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Prima, a tutta velocitร , sfiora deliberatamente una pattuglia di Carabinieri impegnata in controlli di routine e poi, ottenuta lโ€™attenzione da parte dei militari, li sfida a farsi rincorrere per strade e stradine di Loreto, rischiando piรน volte per se e per gli ignari automobilisti incrociati lungo il percorso.

Protagonista di una serata brava, conclusasi con lโ€™immediato ritiro della patente, alcune escoriazioni e soprattutto la conta delle infrazioni commesse, inutilmente e in poco tempo, รจ un giovane recanatese di 22 anni, Giacomo TARTABINI, identitร  peraltro conosciuta dagli operatori del Norm vincitori dellโ€™improvvisato โ€œduelloโ€ stradale.

Ignoti i motivi del comportamento del recanatese che, deliberatamente, alla vista del posto di blocco in corso in centro storico, proprio nei pressi del Santuario, ha avuto la poco brillante idea di uno show improvvisato, realizzato grazie ad una rombante Alfa Mito degna di miglior causa.

Mai stuzzicare, oltretutto a gratis, una pattuglia operativa

Forse, proprio il fatto di essere oggetto dellโ€™attenzione di un nugolo di persone, attente e brave a ripararsi e ad annotare in tempo il numero di targa del nuovo NUVOLARI, ha innescato il desiderio di esibizione di TARTABINI che, alla vista dei Carabinieri, ha innescato prima, seconda, terza e quarta in direzione del posto di blocco, fino a sfiorare un militare, rischiando di investirlo.

Fermatosi poco metri avanti TARTABINI anzichรฉ scendere dallโ€™auto e scusarsi dellโ€™accaduto, ha iniziato, da fermo, a far rombare il motore della propria Alfa Mito, dando piรน volte di gas.

Un chiaro invito ai Carabinieri ad interrompere il servizio per salire sulla Gazzella allโ€™inseguimento del ragazzo; giusto quanto desiderava TARTABINI.

Un tentativo di fuga, protrattosi per un paio di chilometri, che ha comunque messo in mostra doti da pilota rally del 22enne recanatese, abile a zigzagare, imboccare strade contromano, toccare anche i 150 km/h evitando frontali ed infine ad innescare manovre in retromarcia degne di miglior causa.

Il tutto col lampeggiare continuo della gazzella e le sirene innescate dai Carabinieri, sempre alle calcagna e a volte decisivi nel far si che passanti o automobilisti ignari finissero col pagare un pesante conto ad una pazzia senso alcun senso.

Il panico generale di chi, dallโ€™alto del piazzale parcheggio del Santuario, ha assistito alla lunga scena, si รจ placato dopo circa 20 minuti dallโ€™avvenuta โ€œsfidaโ€ allorquando in via Impaccio, una stradina sterrata delimitata da ulivi, proprio sotto lo sperone della Santa Casa, Giacomo TARTABINI non ha piรน retto allo stress finendo con lโ€™Alfa Mito contro un muretto di contenimento, per poi arrendersi ai Carabinieri giร  con le mani sul collo dellโ€™incauto.

Mistero sui motivi profondi che, lo scorso 6 febbraio, un lunedรฌ sera, hanno mosso il recanatese a vedere che effetto fa.

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