REDDITO SUI FLUSSI MIGRATORI CLANDESTINI
LA FINANZA DENUNCIA ALTRE DUE NO PROFIT!

REDDITO SUI FLUSSI MIGRATORI CLANDESTINI LA FINANZA DENUNCIA ALTRE DUE NO PROFIT!

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REDDITO SUI FLUSSI MIGRATORI CLANDESTINI
LA FINANZA DENUNCIA ALTRE DUE NO PROFIT!

Per la Acsim e la Perigeo stessa accusa del Gus. Avrebbero evaso redditi per 46 milioni

Non di solo Gus è fatta la vita degli asilanti. Nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza denominata, non a caso, “Ricchi e poveri”, emerge in queste ore come il Gus, pur facendo la parte del leone, non fosse solo, sul territorio marchigiano, a spartirsi la super ricca torta – fatta di 38 euro a testa, al giorno – riservata da questo strano Paese a clandestini travestiti in massa da richiedenti asilo.

L’affare a molti zeri dell’accoglienza, se le accuse delle Fiamme Gialle troveranno riscontro in sede processuale, sta coinvolgendo anche altre due associazioni minori: la Perigeo e la Acsim, entrambe con sede nel capoluogo Maceratese.

I responsabili di tutte e tre le realtà ribadiscono in coro il carattere di volontariato delle iniziative… insomma onlus che nulla hanno a che vedere con presunte finalità di lucro.

Di parere esattamente opposto il lavoro delle Fiamme Gialle secondo le quali non ci sarebbe differenza, se non la portata delle cifre, tra il Gus e le altre due associazioni: trattasi di vere e proprie imprese il cui reddito principale è dato dal favorire l’integrazione nella nostra società di persone in fuga – per qualsiasi motivo – dal proprio Paese di origine.

Secondo i finanzieri maceratesi il Gus, la Perigeo e l’Acsim nel quinquennio preso sotto esame – dal 2011 al 2016 – avrebbero nascosto all’erario poco meno di 46 milioni di euro di ricavi ed esattamente: 39.660.028 euro dal Gus, 3.219.413 (Acsim) e 3.052.813 (Perigeo).

Tutti e tre i legali rappresentanti delle strutture risultano denunciati in Procura, ovvero il giù noto Paolo Barnabucci (Gus), il nigeriano Daniel Amanze (Acsim) e Laura Bacalini (Perigeo) sui quali incombe l’istanza di sequestro cautelativo dei beni equivalente a 463.832 euro, oltre al sequestro valevole solo per il Gus, di 10.400.000 euro corrispettivo delle intere tasse evase.

Tutto questo in forza dell’assunto che vuole la Guardia di Finanza maceratese persuasa del fatto che le onlus avrebbero violato “le disposizioni e i vincoli stabiliti dallo Statuto e dalle leggi speciali di riferimento avendo per conseguenza subito l’attrazione nella categoria del reddito da impresa e quindi assoggettate a Iva.

In altre parole il Gus e altre associazioni si sarebbero trasformate, nel corso del tempo, in imprese a tutti gli effetti pur continuando a beneficiare dei vantaggi riservate alle associazioni no profit.

A rafforzamento del concetto le Fiamme Gialle indicano come le tre associazioni abbiano operato nel solco dei requisiti dell’organizzazione, della abitualità e della professionalità e pertanto soggette a normale tassazione, come qualsiasi impresa di reddito.

Un reddito moralmente inaccettabile a basato a palate di milioni su “merce umana”, ovvero il controllo pressochè esclusivo del traffico migratorio clandestino.


 

GUS, L’ASSIST DELLE FIAMME GIALLE
SUGGERIRÀ PRUDENZA A PUGNALONI?
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