milioni di italiani โ scusate se poco – lโiter tecnico della propria decisione.
A conferma, semmai fossero stati dubbi, che lโoperato del collega tv era incentrato a sostenere la vittima e non certo โ e perchรฉ? โ motivato dallo sfizio di diffamare su Canale 5 un buon giudice ma anche e soprattutto, agli occhi degli spettatori, un illustre sconosciuto.
La lettura delle cose data allโepoca dal Gip CANTARINI non fu perรฒ sportiva come gli eventi avrebbero dovuto suggerire alla parte. Sfigurare il volto di una ragazza attraverso i terribili morsi dellโacido era, allโepoca, una tragica novitร per una opinione pubblica giustamente preoccupata e spaventata per questo nuovo metodo maschile di confrontarsi con la propria metร . Insomma, detto piรน chiaramente, un pizzico di fair play in piรน sarebbe risultato grandemente gradito da parte di chi, in generale, รจ esentato per legge dallโerrore.
La scelta di ricorrere al giudizio di un collega รจ invece parsa naturale al Gip CANTARINI che si รจ rivolto allโamico e concittadino Nazzareno CIUCCIOMEI, avvocato a Castelfidardo, per denunciare lโaccaduto e costituirsi parte civile; ovviamente non a Rimini dove CANTARINI lavora da anni ma, ironia della sorte, in quel Tribunale di Ancona dove ha pure mosso i primi passi in carriera; Tribunale dorico chiamato per legge ad occuparsi delle vicende romagnole e viceversa.
Ora, lโaltro giorno, avendo forse COSTANZO superato gli angusti limiti dettati dalla continenza, il giudice Maria Elena COLA non ha potuto far altro che prendere atto dellโironia e del sarcasmo utilizzato da COSTANZO e condannare pesantemente lโanziano anchormen ad un anno di reclusione, subordinando lโesecuzione della pena al pagamento di ben 40.000 euro (80 milioni del vecchio e mai sufficientemente rimpianto vecchio conio).
Molto probabilmente Maurizio COSTANZO ricorrerร in Appello cercando di far valere le proprie ragioni di giornalista rispetto ai diritti extra di una magistratura super tutelata di proprio, se non altro almeno rispetto alle condizioni normali applicate al popolo amministrato.
Eโ nel merito della vicenda che sin dโora, da addetto ai lavori, nonostante il solito imbarazzante silenzio dellโOrdine dei Giornalisti, auguriamo allโanziano Maurizio di vincere il proseguo. Senza accontentarsi di veder decadere il processo per non esser giunto in tempo, entro il prossimo anno e mezzo, alla sua naturale definizione.
Al riguardo ci si consenta un auspicio che ben difficilmente vedremo attuato in Italia ma che rappresenterebbe, se concesso, un passo in avanti deciso verso la smitizzazione di un potere autoreferenziale.
Troviamo interessante, persino giusto, che in casi del genere, dove toccati risultano lโonore e il prestigio di una professione che piรน di tutte incarna lโessenza stessa dello Stato, a giudicare i futuri casi CANTARINI non siano altri giudici pari merito ma piuttosto il verdetto venga affidato completamente alla saggezza di una giuria popolare chiamata a giudicare, soprattutto, interpretando la legge col proprio vissuto di cittadino e non affidandosi al solo Codice.
Per unโItalia migliore, ci saranno mai la volontร e la forza di arrivarci?