DA 18 ANNI PERSEGUITA GLI STESSI MANCATI CLIENTI
DOPO L’ARRESTO DEL 2002 DENUNCIATO IL FIORAIO MAZZIERI

DA 18 ANNI PERSEGUITA GLI STESSI MANCATI CLIENTI DOPO L’ARRESTO DEL 2002 DENUNCIATO IL FIORAIO MAZZIERI

Loading

L’osimano, titolare del banchetto presso il cimitero di San Biagio, incastrato da poliziotti camuffati da visitatori. Contestato al commerciante i reati di stalking e danneggiamento delle lapidi. L’uomo rischia anche la revoca della licenza


Andreste in galera pur di compiere piccoli dispetti ad un vostro mancato cliente? E 18 anni dopo una simile traumatica vicenda, rischiereste di ripetere l’esperienza fino a farvi cogliere nuovamente sul fatto? Ma soprattutto è possibile concepire una intera vita di lavoro – ripetiamo ben 18 anni intercorrono tra i due episodi – incentrandola sull’odio verso gli altri per futili motivi commerciali?
Per non sbagliare e conoscere le risposte esatte ai tre interrogativi sarà opportuno non azzardare e rivolgersi direttamente a Marco MAZZIERI, osimano di 62 anni, titolare del chioschetto di fiori antistante il cimitero di San Biagio; e soprattutto indicato dalla Squadra Mobile di Ancona quale interprete e responsabile unico delle turpi ed inqualificabili doppie vicende.
Con una aggravante di tutta importanza, il mancato rispetto verso i defunti che gli osimani di ogni ceto e livello da sempre non fanno mancare verso i più.
Per il resto a colpire l’opinione pubblica nella squallida vicenda non è tanto il comportamento imputato a MAZZIERI e neanche le inesistenti motivazioni che ne sorreggono l’incredibile scelta, quanto il perdurare imperterrito, negli anni e nei decenni, ad accannirsi verso i soliti defunti originariamente presi di mira dal lontano giugno 2002; tra cui, in particolare, la tomba di un ragazzo morto troppo presto lasciando senza lacrime i genitori.

L’ingresso del Cimitero di San Biagio al centro da troppi anni di ripicche, polemiche, arresti e denunce

La “colpa” di tutta questa gente, una decina di famiglie, finita nel mirino del fioraio osimano? Non aver mai acquistato, neanche per sbaglio, un fiorellino presso la baracchina di MAZZIERI posta nel parcheggio antistante il camposanto di San Biagio e adibita a rivendita di fiori.
Una mancanza grave, per le confuse idee sul libero mercato in Atesta a MAZZIERI; un autentico torto vero e proprio all’attività commerciale dell’osimano, messa a rischio da siffatti comportamenti dei visitatori che, così facendo, in tanti anni, sono riusciti a non spendere un euro dal MAZZIERI!
Se al danno, poi, aggiungiamo la beffa di vedere i mancati clienti andare a piangere, tutti i giorni, il proprio figlio scomparso… portando ogni volta qualcosa in ricordo… ecco che il desiderio di vendetta si è fatto di giorno in giorno troppo forte, al punto da reclamare il giusto, si fa per dire, ristoro.
E dire che l’odio verso la mancata clientela era giù costato a MAZZIERI, allora 44enne, un clamoroso arresto. A mascherarlo, nel 2002, intento a danneggiare le solite tombe, pensarono le telecamere posizionate nel cimitero dal Commissariato a cui i genitori del giovane, in particolare, si erano rivolti.
Non fu facile. Conoscitore del territorio e diffidente di ogni nuovo volto di passaggio per il camposanto, MAZZIERI non si fece incastrare subito e riuscì, per un pò, a farsi beffe di quegli aggeggi nascosti tra la vegetazione.
Ma pur compreso di essere stato individuato, MAZZIERI non mutò abitudini. Il gusto di andare sulla tomba del povero ragazzo, portar via gli oggetti cari lasciati dai familiari, recidere i fiori, svitare lampade o lanciare sassate contro la lapide… era troppo forte da abbandonare e valeva il rischio. Tanto che una telecamera, non ancora individuata da MAZZIERI, finalmente lo immortalò al lavoro.
Arrestato e condotto a Montacuto con le accuse di danneggiamento e di vilipendio di cadavere, MAZZIERI attese il processo e la relativa sentenza.
Da allora sono trascorsi 18 anni, praticamente una vita; un lungo arco di tempo non però ancora sufficiente per comprendere di aver commesso un grosso e grave errore; anzi l’uomo, nonostante l’accumulare degli anni, in cuor suo aveva già meditato e messo a punto la vendetta, sempre contro le stesse lapidi e defunti di allora!

Per diciotto anni, l’osimano Marco MAZZIERI si è “divertito” a danneggiare i mancati clienti. Nella foto di copertina si vede chiaramente il baracchino del fioraio antistante l’ingresso del cimitero

Da tempo – lamentando le vittime la ripresa di simili attenzioni, prima in Commissariato ad Osimo e infine in Questura ad Ancona – MAZZIERI aveva effettivamente ripreso il divertimento preferito. Stavolta, magari, solo un pò più attento, essendoci passato, cercando di evitarsi, inutilmente, di sentirsi contestare il reato di danneggiamento.
Niente più sassate ma terriccio disperso sulla lapide, fiori freschi nuovamente recisi, qualche lampadina svitata ma non rubata…. nel complesso un soqquadro pressochè quotidiano che, nel tempo, ha messo a dura prova la pazienza degli ormai anziani 70enni genitori.
A dar loro una mano decisiva, ancora una volta, la Polizia e in particolar modo, stavolta, gli agenti della Squadra Mobile diretti da Carlo PINTO che con santa pazienza, preso a cuore la vicenda, hanno trovato il bandolo della matassa.
Escluso il bis delle telecamere 2002 (troppo astuto il fioraio per caderci di nuovo), gli agenti si sono affidati al classico e antico metodo del pedinamento fingendosi familiari in visita al cimitero.
MAZZIERI, diffidente verso i volti nuovi come suo solito, ha costretto i poliziotti-falsi visitatori a tornare più volte al cimitero, fino a quando ha ritenuto quei due – bardati a lutto, intenti a pregare fitto fitto davanti la tomba di un nuovo arrivato – erano autentici familiari da cui non temere.
Proprio l’errore di valutazione che gli agenti della Squadra Mobile attendevano; errore che si è materializzato sabato mattina quando gli innocui visitatori, notato MAZZIERI armeggiare nei pressi della solita tomba, gli si sono rivelati per la loro autentica identità.
E’ già andata benone a MAZZIERI, stavolta, che non siano scattate nuove manette, solo denunciato a piede libero. Andrà come andrà, invece, in Tribunale quando l’osimano comparirà per difendersi dalla rinnovata accusa di danneggiamento aggravato e soprattutto di aver agito in regime di stalking, vale a dire un’azione ripetuta e mirata nel tempo capace, a lungo andare, di indurre in ansia i malcapitati, fino a nutrire timori e modificare sostanzialmente il normale iter della propria vita.
Resta da capire, semmai, per quale motivo, in 18 anni, al fioraio Marco MAZZIERI non sia mai venuta in mente l’idea tipica di ogni commerciante… un bel prezzo speciale riservato agli anziani e riottosi genitori; una specie di abbonamento tutto l’anno… magari con bonus attivabile ogni 2 novembre!
Consigli che potrebbero risultare inutili se stavolta, dopo essere stato perdonato da LATINI nella prima occasione, il Sindaco PUGNALONI dovessere decidere di revocare a MAZZIERI la licenza di vendita, troppo poco onorata.


DA FEUDO BIANCOFIORE A CAPITALE ROSSA MARCHIGIANA
OSIMO SI SVEGLIA UNICO COMUNE NON CAPOLUOGO A GUIDA PD!
UN SOLO CACCIAVITE IN PANCIA AL BRIGADIERE NON BASTA PIÙ
SECONDO I GIUDICI SERVE ALTRO PER LEGITTIMARE L'USO DELLE ARMI