๐๐ฎ๐ข๐ ๐ข ๐๐ก๐๐๐จ๐ฅ๐, ๐๐ ๐๐ง๐ง๐ข, ๐ ๐ฎ๐๐ซ๐๐ข๐ ๐ ๐ข๐ฎ๐ซ๐๐ญ๐ ๐๐ข ๐๐๐ง ๐๐๐ฏ๐๐ซ๐จ ๐ฆ๐ ๐ซ๐๐ฌ๐ข๐๐๐ง๐ญ๐ ๐ญ๐ซ๐ ๐๐ง๐๐จ๐ง๐ ๐ ๐๐ฌ๐ข๐ฆ๐จ, ๐๐จ๐ง๐๐๐ง๐ง๐๐ญ๐จ ๐ ๐๐ฎ๐ ๐๐ง๐ง๐ข ๐ ๐ฆ๐๐ณ๐ณ๐จ ๐ ๐๐.๐๐๐ ๐๐ฎ๐ซ๐จ ๐๐ข ๐ซ๐ข๐ฌ๐๐ซ๐๐ข๐ฆ๐๐ง๐ญ๐จ ๐ฉ๐๐ซ ๐ฏ๐ข๐จ๐ฅ๐๐ง๐ณ๐ ๐ฌ๐๐ฌ๐ฌ๐ฎ๐๐ฅ๐. ๐โ๐ฎ๐จ๐ฆ๐จ ๐๐ข ๐ฉ๐ซ๐จ๐ฏ๐จฬ ๐ฉ๐๐ฌ๐๐ง๐ญ๐๐ฆ๐๐ง๐ญ๐ ๐๐จ๐ง ๐ฎ๐ง๐ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐จ๐ฅ๐ฅ๐๐ ๐ ๐๐ข ๐ฅ๐๐ฏ๐จ๐ซ๐จ, ๐๐ข๐ ๐ฅ๐ข๐ ๐๐ข ๐ฎ๐ง ๐๐ฌ๐ฉ๐๐ญ๐ญ๐จ๐ซ๐ ๐๐๐ฅ ๐๐จ๐ฆ๐ฆ๐ข๐ฌ๐ฌ๐๐ซ๐ข๐๐ญ๐จ, ๐๐จ๐ง๐จ๐ฌ๐๐ข๐ฎ๐ญ๐ ๐๐ฅ ๐ฉ๐จ๐ฅ๐ข๐ ๐จ๐ง๐จ ๐๐ข ๐๐ข๐ซ๐จ ๐ ๐ฌ๐๐ ๐ง๐จ
Troppo bella, decisamente appariscente e ancor piรน sexy quando indossava la divisa di guardia giurata.
Per Luigi CHECOLA, 39 anni, lโidea di quella collega in gonnella, appena 25enne, si era insinuata in mente come un chiodo fisso. Difficile controllarsi e reprimere lโistinto; quasi impossibile soffocare quel richiamo.
A maggior ragione per una sorta di gigolรฒ, come lโuomo, di origini foggiane (San Severo), si รจ autodefinito in Tribunale per difendersi dalla pesante accusa di violenza sessuale.
Per meglio spiegare, alla avvenente collega, la propria personalitร irruente e fascinosa, CHECOLA si รจ cosรฌ vantato con la propria vittima di farsi pagare dalle per un rapporto sessuale: โGeneralmente 100 euro โ ha specificato allโorecchio โ ma per te posso chiudere un occhio e fare pari e pattaโฆโ – ha chiarito la procedura il pugliese, oggi 44 anni, cominciando ad accarezzare lโinterno coscia, un braccio, il collo e fino a realizzare un tentativo di approccio, tale e quale alla realtร .
I due, prima ancora di dividere il lavoro presso unโagenzia privata di sicurezza con sede ad Ancona, si erano conosciuti ad Osimo, al poligono di Tiro a segno, frequentato da centinaia di amatori e addetti ai lavori.
Lui 39 anni, pugliese, residente per qualche tempo, allโepoca dei fatti, nellโOsimano e lei bella 25enne, anzi di piรน, figlia di un Ispettore di Polizia del Commissariato.
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Inevitabile che prima o poi accadesse qualcosa di spiacevole; tanto piรน che lโuomo aveva giร anticipato ad alcuni colleghi le proprie intenzioni: โSe faccio lโaffiancamento con lei โ ha raccontato un vigilantes in Tribunale โ le salto addossoโฆ non mi contengoโ.
Un clima ben noto allโinterno dellโagenzia (chiamata a fare sicurezza notturna dalla Baraccola al Porto) tanto che il titolare, raggiunto al telefono dalla dipendente prima di sporgere denuncia, le disse di aver intuito di cosa poteva trattarsi, ancor prima che la vittima potesse spiegare i fatti.
Stesso clima, da mille e una notte, descritto, in seguito, anche dal restante personale femminile dellโagenzia di sicurezza, concordi nel confermare di aver subito, praticamente tutte, battute e approcci spinti.
Nel ricordare quei giorni precedenti alla notte del 9 maggio 2019, la bella vigilantes in aula รจ scoppiata in lacrime.
Stando a quanto dichiarato, Luigi CHECOLA lโavrebbe fatta guidare e poi fatto far manovra in una stradina senza uscitaโฆ โper poi buttarsi su di me una volta che ho ripreso la strada in uscitaโ.
Ed ancora: โLuigi mi ha preso la faccia e mi ha messo la lingua in bocca! Io ho cercato di scansarlo ma non ne ho avuto la forza. Ero scioccata. Quando mi sono divincolata dalla presa ed ho passato un fazzoletto per pulirmi la bocca mi ha ripreso ulteriormenteโฆ โE che sarร mai un bacio? Esagerata!โ.
Continua cosรฌ la deposizione della vittima, costituitasi parte civile. โErano circa le 4 del mattino e il turno sarebbe terminato soltanto alle 7. Ho avuto paura di non arrivarci paura ed ho sperato che tutto finisse prima possibile, per ritornarmene a casaโ.
Tutto era cominciato giรน alle 22, ad inizio turno, con il pugliese a parlarle di se, sei suoi gusti musicali e di una sua ex che CHECOLA avrebbe tradito. Tutti discorsi tendenti sempre piรน allโintimo e allโimbarazzante, specie se non graditi.
Fino a far scivolare il discorso sullโobiettivo sperato e iniziare ad accarezzarla su tutto il corpo.
โMi diceva che il mio profumo alla fragolina lo faceva impazzireโฆ e che adorava il mio taglio degli occhi. Poi mi ha anche mostrato una mia foto sul suo cellulare โ ha ulteriormente attaccato la ragazza – per quindi mettersi a sorridere senza senso.
Li ho avuto paura, ricordando che Luigi era pur sempre armato e noi soli, in piena notte, in una zona desolata. Eโ stato in quel momento, dopo avergli allontanato le mani che mi ha chiesto, chiaro e tondo: โAndiamo a fare lโamoreโฆโ โ sottolineando la sua tariffa, scontata per meโฆโ.
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Eโ finita bene con la donna che ha evitato di reagire eccessivamente, consapevole di dover soltanto tenere a bada gli ormoni del collega (in seguito ai fatti a forte rischio del posto di lavoro) e attendere il fine turno come una liberazione.
Il 25 gennaio, due settimane fa, in Tribunale, lโatteso verdetto pronunciato dal collegio penale presieduto da Francesca GRASSI.
Luigi CHECOLA, difeso dallโavvocato osimano Paolo MENGONI, ha ascoltato la sentenza di condanna a due anni e sei mesi, quattro mesi in piรน di quanto richiesto dal Pubblico ministero.
Conseguente anche il risarcimento, ottenuto per la parte lesa dallโavvocato Tommaso ROSSI di Ancona, e fissato dal collegio penale, in via equitativa, in 13.000 euro.
โAbbiamo raggiunto una sentenza giusta โ ha commentato il legale della guardia giurata โ che scrive la veritร processuale di una vicenda terribile; ancor piรน inquietante perchรฉ vissuta sul luogo di lavoroโ.
Decisamente piรน laconico il riassunto per la stampa fatto dallโavvocato MENGONI: โPurtroppo ha prevalso la ricostruzione processuale dellโimmagine del mostro. Una veritร che non รจโ.