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𝐀𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐞𝐬𝐞𝐦𝐩𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐢 𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐫𝐩𝐢𝐫𝐞 𝐥’𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐚̀ 𝐯𝐢𝐫𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐮𝐢 𝐬𝐩𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐧𝐝𝐨𝐬𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥. 𝐋𝐚 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚: 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞

Proseguendo la campagna informativa sulle operazioni DA NON FARE in Rete, segnatamente navigando in Facebook, pubblichiamo un secondo esempio di invito, questa volta meno imperativo nei termini rispetto al DEVI UBBIDIRE segnalato il 31 luglio, ma ugualmente pericoloso.

Altro esempio, più suadente, di una possibile truffa di dati in Facebook

Se con le “cattive” i nostri osservatori non sono riusciti nell’intento di rubare la nostra identità virtuale, un tentativo giudicato possibile è quello pubblicato, decisamente più amichevole e teoricamente dalla nostra parte.

In un caso o nell’altro la raccomandazione è di NON ACCEDERE alla richiesta cliccando sul link indicato.

Se non siete ancora convinti vi invitiamo a confrontare anche prosa e sintassi, al 90% identica tra i diversi comunicati, inviati a random ma pur sempre con un minimo di personalizzazione.

𝐃𝐔𝐑𝐀 𝐋𝐄𝐓𝐓𝐄𝐑𝐀 πƒπˆ π€πƒπƒπˆπŽ 𝐀𝐃 𝐔𝐍 𝐏𝐀𝐃𝐑𝐄 π†πˆπ”πƒπˆπ‚π€π“πŽ 𝐒𝐄𝐍𝐙𝐀 π€πŒπŽπ‘π„
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𝐒𝐂𝐀𝐕𝐀𝐋𝐂𝐀𝐓𝐀 𝐋𝐀 π‘π„π‚πˆππ™πˆπŽππ„ 𝐃𝐄𝐋 π‚π€ππ“πˆπ„π‘π„ π’πŽπ“π“πŽ π’π„ππ”π„π’π“π‘πŽ
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