LA BUROCRAZIA SALVA LA LICENZA DEL FIORAIO STALKING DI SAN BIAGIO
PUGNALONI, DOPO AVERLO PROMESSO, “BUCA” LA REVOCA DEL PERMESSO

LA BUROCRAZIA SALVA LA LICENZA DEL FIORAIO STALKING DI SAN BIAGIO PUGNALONI, DOPO AVERLO PROMESSO, “BUCA” LA REVOCA DEL PERMESSO

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Ed anche sulla demolizione del gazebo abusivo Marchetti in vantaggio sulla comunità; il Tar concede l’attesa per il giudizio di merito fissato a settembre. Nel frattempo il commerciante può legalmente esercitare nel piazzale come ambulante


Era il 6 ottobre dell’anno scorso quando il Sindaco PUGNALONI, ricevuto dal Questore Giancarlo PALLINI, si lasciò scappare quanto segue: “Revocherò immediatamente la licenza di vendita (al fiorario di San Biagio Marco MAZZIERI, NdR.) intimando la contestuale demolizione del chiosco” (antistante il cimitero di San Biagio e realizzato abusivamente, NdR.).
Nessuno aveva sollecitato a tanto il Sindaco che, presa la palla al balzo sul discorso telecamere e maggiore sicurezza nel territorio, pensò di bene di far partire un messaggio in linea, acchiappa punti verso PALLINI ed anche verso la comunità di San Biagio, da anni turbata per la forzata convivenza con il fiorario punisci-non clienti.
Giusto il giorno prima gli uomini della Squadra Mobile di Ancona, per l’occasione diretti in prima persona dal capo Carlo PINTO, avevano nuovamente colto sul fatto e denunciato a piede libero il fioraio osimano – stavolta con le accuse di stalking e danneggiamento – al solito intento a divertirsi nel passatempo preferito: tirare sassi, svitare lampade, infastidire i familiari riuniti in preghiera davanti la tomba del proprio caro: insomma osservare di nascosto l’effetto che fa per una prodezza sempre nuova e sempre aggiunta.

Nella foto il Questore PALLINI nell’incontro di ottobre 2020 con il Sindaco PUGNALONI, l’Assessore GATTO e Il Comandante BUSCARINI

Già nel giugno del lontano 2002 Marco MAZZIERI amava divertirsi, tra una rosa e un crisantemo, nello stesso identico hobby. E sempre a carico delle stesse persone, in particolare una decina di tombe.
All’epoca l’uomo fu meno fortunato e MAZZIERI finì in manette con l’accusa di danneggiamento e aver mancato di pietà verso i defunti. Poi tutto riprese come al solito, tra periodi di normalità e picchi di incoscienza.
Insomma la vicenda-MAZZIERI a San Biagio (e non solo) è ben conosciuta, sofferta e patita dalla popolazione nonostante il datato arresto, l’ulteriore episodio di ottobre 2020 e molte altre denunce accumulatesi in Procura.
Ciò nonostante nessuno poteva obbligare PUGNALONI alla solenne promessa di restituire normalità ad un territorio e a parte della popolazione. Ora però, avendo sentito la giusta esigenza di spendersi come primo dei cittadini di Osimo, PUGNALONI dopo sei mesi dovrebbe pur raccontare qualche fatto concreto. Fatti ancora lontani, però, da poter essere toccati e apprezzati da Questore e cittadinanza.
Due le promesse annotate dagli osimani: demolizione immediata del chiosco (abusivo) antistante l’ingresso e revoca, pure immediata, della licenza di vendita ambulante.
Se nel primo caso occorre riferire di come Marco MAZZIERI, giuste sue facoltà, si è opposto dinnanzi al Tar circa l’ordinanza demolitoria, ottenendo dai giudici amministrativi la sospensione del giudizio fino alla prossima udienza di settembre 2021… sull’altro fronte poco o nulla è stato ancora fatto.
Stando a quanto lo stesso PUGNALONI ha avuto modo di riferirci, in Comune i tecnici non hanno trovato la strada per esercitare legalmente il potere di revocare a MAZZIERI la licenza ambulante.
Perchè e quale difficoltà di legge si frappone tra il desiderio della frazione e l’interesse di un singolo? Stando a quanto il Sindaco ha narrato ad OSIMO OGGI il Comune non disporrebbe ancora di un atto definitivo legato alle vicende di cui il fioraio si è macchiato.
Strano. Decisamente. Le manette scattarono giusto 19 anni fa e, pur con tutte le lentezze possibili della Giustizia italiana, non sembra credibile che la partita non sia stata ancora presa in carico. Tanto è vero che Marco MAZZIERI, in seguito all’arresto del 2002, risulta regolarmente condannato con tanto di danni da rifondere alle parti lese.
Vero è che gli ulteriori episodi a carico del fioraio prefigurano reati diversi da quelli per cui il Tribunale si è già pronunciato, così come è pur vero come i luoghi, l’accusato e i denuncianti siano però sempre gli stessi.
Probabilmente un pò più di coraggio da parte pubblica, in linea con le promesse liberamente assunte, non sarebbe guastato.
Resta il fatto, a distanza di sei mesi, che le parole restano tali e i fatti registrano altro, con Marco MAZZIERI padrone di giungere sul piazzale e “spandere” a piacimento la mercanzia; anzi con più ampia libertà, essendo ambulante, di scegliere dove meglio piazzarsi all’interno del parcheggio antistante l’ingresso. Sperando, per una volta, voglia limitarsi alla sola tentata vendita dei fiori…



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