𝗜𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗺𝗶𝗻𝘂𝘁𝗼, 𝗹’𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗼 𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮, 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶𝗻 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼, 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗴𝗹𝗶 𝗼𝗹𝗶𝗺𝗽𝗶𝗼𝗻𝗶𝗰𝗶 𝗳𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗶 (𝟯-𝟬), 𝗲𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗲𝘀𝘁𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝘇𝘇𝘂𝗿𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗗𝗲 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗴𝗶. 𝗗𝗮𝗹 𝗣𝗮𝗿𝗮𝗱𝗶𝘀𝗼 𝗱𝗮 𝘀𝘁𝗮𝘀𝗲𝗿𝗮 𝗳𝗲𝘀𝘁𝗲𝗴𝗴𝗶𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗮𝗽𝗮̀ 𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼. 𝗘 𝗼𝗿𝗮 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗼𝗹𝗼𝗻𝗶𝗮
Avevamo già scritto un paio di articoli su Leandro MOSCA ma… assolutamente sulla fiducia. Confessiamo che non seguendo abitualmente la pallavolo, non avevamo mai visto giocare Leandro MOSCA.
Almeno fino a stasera. Contro la Francia, schiantata 3-0 e pass per la finale europea contro la Polonia assicurato, dobbiamo confessare di aver grandemente sbagliato a non seguire più da vicino il grande, in tutti i sensi, Leandro.
Un numero 30 letteralmente “bestiale”; il centrale di Verona ha dimostrato di meritare la grande fiducia che, dalla vittoria mondiale dello scorso anno, proprio in Polonia, sente aleggiare intorno dai tifosi osimani e di tutta Italia.
Titolare in campo dal primo al terzo set, non c’è che dire… papà Roberto, pur non conoscendo la pallavolo, ha davvero fatto un gran bel lavoro.
Del resto era evidente che quella Sezione E delle medie anni ’70 della Giulio Cesare (con in classe campioni e campioncini del futuro del calibro di Adriano POLENTA, Raimondo ORSETTI, Roberto MOSCA e, molto a distanza, anche il sottoscritto) avrebbe partorito qualcosa di grande.
E’ così è stato. Benvenuto Leandro tra i campioni di sempre di Osimo; campione – ti auguriamo ma ne siamo certi – in campo e fuori.
Papà Roberto, pur neanche immaginandolo in vita, oggi sarà molto curioso e in Paradiso, da qualche nuvoletta, avrà organizzato per seguirti in diretta e vantarsi: “Vedi quel lungagnone alto e grosso? Quello l’ho fatto io…Tutto suo padre!”.