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Manomesso il registratore di cassa; multa allโesercente e sospensione dellโattivitร da tre a dieci giorni.
Difficile al momento saperne di piรน su una notizia, confermata nella sua esattezza ma non ancora esemplificata dal necessario corredo informativo, ovvero lโautore del misfatto.
Circolante fin da sabato sera, la news ricorrente racconta di una impresa ubicata nel centro storico (a piacere da identificarsi in un bar, una farmacia, una pasticceria o un salone di parrucchieria) invischiata in una vicenda di scontrini fiscali emessi in minima parte o addirittura falsificati.
Tra le poche certezze del momento quella che ad operare non sia stata una commessa o un dipendente (ai fini di distrarre parte dellโincasso giornaliero) ma il titolare stesso dellโesercizio per ottenerne meri vantaggi fiscali.
Semplice, persino banale, il meccanismo messo a punto da qualche mese.
Nulla di irregolare accadeva, ovviamente, con i pagamenti, minoritari, acquisiti dal negoziante o dal professionista con carta di credito e comunque tracciabili.
In caso di utilizzo di contante, perรฒ, ovvero nella maggioranza delle vendite, poteva accadere e effettivamente รจ accaduto che al cliente venisse messo in mano uno scontrino non valido fiscalmente o โ meglio ancora โ riportante la dicitura โcanc. scontrinoโ.
In pratica il titolare anzichรฉ battere il tasto โcontantiโ andava ad attivare la funzione โstorno scontrinoโ, il cui compito รจ quello di cancellare, a fini fiscali, la avvenuta vendita dellโoggetto o della prestazione dalla memoria del negozio.
In questo modo allโignaro cliente veniva messo in mano, con la merce e lโeventuale resto, uno scontrino apparentemente identico a quelli emessi in modalitร normale, con lโunica avvertenza che trattasi di una sorta di documento pro forma, appunto uno scontrino nato morto, ovvero fatto e cancellato allโistante.

Poco male per il cliente che in genere, a parte gli scontrini ottenuti in farmacia e quindi detraibili indicando il proprio Codice fiscale – non sa che farsene di simili riscontri, gettati 99 volte su 100 giร in strada o abbandonati una volta a casa.
99 volte su 100, perรฒ. Puรฒ bastare anche un solo scontrino sbagliato, consegnato ad una mano sbagliata, a mettere in moto tutta una serie di verifiche, come successo tra settembre e ottobre ad Osimo, che mercoledรฌ sera hanno portato al provvedimento di chiusura
Cosa rischia lโimpresa colpita? Quasi tutto dipenderร dal numero degli scontrini battuti (o meglio rilasciati senza gli effetti fiscali previsti) e dallโimporto dellโimponibile fatto scomparire.
La sanzione, in se non appare particolarmente elevata e parla di una multa di importo variabile (da un minimo dii 3 ad un massimo di 12.000 euro), salvo che il fatto non costituisca piรน grave reato.
La pena accessoria, controversa a seconda delle violazioni contestate, nei casi minori parla di uno stop allโattivitร variabile da 3 a 30 giorni; o anche di una chiusura obbligatoria piรน importante, con saracinesche abbassate o ingressi vietati, a seconda dei casi, da 15 a 60 giorni.