𝗗𝗮𝗹 𝟮𝟮 𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝟭𝟭 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝗹’𝗲𝘅 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗿𝗶𝘂𝘀𝗰𝗶𝘁𝗮 𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗺𝗽𝗼𝗿𝘀𝗶 𝗺𝗮 𝗹𝗲 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗿𝗮 𝗶 𝗣𝗶𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗲 𝗶𝗹 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗶𝗼𝗻𝗼 𝗼𝗿𝗺𝗮𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗰𝗼𝗹𝗺𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶. 𝗜 𝘁𝗿𝗲 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗱𝗶𝗺𝗲𝘀𝘀𝗶𝘀𝗶 𝗮 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝘁𝗶, 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿𝗼 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗮𝗹 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝘀𝗶𝗮𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮, 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗶𝗻𝗶𝗺𝗮. 𝗜𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗮𝗼𝘀, 𝗺𝗮𝗶 𝗿𝗲𝗴𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗲𝗶 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗯𝘂𝗶, 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶 𝗽𝗮𝗿𝗲 𝘀𝗳𝗶𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗴𝗴𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝗱𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗼𝗿𝗺𝗮𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘁𝗼𝗹𝗹𝗲𝗿𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲
Ennesimo stop al Consiglio comunale incapace persino, dopo lo stop del 22 agosto, di mettersi in moto per la seconda volta consecutiva e almeno tre rinvii nel mezzo.
I tre Consiglieri Antonelliani (ALESSANDRINI PASSARINI, GINNETTI e CINGOLANI) al palo e non sostituibili per l’impossibilità della maggioranza di raggiungere il numero legale di 13.
In questo bailamme mai registrato ad Osimo in 80 anni di vita democratica il sindaco Francesco PIRANI e il Presidente del Consiglio comunale Stefano SIMONCINI, anche dopo l’ultima torta in faccia subita (appena 9 i presenti all’appello del Segretario D’ANGELO) sono apparsi discretamente sereni, quasi tranquilli a tratti persino con un accenno di sorriso dipinto in volto.
Cosa avranno avuto da sorridere, di fronte all’ennesimo fallimento di una politica mai come l’attuale completamente sganciata dalla realtà, difficile immaginarlo.
Di certo o quasi parrebbe, infatti, la volontà del Sindaco ad ostinarsi nel non prendere atto di non avere più, anzi di non avere mai avuto una maggioranza in grado di sorreggerne le pazzie politiche.
Buon senso vorrebbe, di fronte ad un fallimento completo, su tutta la linea, che PIRANI traesse oggi stesso le conclusioni di quanto seminato e raccolto, rimettendo il mandato nelle mani del Prefetto Saverio ORDINE.
Così però difficilmente sarò, almeno nelle prossime ore. Anzi annunciati già, nella notte, possibili colpi di scena, a livello procedurale, che potrebbero consentire alla maggioranza di rimboccarsi e di tornare a contare 12.
12 numero però largamente incompleto, quando anche fosse, per rimettere in piedi il Consiglio comunale.
Nel frattempo PIRANI e i suoi sprofondano in una vergogna di cui però nessuno dei protagonisti parrebbe avvertire il senso profondo. Fino a quando la città sarà disponibile ad osservare, senza fiatare, le bizzarrie del Sindaco più sfrontato e meno capace salito a Palazzo comunale?