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La colpa di nascere maschio in una societร istruita e cresciuta da tempo allโimpronta del politicamente corretto.
Una societร aberrante, quella italiana, plasmata da decenni di politica a senso unico, allโinsegna della sacralitร inviolabile dellโaccusa; ovviamente se e quando prodotta da femmine o meglio ancora da minorenni femminili contro soggetti maschi. Tanto inermi di fronte alla legge, quanto colpevoli agli occhi di una opinione pubblica drogata.
Eโ la triste storia del professor Giovanni DI PRESA, 65 anni, origini orgogliosamente tarantine ma ormai marchigiano, anzi osimano.
Lโuomo nel 2018, ad inizio anno scolastico, venne ingiustamente quanto volutamente accusato da tre diverse ragazzine 13enni della media โPaolo SOPRANIโ di Castelfidardo.
Due di loro, senza neanche sapere in cosa consistono delle carezze hard (o forse immaginandolo sin troppo bene) accusarono il prof di sfregamenti, strusciamenti, sfioramenti delle loro parti intimeโฆ atti ottenuti dal professore urtando appositamente le ninfette passando tra i banchi. Cose da pazzi al solo pensarlo.
La terza accusatrice, gravata da deficit di apprendimento e si sospetta spinta dalle altre due, raccontรฒ invece di maltrattamenti generici al limite della violenza fisica e morale, subiti addirittura per mano del proprio insegnante di sostegno!
Accuse infamanti da cui lโuomo, o meglio il soggetto maschio, non ha potuto se non in Tribunale, dopo anni vissuti col marchio infamante dellโorco, difendersi e dimostrare la propria completa estraneitร .
โSe oggi sono ancora qui, soprattutto giunto vivo a questa doppia sentenza di assoluzione โ ha dichiarato lโuomo, visibilmente provato nellโanimo โ รจ grazie a mia moglie e a mia figlia che hanno creduto nella mia innocenza sin dal primo minuto, al lavoro di mia moglie che mi ha permesso di condurre una vita dignitosa, ad un avvocato splendido come Gianni MARESCA che, prima ancora che da legale, ha umanamente compreso il dramma che mi era stato gettato addosso; oltre ad alcuni colleghi che in tutti questi anni, nonostante accuse terribili, mi hanno sempre dimostrato solidarietร e incoraggiato, forse anche fisicamente spinto a non arrendermiโ.
Proprio cosรฌ: uscire indenne dal tritacarne della Giustizia e doversi anche ritenersi fortunato per averci rimesso soltanto 6 anni di vita, di professione, di onorabilitร che nessuno darร indietro a DI PRESA, a cominciare dalla cattedra.
E, beffa delle beffe, doversi anche dichiarare contento di non esserne uscito peggioโฆ come tanti altri casi simili urlano dalle cronache giudiziarie dellโintero Stivale.
Fisioterapista con diploma Isef, Giovanni DI PRESA aveva abbinato alla professione fisica anche lโabilitazione allโinsegnamento grazie ad un titolo specifico conseguito alla Montessori.
In quella terza media di Castelfidardo, il professor DI PRESA era dunque โdi casaโ sin dal biennio iniziale; presente in aula sia come insegnante di sostegno dellโallieva che poi verrร spinta ad accusarlo, sia come sostituto eventuale degli altri due insegnanti di ruolo.
Conosciuto, dunque. Ed anche discretamente apprezzato.
Fino ad una mattina tra settembre e ottobre del 2018 in cui, sul suono della campanella di uscita, una delle ragazzine fedigrafe lamenta di essere stata fotografata e/o filmata dal cellulare di un compagno.
La ragazzina esigeva che il prof confiscasse il telefonino del ragazzo e visto che DI PRESA, preso allโimprovviso, tardava a farloโฆ con un movimento rapido se ne impossessรฒ rubandolo letteralmente di mano dal maschio e offrendolo al prof.
DI PRESA armeggiรฒ per qualche istante sul cellulare senza riuscire o comunque senza aprire la funzione foto e telecamera, restituendo poco dopo lโapparecchio al legittimo proprietario ma โ prima che la campanella facesse cessare lโincubo โ promettendo una nota di biasimo allโintera classe.
La risposta della classe terza maturรฒ lentamente, nei giorni seguenti, fredda come la vendetta consumata da adulti rotti ad ogni esperienza.
A novembre la Fiduciaria della โPaolo SOPRANIโ confidรฒ al professore di essere venuta a conoscenza di un certo malessere e di ritenere opportuno informare la Preside sul da farsi.
La Preside intervenne, in effetti, direttamente in classe, dando la parola, ad uno ad uno, ai ragazzi e alle ragazzineโฆ salvo interrompere dopo breve lโapprofondimento pubblico preferendo continuare lโascolto nel proprio ufficio, lontano dal professore.
Professor DI PRESA che da li a poco venne posto sotto osservazione da un Ispettore del Ministero giunto appositamente a Castelfidardo per comunicargli, senza troppi giri di parole, che la prassi scolastica prevede lโallontanamento dellโinsegnante e/o, nei casi ritenuti piรน gravi, la denuncia del fatto alle forze dellโOrdine.
Detto e fatto: a giugno 2019, mentre la classe sosteneva gli esami, il professore era convocato in caserma dai Carabinieri per sentirsi notificare lโaccusa di doppio indagato!
Il tutto, da allora, senza mai aver potuto obiettare, dire, confutare una sola parola alle manigolde studentesse accusatrici e soprattutto vendicatrici di un presunto โonore femminile macchiatoโ: non aver trovato sponda nel professor in quel lontano episodio col telefonino!
โPotrร sembrare incredibile, irreale, assurdo โ ha raccontato ancora il professore โ ma รจ quanto accaduto esattamente a me senza che abbia avuto mezza chance di dire โAโ; questa รจ la prassi. Cosรฌ vuole la procedura scolastica che รจ stata pienamente rispettata.
Peccato che io non abbia neanche lontanamente pensato di poter essere stato protagoniste di quelle accuse infamanti. Ma questo la procedura non lo prevedeโ.
Tra i tanti punti interrogativi della procedura scolastica e del processo penale, prima ancora di essere istruito, รจ il ruolo, comodo, dei genitori, delle piccole pesti cresciute in casa da due famiglie (tutte di nazionalitร italiana, senza problemi particolari in casa) prontissime a credere sulla parola alle prime fantasie erotiche delle proprie figlie e a vederci persino lโaffare di incassare o almeno richiedere 50.000 euro a famiglia, parti civili nel procedimento.
Un affare andato a male visto la completa estraneitร ai fatti dimostrata dal professoreโฆ ma un affare che sarebbe dovuto andare a male โ secondo noi โ comportandosi banalmente da padri e da madri, educando i propri figli alla veritร e alla giustizia e guardandoli semplicemente negli occhi.
Un lavoro, quello di genitori, che non รจ stato fatto da due famiglie su tre, attratte dalla possibilitร del colpo grosso in denaro, possibile.
Amara ma sempre buonista la riflessione al riguardo di DI PRESA: โAi genitori di queste ragazzine (oggi maggiorenni, NdR.) mi sento di dire โstate vicini ai vostri figli, ascoltateli, educateli alla vita, dentro e fuori casaโ. Diversamente cresceranno convinti che si possa eternamente giocare. Giocare con la vita degli altri!โ.
Presso a poco quanto ha ipotizzato il giudice nelle motivazioni di assoluzione della parte erotico-sessuale della vicenda.
Eโ plausibile, secondo la sentenza, che la ragazzina che aveva suscitato il problema del cellulare del compagno, abbia sobillato gran parte della classe alla vendetta, mettendo in scena una protesta memorabile, da lasciare il segno.
Ora che questo comportamento da adulto consumato sia stato riconosciuto e messo nero su bianco in Tribunale, รจ giร di per se cosa fondamentale per tutti i DI PRESA di Italia.
Non รจ sopportabile perรฒ la circostanza che impedisce, ad una indagine appena normale, a partire da quella scolastica (perfetta secondo la procedura) di riuscire ad ottenere le stesse evidenti conclusioni.
Magari evitando di rovinare la vita a nessuno.
E magari avendo pure il tempo per raddrizzare le idee a 13enni sin troppo comprese del proprio sconfinato potere legato al sesso.
Bull a 13 anni, cosa oggi a 20 e quali vendicatrici domani quando si confronteranno con la vita e altri uomini da schiavizzare; con alcuni di loro che magari non accetteranno di subire e basta, come raccontano le cronache tutti i giorni?
Ma questo, ancorchรจ legato a doppio filo, รจ giร un altro discorso.
โRestando nel mio problema โ ha dedotto amaramente il professore destituito con infamia pur essendo innocente, anzi vittima di un sistema deviato โ non sarร facile per me ritornare ad essere ciรฒ che ero.
Per necessitร ho dovuto riprendere in mano il mio vecchio mestiere di fisioterapista ma, รจ inevitabile, per tutti questi anni la mia mente รจ sempre stata a scuola, a cosโaltro potevano ancora accusarmi, allโesito non scontato di un processo.
Continuerรฒ ad affidarmi ai miei avvocato per verificare la possibilitร di un risarcimento da parte del Ministero a cui credo di avere diritto. Non spero nel ripristino in funzione visto che il mio era un incarico a tempo; e considerati i miei 65 anni, vicinissimi alla pensione, non mi faccio illusioni.
Certo nel 2018 aspiravo ad un posto fisso, ad una crescita professionale e ad una pensione che fatalmente percepirรฒ in misura ridotta rispetto a quanto avrei potuto mettere insieme, normalmente.
Non mi anima, come sempre, alcuna sete di vendetta. Ho visto il mondo crollarmi addosso in un istante e ho toccato con mano la cattiveria umana sottoforma di rivincita. Vendetta pura.
Ciรฒ nonostante, forse per il mio animo di educatore che sento nel mio profondo e mi anima, non cerco rivalse verso nessuno. Anche se il peso di quanto accaduto si farร sentire per sempreโฆ voglio essere ancora positivo e sperare che le ragazze abbiano imparato la lezione e che tutto questo possa essere servito per diventare grandi. Certo รจ terribile al solo pensieroโฆ ragionare di come ognuno sia indifeso ed esposto, ogni minuto e in ogni ambiente, al ripetersi di simili circostanze infamantiโ.
N.B. Per la cronaca sono state due e diverse le tappe processuali sortite dalla vicenda. Nellโestate 2021 la sentenza di assoluzione dal reato di violenza carnale ma, in contemporanea, la condanna ad un anno e quattro mesi per gli episodi di maltrattamento nei confronti della ragazzina a cui DI PRESA fungeva da sostegno.
Di recente, nelle settimane scorse, il giudizio di Appello che ha riformato la precedente sentenza in quanto anche queste accuse di molestie fisiche e morali si sono rivelate prive di fondamento.
Da rimarcare il comportamento positivo della nonna (a cui la ragazzina รจ affidata) la quale a differenza dei genitori delle altre due ex studentesse, ha sempre creduto e testimoniato allโestraneitร di DI PRESA rispetto al comportamento inizialmente lamentato dalla nipote; comportamento accusatorio, poi ritrattato dalla terza ragazzina, in quanto sollecitato, anzi preteso dalla classe!