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Arrestato senza un nome; morto senza un volto.

Eโ€™ la storia di Sami EZZIN, questo lโ€™ultimo alias di un clandestino extracomunitario che, nel corso di svariate vicissitudini documentate da diversi arresti per droga โ€“ lโ€™ultimo la settimana scorsa al casello di Loreto โ€“ ha via via modificato i propri connotati dando fondo ad una grande dote di fantasia.

Per lโ€™algerino, perรฒ (presumibili 42 anni) parlano le impronte digitali che, di volta in volta hanno collocato il pusher in un punto o lโ€™altro della regione, sempre intento a spacciare morte.

Quella morte che lo ha colto, allโ€™improvviso, in cella, a Montacuto, giovedรฌ notte. A rinchiuderlo per ultimi in quella gabbia abituale che tante volte, per motivi di giustizia, gli ha assicurato quanto piรน EZZIN desiderava, ovvero la permanenza in Italia, erano stati i Carabinieri del Norm di Osimo, giusto ad inizio anno.

Con lui in carcere anche una compagna improvvisata, Dhenise SANVITALE, coetanea, abruzzese, residente ad Ancona ma di fatto abituale โ€“ con EZZIN – del malfamato hotel House di Porto Recanati.

I due trasportavano 52 grammi di eroina da fumo, nascosti allโ€™interno di un calzino indossato dalla donna. Incredibile la giustificazione raccontata al giudice: quella droga non รจ nostra, avremmo dovuto โ€œsoltantoโ€ consegnarla. Per il servizio a noi sarebbero rimaste qualche dose premio!

Rinchiusa a Villa Fastiggi lei, lโ€™ennesima detenzione del presunto algerino per il personale carcerario di Montacuto (giร  alle prese nelle stesse ore con il suicidio in cella del detenuto Matteo CONCETTI, 25 anni) si รจ mostrata di difficile gestione fin dalle prime battute; causa probabili crisi astinenza attraversate dal fisico del clandestino.

Malori improvvisi e ripetuti giร  a partire da venerdรฌ scorso 5 gennaio, tanto da suggerire e richiedere, piรน volte, il trasferimento dello spacciatore in pronto soccorso. Per tutte la crisi che ha colpito EZZIN in Tribunale, al momento della convalida dellโ€™arresto, con lโ€™udienza slittata di quasi unโ€™ora per consentire ai sanitari le cure del caso.

Una terapia a base farmacologica che ha solo rinviato il momento del dunque di qualche giorno.

A vederlo vivo per lโ€™ultima volta, mercoledรฌ mattina, lโ€™avvocato difensore Bernardo BECCI di Ancona con il quale lo spacciatore ha lamentato sospetti dolori alle gambe; segnale a cui non รจ stato dato troppo peso.

La copertina dell’arresto al casello. in primo piano l’anconetana Dhenise Sanvitale arrestata coll’algerino il 3 gennaio scorso

Cosรฌ giovedรฌ sera, prima di mezzanotte, lโ€™uomo si รจ sentito nuovamente male. A dare lโ€™allarme, tempestivo, han provveduto stavolta i due compagni di cella che, compresa la gravitร  della situazione, hanno allertato subito i soccorsi, rivelatisi inutili

La salma di Sami EZZIN รจ stata posta sotto sequestro da Paolo GUBINELLI, magistrato di turno che ha disposto lโ€™autopsia sul cadavere.

Gli ultimi dati utili per approfondire le condizioni carcerarie (tentativo inutile visto che il sabato, la domenica e tutti i festivi Montacuto si svuota incredibilmente della Direzione e di qualunque personale dirigenziale!) risalgono al 2022; dati tutto sommato recenti che indicano in 76 (vale a dire circa un terzo della popolazione ristretta ad Ancona) i soggetti sottoposti a cure, perlopiรน riconducibili a cause di tossico-dipendenza.

Proprio la droga (anche dietro le sbarre) e gli episodi di autolesionismo caratterizzano Montacuto, al pari degli altri istituti nazionali, tra i principali problemi irrisolti.

La salma di Sami EZZIZ (ovvero come dovesse chiamarsi effettivamente) rimarrร  quasi esclusivamente in Italia, non reclamata da alcunoโ€ฆ anche per le difficoltร  immaginabili di dimostrarsi congiunti del poveretto. Disinteresse motivato anche dalla mancanza di qualsiasi tornaconto in denaro da avanzare per eventuali eredi.

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