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âGrazie signor Presidente, gentile Segretario, gentile Sindaco, gentili Assessori e Onorevoli colleghi; ovviamente la nostra posizione, del gruppo che rappresento, Ăš la piĂč difficile perchĂ© da rappresentare in questa aula in quanto esprimiamo la situazione del paradosso⊠dellâincomprensibile per coloro che hanno compiuto, nella realtĂ , un impegno per cambiare lâAmministrazione comunale, lavoro di cui siamo stati sicuramente protagonisti; e comunque nella stessa misura degli altri ci siamo impegnati affinchĂš ciĂČ avvenisse.
Ma il nostro non Ăš un paradosso o almeno non Ăš paradosso nella nostra visuale. La nostra posizione e quindi il mio intervento Ăš quindi rivolto principalmente, se non esclusiva, alla maggioranza e ai componenti dellâAmministrazione; non me ne vogliano i colleghi dellâopposizione, non per non volerli tenere in considerazione⊠anzi ho preso spunto dagli interventi che mi hanno appena preceduto per arricchire il bagaglio personale e per considerare quelli che sono gli ulteriori aspetti che potrebbero far parte non tanto delle linee programmatiche ma delle modalitĂ di attuazione e interlocuzione tra le parti e i vari gruppi consiliari che compongono il Consiglio comunale.

La nostra posizione riflette una parte di quella che Ăš stata la recente nostra storia e che ci ha visto impegnati nel corso degli ultimi dieci anni a rappresentare, secondo il nostro punto di vista, lâunica vera opposizione allâAmministrazione del Centro-Sinistra del Sindaco PUGNALONI e di averlo fatto a volte in maniera davvero troppo feroce, molto pesante, molto spesso con posizioni che erano allora poco comprensibili ma che nel loro divenire, nel corso del tempo, hanno assunto, hanno trovato una posizione quanto meno logica nella loro impostazione e nella loro finalitĂ .
E per questo devo dire con molta onestĂ , avrei dovuto farlo giĂ nel corso del mio primo intervento al Consiglio a cui ho partecipato, chiedo anchâio scusa al caro collega PUGNALONI per il nostro troppo impeto nel corso dei dieci anni.
Avrei voluto, proprio in quel momento, ma lo faccio adesso, dire che una pagina deve essere per forza chiusa⊠vi Ú necessità per Osimo di una pacificazione che riguardi tutte le parti in causa di un percorso che la storia comunque giudicherà se positivo o negativo, in che modo e nel verso di chi⊠ma certamente Ú una storia che abbiamo scritto insieme e insieme dobbiamo prenderne le responsabilità .
E su questo io non mi tiro assolutamente indietro e non perchĂ© oggi sono in una posizione di âvincitoreâ. La nostra Ăš una vittoria mutilata e non certo richiamando il Ventennio fascista⊠mutilata perchĂ© ci siamo sentiti in qualche modo esclusi o secondo alcuni ci siamo fatti escludere o secondo altri ci siamo voluti escludere.
Resta il fatto che dellâimpegno che abbiamo profuso nel corso di dieci anni e della campagna elettorale, ben poco in questo momento resta; ben poco traspare dalle azioni, attivitĂ che vengono profuse.
Eâ questo lâintervento piĂč difficile che io possa fare; capisco che ogni parola che rivolgo alla mia maggioranza Ăš una parola che puĂČ essere motivo non di conciliazione ma fonte di polemica o discussione, di derisione⊠ma queste sono le uniche parole che so, in questo momento pronunciare⊠quindi quanto meno cogliete la parte piĂč veritiera delle stesse.
E in questo senso, proprio nellâambito delle linee programmatiche, lâassunzione della nostra responsabilitĂ , pochi o molti che siamo, pochi o molto che rimaniamo, riflette il percorso che le Liste civiche, cambiate nel corso del tempo per denominazione, per vari metodi di identificazione, quasi una sorta di copyright o brevetto che lâuno o lâaltro movimento, di seguito, si sono assunte come posizione, ruolo e originarietà ⊠ma le Liste civiche, quelle che sostanzialmente ho contribuito a creare nel 1991, hanno un loro percorso

Ha ragione il collega PELLEGRINI quando afferma che ci sono due modi sostanziali di interpretare il programma amministrativo; noi siamo piĂč per il primo (ricordo che il secondo era quello âalla carlonaâ) mentre il primo prevede per il programma amministrativo quale cartina di tornasole per chi Ăš, soprattutto Liste civiche⊠cioĂš deve rispondere ai cittadini della fiducia riposta nellâimpiego della propria volontĂ , del proprio servizio, per fare una azione amministrativa costante, continua ma anche coerente.
Io ho chiesto, insieme abbiamo chiesto ai cittadini il voto per il cambiamento, rispettando ovviamente chi, invece, voleva la continuitĂ di un modo di amministrare. Lo abbiamo chiesto sulla base di una serie di principi e valori che precedono indubbiamente, contenuti in maniera propedeutico e maieutico le linee programmatiche prettamente intese nella parte che avete inteso nella parte operativa e parte strategica.
Eâ chiaro che senza questo noi non possiamo condividere nulla. Eâ come non avere âEnigmaâ, Ăš come non avere il sistema cifrato che permetteva agli Alleati, nella II Guerra mondiale, di capire lo stesso il linguaggio operativo

Ed Ăš forse una sorta di nostra mediocritĂ , anzi sicuramente segno di un certo nostro limite, una nostra incapacitĂ ad avviarci su un percorso che, partita lâAmministrazione, vinte le Elezioni, si Ăš in qualche modo quasi imposto e sul qualche fatichiamo davvero moltissimo.
Eâ vero che nellâambito di questo ci sono anche i discorsi legati ai cosiddetti posti. PuĂČ essere. Ma sono i posti, sono le persone che configurano lâazione amministrativa? Non ci sono soltanto i posti e le persone che configurano lâazione amministrativa nellâambito di una societĂ .
Come giustamente ricorda ora il Consigliere SPILLI per quanto riguarda OSIMO SERVIZI: il suo grido di dolore mi accomuna. PerchĂ© nellâambito dellâazione di OSIMO SERVIZI non mi sento di imputare nulla allâazione dellâAmministrazione che pure ogni giorno anche noi riscontriamo senza neanche la possibilitĂ di dare un contributo, se non migliorativo in qualche modo di confronto.
Ecco, essere in qualche modo fermi, fermi perchĂ© vogliamo evidenziare il nostro grande grido di dolore che si Ăš aperto nellâambito di quella che Ăš una faglia importante che investe sia lâaspetto valoriale, sia lâaspetto operativo, sia lâaspetto del ris-pet-to.
Rispetto che chiediamo a grande voce, a tutti, per 33 anni di storia e spero che per altri 33 anni, in futuro, i pochi rimasti nelle Liste civiche, che voi chiamate Liste civiche da sempre, sapranno interpretare⊠e che comprendono la coerenza di fondo, la volontĂ di saper rinunciar rinunciare anche ad ogni cosa pur di salvare quello che Ăš lâimpegno nei confronti dei cittadini ai quali abbiamo chiesto il voto.
E siccome la battaglia Ăš stata vinta, non la guerra⊠la battaglia politica vinta, per davvero, con uno scarto di poco⊠significa che noi, il primo compito che dobbiamo fare, Ăš pacificare piĂč possibile la nostra societĂ , trovare i punti migliori in cui maggioranza e opposizioneâŠ
Guardate io dal 1991 ho chiamato lâaltra parte politica, quando non era al potere amministrativo, sempre opposizione perchĂ© la ritengo alla pari; quando si perde il confronto elettorale sulla base dei voti, non si perde la capacitĂ di poter rappresentare le proprie idee, i propri valori, il proprio programma e di poterlo fare alla pari di chi, in quel momento ha invece il dovere di sentire, il dovere non solo di ascoltare ma ha anche il dovere di interpretare chi non lâha votato.

Non faccio nessuna reprimenda. Ne al Sindaco, ne alla Giunta, ne al Presidente del Consiglio, ne a tutti gli altri colleghi. Non me lo permetterei mai, davvero! Ma la nostra posizione Ăš quella di, appunto, rappresentare quella parte che oggi non câĂš nellâambito di una coalizione che, presentandosi allâapparentamento ha sottoscritto il nostro programma. Non câĂš stata una fusione.
Per questo difendiamo, ancora piĂč forte, la nostra posizione. Rivolgiamo ancora piĂč forte il nostro grido di dolore perchĂ© sarebbe stato piĂč attenuato se ci fosse stato un incontro, un mismatch tra le varie linee programmatiche dei due programmi. Una visione completa di quello che Ăš il programma delle Liste Civiche.
CiĂČ significa, a mio avviso, poter contare sul fatto che noi avevamo impostato la campagna elettorale su valori e temo a cui tutti si sono adeguati⊠temi e valori che, in qualche modo, ciascuno deve continuare ad osservare, riservando la massima attenzione.
Tradiremmo sennĂČ la nostra storia, tradiremmo i nostri elettori, tradiremmo il nostro percorso futuro e tradiremmo anche, nel senso piĂč profondo del termine, la possibilitĂ di raccontare e interpretare in modo autentico quello che Ăš il nostro pensiero.
Per questo, rimanendo questa situazione (so che Ăš una posizione proprio contradditoria rispetto alle linee programmatiche del programma) noi non possiamo votare le linee guida di programma dellâAmministrazione se non câĂš e non concorre una modifica di impostazione contestuale al voto.
CioĂš una modifica adeguata a quelle che sono le nostre giuste esigenze, a nostro avviso, di rappresentare chi ci ha elettiâ.

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