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𝗔𝘀𝘀𝗼𝗹𝘁𝗶 – 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘁 𝘀𝘂 𝗙𝗮𝗰𝗲𝗯𝗼𝗼𝗸 – 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗶𝗹 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼, 𝗹’𝗲𝘅 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗚𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗲 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝗿𝗶𝘁𝗼 𝗚𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗦𝘁𝗿𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼. 𝗣𝘂𝗴𝗻𝗮𝗹𝗼𝗻𝗶, 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝗺𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗻 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼; 𝗮𝘃𝗲𝘃𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗽𝗽𝗶𝗮 𝟮𝟬.𝟬𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶! 𝗥𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗯𝗯𝗮𝘀𝘀𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝟴.𝟬𝟬𝟬 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼𝘀𝗶 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗼. 𝗟𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝘂𝗻𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗺𝗮𝗻𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗮𝗿 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 𝘀𝘂 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗥𝗲𝘁𝗲. 𝗘 𝗼𝗿𝗮 𝗰𝗵𝗶 𝗽𝗮𝗴𝗮 𝗹’𝗮𝘃𝘃𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗣𝗲𝗹𝗹𝗲𝗴𝗿𝗶𝗻𝗶? 𝗜𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗼 𝗶𝗹 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿 𝗣𝘂𝗴𝗻𝗮𝗹𝗼𝗻𝗶?

Non ammesso in giudizio come Sindaco di Osimo; perdente anche come signor Simone PUGNALONI!

Resta da vedere chi pagherà la parcella dell’avvocato, Mauro PELLEGRINI scelto in comune tra le due diverse figure giuridiche: il Sindaco o il cittadino?

Probabilmente il vice Sindaco PELLEGRINI, ormai maturo per uscire dalla politica e dedicarsi con miglior successo alla professione, con un sorriso abbonerà l’onorario ad entrambi e si accontenterà del puro rimborso di bolli, diritti e quant’altro, sanzionando in solido, Sindaco e cittadino, al pagamento simbolico, ma concreto, almeno di una pizza.

Maria Grazia MARIANI, ex Consigliera (pentita) in appoggio al primo PUGNALONI: assolta dal Tribunale

Tutto per la mania del peggior Sindaco capitato ad Osimo nel dopo Guerra di dichiarare vita difficile ai propri concittadini; ovviamente non a tutti tutti.

Ma comunque tutti quelli brutti, sporchi e cattivi. O magari solo incauti; categorie di osimani rintracciabili in abbondanza nella fila dei non strettamente allineati al diktat politico: o con me o contro me.

Eppure all’epoca Maria Grazia MARIANI, seppur pentitissima del gesto del 2014, fu decisiva nel portare qualche centinaio di voti in più dei 2 risultati decisivi alla prima elezione del soggetto.

Un debito di riconoscenza non avvertito da PUGNALONI che per buona grazia e par condicio, un bel giorno decise di querelare la sua ex alleata e persino il buon Giovanni STROLOGO, consorte regnante.

Giovanni STROLOGO, pure ex Consigliere comunale del Centro-Destra, mandato assolto dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa

Motivo dello strappo? Nientemeno che una buona intenzione come la lodevole raccolta fondi per il piccolo Samuel DI MICHELANGELO, orfano di padre e madre dopo la tragedia di Rigopiano.

Peccato che questi soldi non vennero mai assegnati al tutore del piccolo nei tempi giusti… ma solo dopo una lunga campagna di stampa di cui OSIMO OGGI si fece portavoce.

Il sogno inconfessato del Sindaco-querelatore era infatti scritto e ben sceneggiato nella propria mente e prevedeva come finale la rincorsa ad una qualche diretta-tv con un maxi assegno da porgere alla conduttrice ad effetto nazional-popolare di turno, con preferenza spiccata per la allora bella Barbara D’URSO.

Il momento del drammatico salvataggio del piccolo Samuel DI MICHELANGELO dopo il crollo dell’hotel Rigopiano

Ma queste sono solo dicerie, cattiverie, giudizi di parte di chi ben conosce le strategie elucubrate dal primo cittadino, disponibile a molte cose pur di apparire fuori dagli angusti limiti territoriali di una Osimo troppo piccola.

La realtà è che la somma ingente di 137.527 euro fu alla fine donata al tutore di Samuel, dopo quasi due anni dalla tragedia, a forza di articoli giornalistici, interrogazioni consiliari, prese di posizione e lo sdegno della mezza città mai conquistata dalle truppe Pugnaloniane.

Tutore di Samuel che l’originario e territorialmente allora competente Tribunale di Ancona, individuò fin dalla primissima ora in uno zio abruzzese del piccolo; zio e tutore purtroppo in conflitto con altri zii pure interessati alle sorti legali di Samuel in quanti affidatari.

Resta il fatto che il Tribunale di Chieti non mutò mai indirizzo, confermando il pronunciamento di Ancona e quindi lo zio diciamo numero uno “tutore provvisorio” dell’orfano di Dino e Marina.

Dino DI MICHELANGELO e Marina SERRAIOCCO rimasti vittime nel mix tra disastro di neve, terremoto, falsi allarmi e clamorosi ritardi

Proprio quel “provvisorio” fece la fortuna la PUGNALONI che potè arguire di non pagare Samuel in attesa della nomina del tutore definitivo, non immaginando o forse sapendo anche troppo bene che per la legge “provvisorio” non allude ad una scelta prossima diversa o alternativa ma bensì alla conquista da parte di Samuel dei 18 anni!!!

Insomma fidando sull’anella al naso di troppi osimani passarono giorni, settimane, mesi e anni… in attesa. Fin quando una lettrice di OSIMO OGGI, la signora Lorena CITTADINI, depositaria sul conto corrente aperto dal Comune in proposito di un versamento di ben 360 euro… al 543° giorno di ritardo prese carta e penna per richiedere indietro la donazione!

“Pensavo di far bene destinando la somma a Samuel attraverso il Comune; purtroppo ho solo compreso di perdere tempo e affidato somme all’Istituzione sbagliata…”; questo in soldoni il concetto espresso e ribadito dalla benefattrice mancata che in effetti, a stretto giro di posta, si vide restituire dal Comune di Osimo, sul proprio conto di partenza, l’intera somma erogata.

Peccato per Samuel che proprio in questi giorni dovrebbe liberarsi di tutori “provvisori” e affidatari e gestire personalmente le somme devolute, forte dei 18 anni in arrivo.

Tutto questo, ovviamente, al nostro Sindaco piacque poco. Anzi meno di poco. Diciamo pure non piacque.

Attento, anzi attentissimo da sempre, a tutto ciò avviene in Rete, PUGNALONI da prima invitò gli Osimani alla calma, salvo promettere, non dovesse bastare, denunce certe a tutti coloro si fossero permessi di obiettare la verità inoppugnabile e mai contestabile offerta dal Palazzo.

Per la serie un’idea al giorno…. chiedere 20.000 euro di risarcimento per i danni all’immagine di Simone PUGNALONI, uscito sconfitto in Tribunale

In effetti il monito servì a spaventare e scoraggiare la maggioranza dei cittadini appecoronati (i cosiddetti tastieristi della qualunque, giù al tempo attivi a tempo perso) ma non certo a mettere la sordina ad una pasionaria come la MARIANI, oltretutto spalleggiata da identiche considerazioni espresse su Facebook dal marito, ex politico di Centro-Destra, Giovanni STROLOGO.

Per moglie e marito il non versare l’ingente somma al destinatario della raccolta e il non volerlo fare, nonostante gli inviti e gli attestati forniti dal Tribunale di Chieti, per 100-200-300-400-500-600 e passa giorni… poteva configurarsi in una vera e propria appropriazione indebita. Anconchè non comprensibile.

Giudizio non gradito da PUGNALONI, sia come Sindaco che come privato cittadino, che ieri mattina, come parte civile, ha proposto per entrambi la condanna a 10.000 euro ciascuno, pro se stesso.

Da notare come PUGNALONI abbia provato, attraverso l’avvocato PELLEGRINI, di monetizzare per due volte il non torto subito.

Un prima volta provando a costituirsi parte civile in qualità di Sindaco di Osimo… dimenticando, però, PELLEGRINI, incidentalmente pure vice Sindaco, di allegare l’indispensabile atto di costituzione da parte della Giunta. Documento mai redatto e richiesta non ammessa.

Infine ottenendo comunque l’iscrizione, ma solo in qualità di privato cittadino, con somme richieste a risarcimento che dimezzate rispetto al primo tentativo: da 10.000 a 5.000 euro per la MARIANI e da 10.000 a 3.000 per STROLOGO.

Stamani l’atteso esito della vicenda sentenziata dal giudice onorario Lamberto GIUSTI che ha mandato assolti entrambi gli imputati di diffamazione a mezzo stampa: il fatto non costituisce reato.