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Si chiama Ernesto ILARI, osimano. In cittร , dove รจ nato nel 1968, 55 anni fa, pare davvero non molto conosciuto. Anzi quasi nessuno sa nulla, neanche – pare – di averlo mai occasionalmente incrociato.

Saremo anche stati poco fortunati ma davvero i nostri interlocutori, ufficiali e meno, non hanno saputo aggiungere nulla al declinare delle generalitร .

Ad Agugliano, dove il nostro concittadino vive attualmente, stessa storia. Mai visto o sentito. Pazienza.

A conoscerlo meglio, in compenso, sono i Carabinieri. Sia quelli che allโ€™alba di lunedรฌ lo hanno a lungo rincorso, in auto, per le strade di Posatora (non riuscendo a fermarlo neanche dopo aver sparato due colpi di Beretta 92, uno dei quali andato accidentalmente a segno ferendo ILARI al fianco destro); sia quelli di Osimo che un paio di anno hanno denunciato lโ€™osimano per vicende inerenti la droga.

Ernesto ILARI, si รจ ormai capito, รจ lโ€™uomo misterioso che nella notte tra domenica e lunedรฌ, attorno le 4, รจ stato incrociato da una pattuglia del Norm di Ancona, in pattugliamento della zona per lโ€™allarme di un furto notturno in abitazione.

Lโ€™osimano, alla guida di una Polo Volkswagen color nero, si trovava in transito in zona, in via del Castellano, accompagnato da una fidardense coetanea; al mostrar della paletta dei Carabinieri lโ€™uomo non ha pensato neanche un istante a compiere il gesto piรน normale, preferendo allontanarsi a tutto gas nella convinzione di seminare la gazzella!

Ormai tutto sanno che per metter le mani sul fuggitivo, i militari del capoluogo sono stati costretti a diversi chilometri di inseguimento, culminato prima con una sparatoria resosi necessaria per evitare che un Brigadiere finisse arrotato – in via Madre Teresa di Calcutta – dalla Polo in retromarcia dellโ€™osimano; auto lanciata di proposito addosso ad entrambi i Carabinieri, scesi dallโ€™auto convinti che ILARI intendesse finalmente arrendersi allo Stato.

Nel riquadro rosso il foro di entrata del secondo proiettile che ha leggermente ferito il 55enne osimano Ernesto ILARI

Nonostante i due colpi esplosi dal militare (che per essersi difeso e aver salvato la vita rischia ora una clamorosa incolpazione per eccesso di legittima difesa) e il ferimento subito ILARI ha pensato, male, di non consegnarsi, preferendo proseguire la fuga per almeno un paio di chilometri, fino in via del Fornetto dove ILARI, imboccando la strada controsenso, ha finalmente spaccato una gomma contro un cordolo.

Perchรฉ scappava Ernesto ILARI? La patente di guida risultava scaduta o forse addirittura revocataโ€ฆ e va bene.

La Polo nera, poi, non รจ risultata regolarmente assicurata. E pazienza.

In auto, infine, ILARI trasportava del metadone; vai a sapere per farne cosa; se per se o per rivendere o realizzare chissร  quale altro impiccio. Volendo essere comprensivi commenteremmo: รจ puรฒ capitare.

Il motivo per cui, invece, ILARI sarebbe rincasato con qualcosa di piรน di una bonaria tirata di orecchi รจ la circostanza che vuole la targa apposta allโ€™auto clonata, tale e quale ad una Polo nera utilizzata da una signora di Ravenna, ovviamente allโ€™oscuro di tutto, titolare della targa vera.

Ma qui le spiegazioni potrebbero ben essere comprese e perdonate da qualche giudice, comprensivo e ben disposto: ILARI potrebbe raccontare di aver pensato a quella targa per non avere impicci stradali; vedi alla voce niente multe, niente assicurazione, nada de nadaโ€ฆ e se proprio qualche volta fosse incappato in qualche autovelox o altri simili diversiviโ€ฆ poco maleโ€ฆ il tutto sarebbe stato recapito allโ€™ignara signora ravennate. E tanti saluti.

Tutto si รจ risolto, al momento, col ricovero in ospedale, a Torrette, reparto Medicina interna, di Ernesto ILARI; mai versato in pericolo di vita per il ferimento accidentale subito. Il 55enne รจ cosรฌ stato raggiunto al regionale, praticamente in contemporanea, anche dalla doppia denuncia โ€“ falso e resistenza a pubblico ufficiale โ€“ conseguente alla tentata fuga con tanto di targa modificata.

Al lavoro anche la sezione Scientifica dei Carabinieri per appurare se la Polo, oltre al metadone, avesse trasportato anche altre sostanze stupefacenti (esito negativo).

Cosรฌ come non sono state trovate armi o attrezzi di cui render conto. Al vaglio del Pm Paolo GUBINELLI, come da prassi in caso di utilizzo di armi, anche la posizione del povero Carabiniere costretto a difendersi per non finire anzitempo la carriera o-โ€“ peggio -concludere la propria esistenza sotto le ruote dellโ€™osimano in retromarcia.

Uno due colpi, sparati entrambi dal militare dallโ€™alto verso il basso quando il Brigadiere era ormai quasi sotto le ruote della Polo, ha colpito il paraurti posteriore della Volkswagen mentre lโ€™altro ha centrato, piรน in alto, lo sportello del portabagagli, perforandolo e finendo, di striscio, col penetrare il sedile e quindi, senza volerlo, il fianco destro del fuggitivo.

Attesa finale, invece, per conoscere i risultati dellโ€™esame del sangue effettuato in ospedale a carico di ILARI; il sospetto, visto il comportamento osservato dal 55enne contro ogni logica, in primis il proprio interesse, รจ che il referto possa contenere un verdetto inequivocabile, in grado di indirizzare lโ€™attivitร  investigativa sul conto di ILARI: in preda ai fumi dellโ€™alcol, sotto effetto di droghe o pulito anche in questo caso?

Infine attesa anche per le verifiche, in corso in queste ore, allโ€™interno dellโ€™appartamento di Agugliano occupato dallโ€™osimano e โ€“ sembrerebbe โ€“ pure dalla donna fidardense, risultata estranea alle indagini.

La 53enne di Castelfidardo parrebbe invece condividere senza particolari problemi la stessa passione, lโ€™amore per il mondo delle sostanze che istupidiscono, caro ad Ernesto ILARI.

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