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Ha armato il fucile con una fiocina (un arpione a tre punte di acciaio) e poi ha utilizzato lโarma, a mรฒ di baionetta, conficcandola in petto al povero ragazzo albanese, dritto al cuore!
Questa, molto probabilmente, la dinamica che dovrebbe costare allโalgerino Fatah MOSSOUL, 28 anni, la grave contestazione di omicidio volontario.

Lโunico punto non ancora chiarito dallโinchiesta-lampo dei Carabinieri del Norm, coadiuvati al meglio dal luogotenente Giuseppe ESPOSTO, riguarda proprio le modalitร dellโaggressione mortale costata la vita allโalbanese Klajdi BITRI.
Lโipotesi che a โlavorareโ sia stato un fucile caricato con la fiocina (ma utilizzato tipo lancia) รจ al momento lโidea a cui gli inquirenti parrebbero dare maggior affidamento, visto anche il livello di penetrazione del tridente che, senza trovare ostacoli nella cassa toracica, si รจ infilzato proprio nel punto vitale del giovane, facendolo crollare a terra, senza fuori uscita di sangue.
Affinchรจ unโarma impropria, destinata alla pesca, possa compiere un simile tragitto mortale, non basterebbe il solo colpo โsparatoโ sia pur da distanza ravvicinata.
Giร in acqua la fiocina, per andare a segno su pesci, necessita di non essere lanciata da distanze superiori ai 5 metri circa; รจ quindi probabile, ma la certezza verrร soltanto con la documentazione dellโautopsia, che lโalgerino abbia utilizzato lโarma come una lancia in battaglia, gettandosi a corpo morto contro il malcapitato.
Accecato dallโira di essere stato interrotto mentre stava regolando a suo modo, a suon di pugni e calci, i conti con la famigliola troppo lenta alla rotonda di via Cilea, lโassassino รจ tornato sui suoi passi, ha estratto il fucile dal bagagliaio e come, in un campo di battaglia si รจ scagliato contro il nemico, reo di difendere, con grande generositร , un uomo, una donna e tre bambini piccoli aggrediti in un afoso pomeriggio domenicale.
Originario di Montecarotto, operaio, ultimamente residente a Jesi con la convivente Erika PASQUINI (presente con il magrebino al momento della doppia aggressione e ritrovata dai Carabinieri alla guida dellโOpel Astra una volta consumato il delitto) Fatah MOSSUL non era in fuga da Sirolo.
Sbollita lโira col colpo di fiocina assestato allโavversario, lโalgerino รจ tornato in auto, visibilmente stordito, in condizioni immaginabili di frastornamento psichico, lasciando ad Erika il compito di guidare.
Eโ certo che il 28enne di Montecarotto non abbia avuto certezza della gravitร del gesto. La coppia, come giร evidenziato, non ha lasciato Sirolo a tutta velocitร ma si allontanata da via Cilea come nulla fosse accaduto. Un banale litigio tra automobilisti o qualcosa del genere, forsโanche fiero di aver regolato i conti con entrambi gli uomini.
Anche il fatto che il colpo inferto non abbia comportato lโimmediata fuoriuscita sangue, ha indotto MOSSOUL a credere di non aver ucciso nessunoโฆ tanto รจ vero che la coppia, una volta raggiunta la spiaggia di Palombina, avrebbe quasi sicuramente concluso la domenica con una battuta in acqua. Come nulla fosse accaduto.
In realtร i Carabinieri del Norm, sulle loro tracce grazie al rilevamento della targa fornita dai numerosi testimoni, ben presto sono giunti, attraverso i dati dellโOpel Astra, fino ai genitori dellโalgerino e da questi al cellulare in utilizzo allโuomo.
Proprio sfruttando i segnall di localizzazione emessi dalle cellule occupate dal telefonino, gli uomini del luogotentente ESPOSTO hanno man mano stretto il cerchio, fino a rintracciare uomo e donna, prima delle 21, nei pressi del sottopasso ferroviario di Palombina vecchia.
Dallโavvistamento dei due fino ad immobilizzare Fatah MOSSOUL รจ cosรฌ stato questione di attimi. Lโalgerino, ancora sotto effetto per quanto accaduto ai piedi del Conero circa quattro ore prima, รจ stato prima stordito col Taser e quindi ammanettato a terra, senza alcuna violenza, in un crescendo di riprese in diretta mai visto prima! Dai balconi o da dietro le finestre ed anche soffermandosi, sono stati davvero tanti i testimoni improvvisatisi discretamente reporters, pronti a puntare lโobiettivo del telefonino su un marciapiedi casualmente illuminato a vista, come in un set cinematografico.
Impacchettato e condotto in Caserma, ad Osimo, MOSSOUL nel corso dellโinterrogatorio notturno ha ricostruito praticamente tutto della vicenda, precisando di trovarsi a Sirolo senza un motivo particolare, neanche quello della pesca.
Solo destino e coincidenze negative, oltre ad una buona dose di insofferenza e piรน di un pizzico di pazzia connaturata come naturale nel carattere dellโalgerino (ancorchรจ privo di precedenti particolari, sembrerebbe), hanno portato al maturare di una tragedia dai contorni assurdi e irreali per una comunitร non certo abituata a confrontarsi per eccessiva lentezza in una rotatoria.
Almeno fino a ieri pomeriggio.