“PAGATE 20.000 EURO O CI SARANNO PROBLEMI…”
IL VIRUS SPUTA DAL CARCERE ANCHE IL RAS DI CASALNUOVO

“PAGATE 20.000 EURO O CI SARANNO PROBLEMI…” IL VIRUS SPUTA DAL CARCERE ANCHE IL RAS DI CASALNUOVO

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Antonio De Luca, 54 anni, boss del clan camorrista Veneruso, spedito ai domiciliari dai giudici a Pasqua. Aveva richiesto un pizzo periodico ad imprese agro-alimentari del Napoletano


Per la serie “un boss al giorno” facciamo oggi conoscenza con la storia di Antonio De Luca, 54 anni, uno dei 374 scarcerati per Pasqua; nel caso specifico dalla corte di Appello di Napoli, causa virus.

Il Tribunale napoletano ha accolto lo scorso 9 aprile la richiesta presentata dal difensore di fiducia, l’avvocato Antonio Iorio (foro di Torre Annunziata), basata essenzialmente sulla attualità e concretezza delle esigenze cautelari che, solo un anno fa, portarono in cella Antonio De Luca, esponente di spicco del clan Veneruso, famiglia camorrista specializzata in affari illeciti e operante tra Volla e Casalnuovo.

De Luca, nonostante risultasse gravato da numerosissimi precedenti, nonchè giù indagato a vario titolo per associazione mafiosa ed omicidi (reati dai quali però l’uomo è stato assolto) ha ottenuto la libertà “cinese” sottoforma di arresti domiciliari.


Antonio DE LUCA, 54 anni, ras della Camorra

La richiesta presentata dal legale difensore si è infatti fondata sul bilanciamento delle esigenze cautelari (sussistenti in capo al De Luca) e l’allora stato di emergenza da Covid 19. 

Il ras del clan è così tornato libero continuando ad espiare la pena agli arresti domiciliari, in provincia di Caserta.

L’arresto del boss avvenne nel marzo 2019 quando emersero alcuni affari della camorra sul Centro agro alimentare di Volla. A finire nel mirino dei clan una importante società specializzata in trasporti e logistica, la Frigo Sud servizi, da cui gli emissari del “sistema” pretendevano la regalia 20.000 euro in contanti da destinare ai carcerati. 

In caso contrario la “tranquillità” dell’azienda e dell’intero centro agro-alimentare, di cui fino a quel momento il Caan campano aveva relativamente goduto, sarebbe presto finita. 

A finire in manette furono, con De Luca, grazie a un’inchiesta lampo della direzione Antimafia di Napoli, anche Giovanni Belvedere, 35 anni, di Boscotrecase, detto “o turres”; Francesco Guida, 29 anni, di Torre Annunziata (figlio del boss Nicola “o spagnuolo”, figura di vertice del clan Gallo & Cavalieri); e appunto Antonio De Luca, 54 anni, ras del clan Veneruso di Casalnuovo.


Giuseppe DE CAROLIS, Presidente della Corte di Appello di Napoli

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