𝗟’𝗮𝗱𝗱𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗚𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗼𝗳𝗳𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮: 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶 𝗱𝗮 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗮 𝗰𝗮𝗽𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶𝗼 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗼 𝗲 𝗿𝗼𝗯𝘂𝘀𝘁𝗼 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗲𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶, 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗶𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗮 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝘂𝗻 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗰𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲, 𝗮𝗻𝘇𝗶𝗰𝗵𝗲́ 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮. 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶, 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘁𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝗽𝗿𝗲𝗺𝗶𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗟𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗰𝗵𝗲, 𝗿𝗶𝗰𝘂𝗰𝗶𝗿𝗲 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗵𝗶 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶 (𝗦𝗶𝗺𝗼𝗻𝗰𝗶𝗻𝗶 𝗲 𝗕𝗼𝗿𝗱𝗼𝗻𝗶 𝘀𝘂 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼, 𝗺𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗹𝗼) 𝗲 𝗱𝗲𝗱𝗶𝗰𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗮 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗽𝗶𝗲𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲. 𝗟𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲, 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗙𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮, 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗶𝗻 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗳𝗼𝗿𝘁𝗲 (𝟭𝟰 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝟭𝟲), 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗲 𝗶𝗻 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗻𝗴𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮𝘃𝗲𝗿𝗮 𝟮𝟬𝟮𝟵. 𝗣𝗮𝗿𝗼𝗹𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮
Domanda: Cosa hanno in comune i seguenti 14 personaggi?
Emanuele CARPERA, Pietro GAZZELLA, Samuele LONGO, Fabiola MARTINI, Lanfranco MIGLIOZZI, Marco MONTEBURINI, Angela OLSARETTI, Damiano PIRANI, Francesco PIRANI, Stefano PESARESI, Francesco SALLUSTIO, Stefano SIMONCINI, Lorita TADDEI e Filippo ZAGAGLIA?
L’interrogativo, all’indomani del drammatico “fuori tutti” pronunciato da Francesco ACQUAROLI sul caso-Osimo, ha iniziato a girare presto tra i pazzi addetti ai lavori osimani, così etichettati dal buon Carlo CICCIOLI dall’alto della propria indiscussa e non discutibile scienza.
In effetti elencati così, in rigido ordine alfabetico, parrebbero tutti dei bravi ragazzi e ragazze, ligi all’interesse della città e bene intenzionati a non sprecare i prossimi 57 mesi rimasti dei 60 assegnati alla legislatura.
Oltre ad essere sostanzialmente dei bravi ragazzi (quasi tutti, non tutti), però, i 14 hanno anche un’altra caratteristica saliente, un minimo comune multiplo che potrebbe renderli affini a durare per i prossimi 5 inverni in arrivo: sono tutti creazioni, dirette o di seconda mano, di Dino LATINI, il grande artigiano della politica del nuovo Millennio.
Insomma i 14, una volta eruditi sul da farsi, potrebbero davvero garantire a LATINI (e quindi al capo condominio PIRANI) l’atteso via libera per salpare dal porto, seppur con tre mesi di ritardo, alla volta delle lontane Indie.
Suggerito da quel grande stratega, titolo meritato sul campo e con cui passerà alla storia Carlo CICCIOLI, Osimo potrebbe rivivere – 23 anni dopo – il ribaltone anti partiti che nel 2001 buttò fuori dalla maggioranza Alleanza Nazionale (alias il sempre eterno CICCIOLI, ALESSANDRINI PASSARINI senior, FORIA ed altri), oggi sostituita da Fratelli di Italia di qualità complessiva, se possibile, ancor minore rispetto all’epoca.
Certo Carlo CICCIOLI starnazzerebbe un pò, sentenzierebbe che ad Osimo son proprio matti da legare, invocherebbe all’Europa una legge speciale per riaprire i manicomi limitatamente in provincia di Ancona… ma alla fine dello strepitare anche il dottore di anti sociali, egocentrici, disturbatissimi psicopatici di ogni specie… dovrebbe arrendersi all’evidenza e rassegnarsi a dichiararsi per sempre sconfitto dal più tenace e valoroso popolo Osimano.
Come per fortuna è sempre stato nella Storia tra Osimo e Ancona.
Insomma non un ribaltone vero e proprio ma almeno un “ribaltino” per di più salutato in Regione persino da un ACQUAROLI che potrebbe, in siffatta maniera, esultare per il primo gol messo a registro nella infinita partita interna tra l’anarchico CICCIOLI (da sempre caso a parte) e il resto del partito.
Il ribaltino, però, parrebbe davvero la meno complicata delle operazioni per chiudere finalmente il cerchio e affidare la gestione osimana alla normalità.
Preliminarmente all’esclusione dei due Consiglieri Fiamma, dell’Assessore STAFFOLANI, dell’ex “giardiniere” FRONTINI da Osimo Servizi e di ogni traccia possibile lasciata dai Fratelli in giro per la città, occorre per PIRANI e ANTONELLI far pace con la testa e accettare definitivamente il concetto che un’altra strada possibile… non è possibile.
PIRANI dovrebbe ficcarsi bene nella capoccia l’idea di far bene come capo del condominio Osimo: indossare su misura la fascia Tricolore, celebrare matrimoni, tagliare nastri inaugurali, pronunciare discorsi inappuntabili, presiedere al meglio ai lavori di Giunta, gestire bene l’intera ordinaria amministrazione e magari, incassare l’interessante stipendio da Sindaco (pur sempre 4.830 euro al mese, buttali via) e ogni tanto, avanzare anche qualche piccola pretesa personale.
Insomma non male se solo PIRANI si convincesse in via definitiva di aver diritto a tutto questo e di poter comunque rappresentare Osimo grazie ad una piccolissima dote di voti personali (15% circa), la più bassa mai raccolta da un Sindaco dal 1995 ad oggi, elezione diretta.
Se anche Francesco PIRANI, dopo tre mesi di schiaffi umilianti e dolorosi cazzotti, dovesse alla fine decidere di godersi la poltrona… la questione non sarebbe comunque ancora definita, chiara e soprattutto conclusa.
Resta sul tappeto la questione del maldestro apparentamento che ha regalato ad ANTONELLI, nonostante l’ultimo posto nel gradimento degli osimani, una messe di Consiglieri comunali, più o meno fedeli.
Qui serve far comprendere all’ingegnere, con buone maniere e armandosi di santa pazienza, che serve non rompere le scatole, ritirarsi nella riserva indiana, vivere di riflesso l’Amministrazione e soprattutto non romper mai le scatole in nessuno dei prossimi 1.700 giorni rimasti.
Uno sforzo di comprensione da mettere in campo con le buone (sperando possa bastare) o ricorrendo a maniere politiche più energiche, in grado di spaziare e mettere a fuoco, operazione sempre utile, vita, morte e miracoli a 360 gradi.
Insomma non mancano davvero i puntini da sistemare su diverse “i” e non certamente detto in partenza che tutto questo sforzo possa alla fine risultare sufficiente a produrre quello che verrebbe considerato un super miracolo.
Non è scritto ma riteniamo che prima di staccare la spina e consegnare la città a difficilissime elezioni, vale senz’altro la pena tentare e – nel caso – non fosse altro per poter narrare con convinzione agli Osimani di averle provate davvero tutte.