ASSEMBRAMENTI, POCHI MINUTI PER IL CIMITERO, 6 ORE ALLO SBALLO!
COME SI CAMBIA IN 10 SETTIMANE, STESSO SINDACO E STESSO COVID…

ASSEMBRAMENTI, POCHI MINUTI PER IL CIMITERO, 6 ORE ALLO SBALLO! COME SI CAMBIA IN 10 SETTIMANE, STESSO SINDACO E STESSO COVID…

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La smania di protagonismo (e le elezioni vicine) inducono Pugnaloni a sbagliare due volte su due. Centro storico regalato al virus, dal pomeriggio alla mezzanotte inoltrata di sabato. L’ombra della sottovalutazione nell’operato delle Istituzioni chiamate a gestire la sicurezza


Sono trascorse appena 10 settimane, 70 rapidi giorni, dall’ordinanza con cui il Sindaco Pugnaloni – mentre l’Italia intera brindava alla ritrovata libertà – chiudeva l’accesso ai Cimiteri limitando l’ingresso a due soli giorni per settimana, contingentando la facoltà di rendere omaggio ai propri cari solo a 15 persone e a pochi minuti.
Tutti gli osimani sanno benissimo come andò a finire… con lo stesso Pugnaloni chiamato sul posto dall’assembramento di centinaia di cittadini, letteralmente inviperiti. Finì anche con pubbliche scuse e la promessa, pronunciata più sottovoce, di non rifarlo mai più.
Da quel giovedì mattina 7 maggio 2020 sono trascorse giusto appunto dieci settimane e nulla è cambiato; Pugnaloni è più che mai al proprio posto, il virus lo stesso.
Anzi a dar retta al Presidente del Consiglio “Giuseppi”, in cuor proprio intenzionato a benedire la grazia del Covid prolungando lo stato di emergenza sanitaria, dal 31 luglio al decisamente interessante 31 dicembre, il mal cinese è sempre ben presente fra noi.
Tanto presente da pensare di chiedere al Parlamemnto il raddoppio temporale dei pieni poteri, se non fino a San Silvestro almeno fino alla magica notte di Halloween.


Quando Pugnaloni predicava affollamenti non superiori alle 15 persone… era il 7 maggio


Riepilogando, dunque, abbiamo lo stesso virus, lo stesso Sindaco, lo stesso Giuseppi, lo stesso stato di emergenza sanitaria di maggio ma non la stessa ricetta anti Covid! Almeno per i cittadini, speriamo non futuri pazienti osimani.
Se il 7 maggio il rischio di stare in 16 all’interno del Cimitero Maggiore è stato considerato da Pugnaloni inaccettabile da sostenere per la salute pubblica… dieci settimane dopo, a parità di condizioni sostanziali, diventa normale per Pugnaloni consentire di affollare fino a 250 persone ciascuna le ben più piccole piazze, rispetto al Cimitero, Boccolino, Marconi e Dante!
Persone anziane e limitate ad una visita di pochi minuti (causa virus in agguato) per i cimiteri; persone giovani e giovanissime, stavolta senza vincolo alcuno temporale… anzi invitate ad affollare dalla stessa persona – il Sindaco Pugnaloni – i tre spazi messi a disposizione per l’intero pomeriggio e sera, fino a mezzanotte, di sabato prossimo!
Poteri della redenzione al buon senso talmente eclatanti (Pugnaloni, è già stato detto, si pentì per l’ordinanza anti cimiteri) al cui confronto la conversione di San Paolo sulla strada di Tarso appare un giochino per principianti.
Ci chiediamo? Come può la stessa persona, in assenza di significativi fatti nuovi, anzi in presenza della persistenza dello stato emergenziale ai massimi livelli, tramutarsi da aspro censore delle libertà altrui a facilitatore di fatto della possibile diffusione dell’infezione cinese?
Si, c’è una campagna elettorale in corso (anche se non pare) e provare ad eleggere in Regione l’eterna promessa della politica osimana – leggasi Mauro Pellegrini – non sarebbe male.

E poi a maggio, non ipotizzandone la candidatura, chiudere i Cimiteri preventivamente rispetto al resto d’Italia poteva davvero dare l’idea del padre buono che, per troppo amore, nega il motorino al figlio 16enne per consentirgli di arrivare sano e salvo alla maggiore età.
Insomma le due prese di posizione opposte, politicamente, ci stanno. Entrambe prese per il nostro bene. In più, stavolta, anche per il bene di Pellegrini.
Lascia pensare, piuttosto, non avendo elezioni da vincere ma dovendo “semplicemente” tutelare il meglio possibile della vita a ciascun cittadino, come abbia potuto l’autorità di pubblica sicurezza, a cui spetta l’onere di valutazione dei requisiti, concedere il nulla osta alla triplice manifestazione ballerina.
Un conto è il naturale assembramento registrato sulle spiagge e in quanto tale e diffuso da Nord a Sud dello Stivale, impossibile da controllare… senza investire di poteri l’esercito; ben altra cosa è un Ente pubblico che organizza, promuove e sponsorizza, in spazi super ristretti come il centro storico di Osimo, un triplice evento danzante. Oltremodo gratuito e quindi a partecipazione garantita. Soprattutto di minorenni!
Recita il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza all’articolo 80: “L’autorità di pubblica sicurezza non può concedere la licenza per l’apertura di luoghi di pubblico spettacolo, prima di aver fatto verificare da una commissione tecnica la solidità e la sicurezza e l’esistenza di uscite pienamente adatte a sgombrarlo prontamente”.
La norma subordina l’effettuazione di spettacoli al preventivo ottenimento della dichiarazione di agibilità dei luoghi di pubblico spettacolo, cioè di quel documento che attesta le condizioni di solidità, sicurezza ed igiene di locali ed impianti.
Tale documento è rilasciato dal SUAP (sportello unico per le attività produttive) previo parere emesso da un’apposita Commissione di Vigilanza pubblico spettacolo – e, nei casi più complessi, anche previo sopralluogo della stessa Commissione – da effettuarsi solo quando i luoghi siano completamente approntati con impianti ed attrezzature.
L’agibilità si può riferire tanto a luoghi stabilmente deputati a trattenimenti e spettacoli sia a luoghi, come nel nostro caso, estemporaneamente utilizzati per pubblico spettacolo.

Insomma molte teste parrebbero aver già ragionato sull’assenza di rischi e molte responsabilità parrebbero aver escluso qualsiasi ripercussione sanitaria dalla prolungata permanenza di migliaia di persone – per ben sei ore, dalle 18 a mezzanotte e oltre – di fatto strette a contatto di gomito!
Domanda: quante decine o centinaia (se ce foss’ero a disposizione) di poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili urbani e volontari vari ci vorranno per garantire che da Piazza Dante a piazza Boccolino, passando per lo stretto “budello” di Corso Mazzini, nessuno torni a casa avendo incamerato il benchè minimo rischio?
Domanda: chi conterà il via vai della gente dalle tre piazze per assicurare che il limite massimo di 250 persone, considerato invalicabile misura di sicurezza, non venga oltrepassato? O si inizierà bene per poi finire ad occhio come successo a maggio nei Cimiteri?

Un chiaro esempio delle serate di luglio ad OSIMO: nessuna distanza, nessuna mascherina…

Domanda finale: chi si farà carico, con piazze gremite di ragazzini urlanti e giovani di ogni età, di far rispettare le regole della distanza (nel ballo fissata a ben 2 metri dal partner) e soprattutto del regolare e continuato rispetto della norma che obbliga l’utilizzo della mascherina?
Domanda finale bis: cosa accadrà quando le forze dell’Ordine, soverchiate dall’impari numero rispetto alla folla, saranno costrette a voltarsi dall’altra parte pur di non vedere il mancato rispetto delle regole?
Domanda finale per davvero: valeva davvero la pena, per cercare di indirizzare qualche centinaio di voti improbabili sul candidato dem Pellegrini, rischiare tutto questo?
La risposta pare già scritta, inascoltata perchè non gradita.
E visto che sbagliare aiuta a sbagliare, proviamo a leggere il futuro prossimo. Di agosto.

Un nuovo caos sanitario bis appare già scritto con nuovo appuntamento elettorale, pro Pellegrini, fissato da tempo per la notte di San Lorenzo e la manifestazione “pigia pigia” nota come Calici di Stelle… a go go! Peccato che dalla calca agostana, in genere positiva, quest’anno si rischi di estrarre e distillare non solo pregiati calici ma anche bacilli in quantità.
Un pò di Covid, in fin dei conti, specie se a fin di bene, non ha quasi mai fatto male a nessuno.
E in definitiva su un aspetto i giovani osimani, plaudenti all’iniziativa, converranno in massa: l’importante? Divertirsi.
Un pò meno importante la salute altrui. Ancor meno sarebbe – suggeriamo sommessamente sperando di non farci sentire – votare Mauro Pellegrini.



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