PASSATEMPO, MARITO VIOLENTO E UBRIACONE
CONDANNATO A 2 ANNI PER MINACCE E PERCOSSE

PASSATEMPO, MARITO VIOLENTO E UBRIACONE CONDANNATO A 2 ANNI PER MINACCE E PERCOSSE

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PASSATEMPO, MARITO VIOLENTO E UBRIACONE
CONDANNATO A 2 ANNI PER MINACCE E PERCOSSE

67 anni, l’uomo dovrà anche rifondere del danno subito, la moglie, 64 anni, parte civile


10 anni e più sono occorsi per giungere ad un primo punto fermo: quell’ubriacone perso del marito, all’epoca 57 anni, sarebbe potuto benissimo passare dalle parole ai fatti e accoltellare la moglie, 54 anni, colpevole di fargli sparire i soldi necessari per il vino e gli alcolici necessari per dimenticare una vita da buttare.
Questa mattina l’uomo, alla sbarra ad Ancona con rito abbreviato per contenere la pena, si è sentito condannare dal Gup Paola Moscaroli a due anni di reclusione; inoltre dovrà corrispondere alla moglie, costituitasi parte civile nel procedimento, la somma che un altro processo, stavolta civile, dovrà quantificare come equa a ripagare anni di soprusi.



La coppia, all’epoca dei fatti residente a Passatempo, con due figli ormai grandi fuori casa, era in qualche modo riuscita a salvarsi dallo sfascio grazie alla sopportazione della donna nei confronti di quel marito manesco e alcolizzato, specie nei week-end.

Finchè si è trattato di subire minacce e schiaffi la poveretta si è dunque fatta forza e per il buon nome della famiglia ha evitato di ricorrere al giudice; quando, al culmine dell’ennesima promessa mancata di voltare pagina, l’uomo, in piena crisi di astinanza, ha impugnato un coltello da cucina puntando la lama sul collo della donna, la moglie ha giustamente ritenuto che, per la propria sicurezza, non c’erano più margini per celare l’indifendibile.

La lentezza del processo penale, ben 10 anni dal 2008 dei fatti, ha fatto il resto con la sentenza sopraggiunta quando ormai, da tempo, i due avevano diviso la propria strada, seppur formalmente ancora sposati.
Minacce, insulti e botte che ora si troveranno a pesare assai, in termini di quantificazione del danno subito, visto che la condanna, se non appellata, rischia di essere scontata quantomeno con l’affidamento dell’uomo ai Servizi sociali.



 

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