IN OMAGGIO LA PALANDRANA STILE “AVVENTURE NEL MONDO”
PAGATI 40 MILIONI PER UN SEQUESTRO IN ODOR DI VACANZA!

IN OMAGGIO LA PALANDRANA STILE “AVVENTURE NEL MONDO” PAGATI 40 MILIONI PER UN SEQUESTRO IN ODOR DI VACANZA!

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Probabilmente anche lo spot romano col camicione verde figurava nei punti trattati con i terroristi di Al Shabaab. La Romano? “Convertita all’islam per scelta”


Il redazionale di Paolo LIGUORI andato in onda su TGCOM24


Pagata a caro prezzo – 40 milioni – la libertà di una ragazza, parsa uscire più da una vacanza stile “Avventure nel mondo” che da un sequestro! Dalle prime indiscrezioni circa il racconto fatto da Silvia Romano agli inquirenti, sembra uscire più il quadro di una cooperante più ospite che ostaggio dei terribili tagliagole di Al Shabaab.

La cosa meraviglierebbe poco o nulla vista la palandrana verde ostinatamente indossata dalla ragazza milanese per il viaggio di ritorno a casa, palandrana non tanto tesa a ricordare l’improvvisa fede, convertita ad Allah, quanto una sorte di devozione al gruppo terroristico somalo, specializzato in bombe fatte esplodere a danno di donne e bambini, negli affollati mercati di Kenya e Somalia.

La funesta palandrana verde pubblicizzata in Occidente niente altro è, infatti, che la “divisa” femminile di Al Shabaab e non un banale camicione da passeggio in uso fra le donne dell’islam.


Silvia ROMANO a Ciampino, poco dopo lo sbarco di domenica

L’ennesima beffa per la solita operazione-immagine, da sempre tanta cara ai Governi di Sinistra, che in un colpo immaginano di guadagnare punti verso almeno il proprio elettorato, magari spacciando per brillante operazione di intelligence la più classica delle trattative.

Per fortuna sempre più italiani, complice il virus e le ristrettezze economiche in arrivo, appaiono meno disponibili a credere alla favoletta dell’Italia campione mondiale di liberazioni dai feroci jiaidisti!

Favoletta per favoletta, a noi piace più addormentarci la notte e credere che i 40 milioni spesi per liberare Silvia Romano dal tour operator impazzito siano stati, grosso modo, così ripartiti: la metà netta nelle tasche segrete dei segreti servizi (20 milioni, viaggio aereo Roma-Modadiscio-Roma compreso nel prezzo vacanza), una ghiotta percentuale, almeno un 10% a testa, ai trafficanti turchi e somali che hanno permesso il contatto con la coppia innamorata (sembrerebbe che la ragazza, come da copione di ogni “sequestro”, abbia abbracciato la sindrome di Stoccolma che fa scoccare il dardo d’amore tra sequestrata femminile e sequestratore maschile, pare con tanto di matrimonio e figlio già sfornato o in arrivo).


La ragazza milanese, collaboratrice di una Onlus di Fano, saluta dalla finestra

E siamo a 28 milioni. Il resto, ovviamente, una dozzina di milioni, è andato a libro paga di Al Shabaab. Non granchè ma pur sempre meglio di nulla.

Eh si perchè nel nostro sogno di favola, da cui preghiamo tutti di non svegliarci, vediamo anche un lieto fine per la cooperante e il cooperato, felici sposi e pure con un gruzzoletto da parte. 

Nel nostro personale film abbiamo immaginato, quale unica difficoltà, superata brillantemente dall’Aise, quella di convincere Silvia Romano a rendersi disponibile e quanto più credibile possibile impersonare il ruolo dell’ostaggio liberato a sprezzo del pericolo. Ruolo obiettivamente non semplice da sostenere per una ragazza innamorata e convertita.

Del resto, senza la sua cooperazione, arricchita dalla palandrana verde esibita a Roma (complimenti allo sceneggiatore somalo!), anche la nostra fervida immaginazione avrebbe fatto difficoltà ad inventarsi e credere tutto questo… costringendoci a trangugiare l’ennesima ma esaltante minestra riscaldata della brillante operazione tricolore nella savana, stile arrivano i nostri, tra serpentacci a sonagli, tigri affamate e tagliagole di ogni risma alla caccia di Crociati da sgozzare…


La clamorosa palandrana verde indossata dall’ex ostaggio anche in Italia

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