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𝗖𝗼𝗻 𝗹’𝗶𝗻𝗰𝗿𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼, 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝘀𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗺𝗮 𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗿𝗼𝘀𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗹𝘂𝗰𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗮𝗺𝗮𝗻𝗶, 𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶 𝘀𝗶 𝗮𝘀𝘀𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗮 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗮 𝟳.𝟭𝟱𝟲.𝟱𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗺𝗲𝗻𝘀𝗶𝗹𝗶 (𝟴𝟱.𝟴𝟳𝟴 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗮𝗻𝗻𝘂𝗶), 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝘃𝗶𝗰𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗱𝗲𝗻𝗻𝗶𝘇𝘇𝗼 𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗶 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗰𝗮𝗽𝗼𝗹𝘂𝗼𝗴𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗶𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮 𝟭𝟬𝟬.𝟬𝟬𝟬 𝗮𝗯𝗶𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶, 𝘁𝗶𝗽𝗼 𝗔𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼, 𝗣𝗲𝘀𝗮𝗿𝗼 𝗲 𝗟𝗲𝗰𝗰𝗲 𝗺𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗶𝗹 𝗽𝗲𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀. 𝗖𝗼𝗻𝗳𝗹𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶 𝘁𝗿𝗮 𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝗶𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶? 𝗣𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗮 𝗹𝗶𝘃𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼, 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗲𝗿𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗰𝗶𝗲𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗹 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗿𝗼𝗴𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗶

PIRANI HA RESPINTO IL CONSIGLIO DEL PREFETTO A PROCEDERE CON CAUTELA

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DOPO IL DRAMMATICO FUORI ONDA IN CONSIGLIO COMUNALE, PENSATE:

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SIMONCINI TRA LA PASSIONE POLITICA E LO STIPENDIO DA PRESIDENTE SCEGLIE IL VIL DENARO

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ALLA LUCE DELL'ENNESIMO TRADIMENTO DI MONICA BORDONI RITENETE

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DOPO 80 ANNI OSIMO RISCHIA DI ANDARE AD ELEZIONI ANTICIPATE. DI CHI LA COLPA PRINCIPALE?

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La notizia è ghiotta, oseremmo dire succulenta; e farebbe sbavare di invidia persino un mito del gossip cittadino come “Angela RAGIONAMENTI”.

Anche stavolta, però, la RAGIONAMENTI dovrà accontentarsi di mangiare, come tutti del resto in campo informativo, della abbondante polvere non avendo appreso in tempo del goloso aumento di stipendio, pari al 9.1%, toccato in sorte alla campionessa osimana di tenuta dei piedi in due ben diverse staffe.

Narra in proposito il vocabolario degli Accademici della Crusca: “Indica un contegno ambiguo di chi si trova davanti a due possibilità”; o anche “Il destreggiarsi tra due persone, fazioni, situazioni o interessi (tra loro incompatibili o contrastanti) in vista di futuri vantaggi”; oppure anche: “Rimandare una scelta tenendo in sospeso varie alternative”.

Per maggiori informazioni circa l’ipotesi più attinente alla realtà osimana chiedere direttamente a Monica BORDONI passata il 1° gennaio scorso dal titolo di “Lady 6.781.50 euro al mese” allo step immediatamente successivo di “Miss 7.156.50 euro mensili”.

Dicevamo aumento del 9.1% a valere dal 1° gennaio 2024 – in pratica dai 4.125 euro lordi percepiti fino al 31 dicembre 2023 agli attuali 4.500 euro comprensivi di oneri a carico dell’interessata – notizia su cui OSIMO OGGI è piombata solo in queste ore, potendoci lavorare limitatamente, tra cui una crisi politica in atto e una crisi ambientale imminente – solo da stamani… essendo proverbialmente affidate a cani da tartufo, pure bene addestrati, qualsiasi ricerca dati da operarsi sul sito bunker della Regione Marche.

Il Decreto, a firma Dino LATINI, numero 19(2023, che autorizza l’aumento dei compensi al Capo di Gabinetto Monica BORDONI da 4.125 a 4.500 euro lordi mensili per l’intero 2024 e fino al termine dell’11° legislatura regionale

Questo il testo del decreto numero 19 del 14 dicembre 2023 (quindi non Regio ma a firma del Presidente Dino LATINI) in cui il Capo di Gabinetto della XI legislatura, ha autorizzato – bontà sua – il passaggio da 4.125 a 4.500 euro mensili alla propria assistente!

“Si decreta di rinnovare a Monica BORDONI l’incarico di Capo del Gabinetto del Presidente del Consiglio regionale, a decorrere dal 15 dicembre 2023 e fino alla durata in carica del Presidente, ai sensi del comma 7 del citato articolo 17 e del comma 4 dell’articolo 13 della legge statutaria 8 marzo 2005 numero1;

di corrispondere a Monica BORDONI, nelle forme indicate dall’articolo 34 della legge 342/2000, un compenso mensile onnicomprensivo lordo di euro 4.500, comprensivo degli oneri obbligatori a suo carico (di cui all’articolo 2, comma 26 della legge 335/95 e del decreto legislativo n. 38/2000 e successive modificazioni) sulla base di una attestazione del Presidente del Consiglio regionale circa il regolare svolgimento della prestazione e l’autorizzazione alla liquidazione del compenso;

di prevedere un costo annuo per compensi di euro 54.000, oltre ai relativi oneri riflessi e all’Irap, a carico dello stanziamento del Bilancio del Consiglio dell’Assemblea legislativa, sui capitoli 101102/04 (compensi), 101102/07 (oneri) e 101102/08 (Irap);

di rinviare ad un successivo decreto del dirigente del servizio “Attività amministrativa” l‘assunzione degli impegni di spesa, al perfezionarsi del relativo contratto di lavoro.

Dino LATINI -Presidente”

Per Dino LATINI una brutta gatta da pelare, non tanto per il compenso elargito ma per la infedeltà politica ampiamente dimostrata dalla propria storica collaboratrice, passata armi e bagagli sotto le tremule insegne di Francesco PIRANI

Fin qui la realtà. Appena 4.500 euro e non ancora i 5.583,34 euro di cui ha potuto beneficiare l’ex Senatore Udc recanatese Luca MARCONI per trenta mesi (metà legislatura) ma pur sempre un buon disimpegno che, sommati ai 2.656,50 incassati dall’11 luglio come Vice Sindaco pongono la BORDONI, con un record attuale di 7.156.50 ogni 27 del mese, tra le figure meglio rimborsate di Osimo.

Piuttosto proprio il nuovo incarico di braccio-destro di PIRANI in chiave anti LATINI, maturato due mesi e mezzo fa, potrebbe far sorgere nel neo Segretario generale del Comune di Osimo Mauro SOPRANZETTI (che omaggiamo da questo colonne offrendogli il benvenuto in città) il seguente interrogativo: l’auto dichiarazione, allegata dalla BORDONI in sede di nomina a vice Sindaco, in cui il braccio destro di LATINI (ad Ancona) e braccio destro di PIRANI (ad Osimo) sottoscriveva la non esistenza di conflitti di interessi… è da ritenersi a prova di bomba?

Un conto, infatti, in passato, era la posizione di una Monica BORDONI “soltanto” braccio destro di Dino LATINI (ad Ancona) e Consigliera comunale di opposizione, sempre con LATINI (ad Osimo); altra, anzi ben altra cosa, invece, è la posizione della stessa funzionaria al vertice di Enti diversi, con interessi contrapposti, da ultimo pure politicamente parlando.

Monica BORDONI, candidata a Sindaco sventata per un nonnulla… Per la serie, ad Osimo poteva andare ancora peggio… pure rispetto a PIRANI!

Stesso interrogativo farebbe bene a porselo, in via di autotutela, la stessa Regione Marche che a firma del funzionario Fabio STRONATI, responsabile del procedimento, ha certificato – in forza dell’articolo 6 bis della legge 241/1990 – la mancanza di incompatibilità tra le diverse posizioni ricoperte da Monica BORDONI… ma alla data lontana del 14 dicembre dello scorso anno.

Probabilmente parliamo di nulla dal momento che, in fatto di conflitto di interessi, un conto è l’azione amministrativa (difficilmente ravvedibile) e altra cosa è la volontà politica, madre di tutte le volontà.

Volontà in capo esclusivo di Dino LATINI che da questo punto di vista, salvo il rischio di doversene pentire a cose fatte, non sembra avvertire il profondo dualismo della propria referente.

Senza peraltro considerare, come invece da tempo invitano a fare il 100% dei nostri inascoltati lettori – 59% a favore della sfiducia di LATINI e 41% favorevoli alle dimissioni della BORDONI – l’opportunità politica di fare chiarezza e decidere da quale parte far stare il proprio Capo di Gabinetto: con LATINI ad Ancona e soprattutto ad Osimo? O contro LATINI sempre e comunque?

In caso di presa d’atto di non poter proseguire oltre un rapporto quasi ventennale, ecco che la comoda poltrona di Capo di Gabinetto tornerebbe a liberarsi, ad appannaggio di chiunque, ci dicono anche privo di laurea (obbligatoria invece dalla prossima XII legislatura), sia riconosciuto in grado di spendere a voce o scrivere al computer due parole, tipo: “Signori porto i saluti del Presidente dell’Assemblea regionale…”.

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