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STORICO DISCORSO DI LATINI IN CONSIGLIO COMUNALE

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DINO LATINI DISPONIBILE AD APRIRE A SINISTRA IN CHIAVE REGIONALE 2025

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DOPO 80 ANNI OSIMO RISCHIA DI ANDARE AD ELEZIONI ANTICIPATE. DI CHI LA COLPA PRINCIPALE?

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Il mandato amministrativo di Francesco PIRANI, pur breve, passerĂ  alla storia cittadina caratterizzato fortemente dalla tecnologia, come mai prima accaduto. Tra audio whatsapp, fuori onda e ricostruzioni al computer, non si contano ormai i documenti prodotti. Nella fattispecie ecco quanto ricavato ascoltando piĂč volte il messaggio fuori onda

“Grazie signor Presidente, gentile Segretario, gentile Sindaco, gentili Assessori e Onorevoli colleghi; ovviamente la nostra posizione, del gruppo che rappresento, Ăš la piĂč difficile perchĂ© da rappresentare in questa aula in quanto esprimiamo la situazione del paradosso
 dell’incomprensibile per coloro che hanno compiuto, nella realtĂ , un impegno per cambiare l’Amministrazione comunale, lavoro di cui siamo stati sicuramente protagonisti; e comunque nella stessa misura degli altri ci siamo impegnati affinchĂš ciĂČ avvenisse.

Ma il nostro non ù un paradosso o almeno non ù paradosso nella nostra visuale. La nostra posizione e quindi il mio intervento ù quindi rivolto principalmente, se non esclusiva, alla maggioranza e ai componenti dell’Amministrazione; non me ne vogliano i colleghi dell’opposizione, non per non volerli tenere in considerazione
 anzi ho preso spunto dagli interventi che mi hanno appena preceduto per arricchire il bagaglio personale e per considerare quelli che sono gli ulteriori aspetti che potrebbero far parte non tanto delle linee programmatiche ma delle modalità di attuazione e interlocuzione tra le parti e i vari gruppi consiliari che compongono il Consiglio comunale.

Pronunciato in piedi e anticipato dal saluto agli Onorevoli colleghi. E’ partito così lo storico discorso del Presidente LATINI alla Sala Gialla

La nostra posizione riflette una parte di quella che ù stata la recente nostra storia e che ci ha visto impegnati nel corso degli ultimi dieci anni a rappresentare, secondo il nostro punto di vista, l’unica vera opposizione all’Amministrazione del Centro-Sinistra del Sindaco PUGNALONI e di averlo fatto a volte in maniera davvero troppo feroce, molto pesante, molto spesso con posizioni che erano allora poco comprensibili ma che nel loro divenire, nel corso del tempo, hanno assunto, hanno trovato una posizione quanto meno logica nella loro impostazione e nella loro finalità.

E per questo devo dire con molta onestà, avrei dovuto farlo già nel corso del mio primo intervento al Consiglio a cui ho partecipato, chiedo anch’io scusa al caro collega PUGNALONI per il nostro troppo impeto nel corso dei dieci anni.

Avrei voluto, proprio in quel momento, ma lo faccio adesso, dire che una pagina deve essere per forza chiusa
 vi ù necessità per Osimo di una pacificazione che riguardi tutte le parti in causa di un percorso che la storia comunque giudicherà se positivo o negativo, in che modo e nel verso di chi
 ma certamente ù una storia che abbiamo scritto insieme e insieme dobbiamo prenderne le responsabilità.

E su questo io non mi tiro assolutamente indietro e non perchĂ© oggi sono in una posizione di “vincitore”. La nostra Ăš una vittoria mutilata e non certo richiamando il Ventennio fascista
 mutilata perchĂ© ci siamo sentiti in qualche modo esclusi o secondo alcuni ci siamo fatti escludere o secondo altri ci siamo voluti escludere.

Resta il fatto che dell’impegno che abbiamo profuso nel corso di dieci anni e della campagna elettorale, ben poco in questo momento resta; ben poco traspare dalle azioni, attività che vengono profuse.

E’ questo l’intervento piĂč difficile che io possa fare; capisco che ogni parola che rivolgo alla mia maggioranza Ăš una parola che puĂČ essere motivo non di conciliazione ma fonte di polemica o discussione, di derisione
 ma queste sono le uniche parole che so, in questo momento pronunciare
 quindi quanto meno cogliete la parte piĂč veritiera delle stesse.

E in questo senso, proprio nell’ambito delle linee programmatiche, l’assunzione della nostra responsabilità, pochi o molti che siamo, pochi o molto che rimaniamo, riflette il percorso che le Liste civiche, cambiate nel corso del tempo per denominazione, per vari metodi di identificazione, quasi una sorta di copyright o brevetto che l’uno o l’altro movimento, di seguito, si sono assunte come posizione, ruolo e originarietà
 ma le Liste civiche, quelle che sostanzialmente ho contribuito a creare nel 1991, hanno un loro percorso

Per Francesco PIRANI in corso il 127° giorno di regno, 127 giorni di crisi profonda. Ora tocca al Prefetto?

Ha ragione il collega PELLEGRINI quando afferma che ci sono due modi sostanziali di interpretare il programma amministrativo; noi siamo piĂč per il primo (ricordo che il secondo era quello “alla carlona”) mentre il primo prevede per il programma amministrativo quale cartina di tornasole per chi Ăš, soprattutto Liste civiche
 cioĂš deve rispondere ai cittadini della fiducia riposta nell’impiego della propria volontĂ , del proprio servizio, per fare una azione amministrativa costante, continua ma anche coerente.

Io ho chiesto, insieme abbiamo chiesto ai cittadini il voto per il cambiamento, rispettando ovviamente chi, invece, voleva la continuitĂ  di un modo di amministrare. Lo abbiamo chiesto sulla base di una serie di principi e valori che precedono indubbiamente, contenuti in maniera propedeutico e maieutico le linee programmatiche prettamente intese nella parte che avete inteso nella parte operativa e parte strategica.

E’ chiaro che senza questo noi non possiamo condividere nulla. E’ come non avere “Enigma”, ù come non avere il sistema cifrato che permetteva agli Alleati, nella II Guerra mondiale, di capire lo stesso il linguaggio operativo

Saverio ORDINE, Prefetto della provincia di Ancona. Dal Palazzo del Governo possibili news a sbloccare di imperio la situazione o si preferirà attendere l’ormai vicina scadenza di fine anno?

Ed ù forse una sorta di nostra mediocrità, anzi sicuramente segno di un certo nostro limite, una nostra incapacità ad avviarci su un percorso che, partita l’Amministrazione, vinte le Elezioni, si ù in qualche modo quasi imposto e sul qualche fatichiamo davvero moltissimo.

E’ vero che nell’ambito di questo ci sono anche i discorsi legati ai cosiddetti posti. PuĂČ essere. Ma sono i posti, sono le persone che configurano l’azione amministrativa? Non ci sono soltanto i posti e le persone che configurano l’azione amministrativa nell’ambito di una societĂ .

Come giustamente ricorda ora il Consigliere SPILLI per quanto riguarda OSIMO SERVIZI: il suo grido di dolore mi accomuna. PerchĂ© nell’ambito dell’azione di OSIMO SERVIZI non mi sento di imputare nulla all’azione dell’Amministrazione che pure ogni giorno anche noi riscontriamo senza neanche la possibilitĂ  di dare un contributo, se non migliorativo in qualche modo di confronto.

Ecco, essere in qualche modo fermi, fermi perchĂ© vogliamo evidenziare il nostro grande grido di dolore che si Ăš aperto nell’ambito di quella che Ăš una faglia importante che investe sia l’aspetto valoriale, sia l’aspetto operativo, sia l’aspetto del ris-pet-to.

Rispetto che chiediamo a grande voce, a tutti, per 33 anni di storia e spero che per altri 33 anni, in futuro, i pochi rimasti nelle Liste civiche, che voi chiamate Liste civiche da sempre, sapranno interpretare
 e che comprendono la coerenza di fondo, la volontà di saper rinunciar rinunciare anche ad ogni cosa pur di salvare quello che ù l’impegno nei confronti dei cittadini ai quali abbiamo chiesto il voto.

E siccome la battaglia Ăš stata vinta, non la guerra
 la battaglia politica vinta, per davvero, con uno scarto di poco
 significa che noi, il primo compito che dobbiamo fare, Ăš pacificare piĂč possibile la nostra societĂ , trovare i punti migliori in cui maggioranza e opposizione


Guardate io dal 1991 ho chiamato l’altra parte politica, quando non era al potere amministrativo, sempre opposizione perchĂ© la ritengo alla pari; quando si perde il confronto elettorale sulla base dei voti, non si perde la capacitĂ  di poter rappresentare le proprie idee, i propri valori, il proprio programma e di poterlo fare alla pari di chi, in quel momento ha invece il dovere di sentire, il dovere non solo di ascoltare ma ha anche il dovere di interpretare chi non l’ha votato.

Monica SANTONI (Forza Italia) ritratta in Consiglio comunale con una preveggente t-shirt: 28 ottobre ’24, io c’ero

Non faccio nessuna reprimenda. Ne al Sindaco, ne alla Giunta, ne al Presidente del Consiglio, ne a tutti gli altri colleghi. Non me lo permetterei mai, davvero! Ma la nostra posizione ù quella di, appunto, rappresentare quella parte che oggi non c’ù nell’ambito di una coalizione che, presentandosi all’apparentamento ha sottoscritto il nostro programma. Non c’ù stata una fusione.

Per questo difendiamo, ancora piĂč forte, la nostra posizione. Rivolgiamo ancora piĂč forte il nostro grido di dolore    perchĂ© sarebbe stato piĂč attenuato se ci fosse stato un incontro, un mismatch tra le varie linee programmatiche dei due programmi. Una visione completa di quello che Ăš il programma delle Liste Civiche.

CiĂČ significa, a mio avviso, poter contare sul fatto che noi avevamo impostato la campagna elettorale su valori e temo a cui tutti si sono adeguati
 temi e valori che, in qualche modo, ciascuno deve continuare ad osservare, riservando la massima attenzione.

Tradiremmo sennĂČ la nostra storia, tradiremmo i nostri elettori, tradiremmo il nostro percorso futuro e tradiremmo anche, nel senso piĂč profondo del termine, la possibilitĂ  di raccontare e interpretare in modo autentico quello che Ăš il nostro pensiero.

Per questo, rimanendo questa situazione (so che ù una posizione proprio contradditoria rispetto alle linee programmatiche del programma) noi non possiamo votare le linee guida di programma dell’Amministrazione se non c’ù e non concorre una modifica di impostazione contestuale al voto.

Cioù una modifica adeguata a quelle che sono le nostre giuste esigenze, a nostro avviso, di rappresentare chi ci ha eletti”.

Fine del Consiglio comunale e inizio dello show! PIRANI, visibilmente innervosito, si alza e si sfoga con gli Assessori STRAPPATO, STAFFOLANI piĂč vicini. Il Presidente SIMONCINI annuisce col capo

đ˜Œ đ™˜đ™đ™žđ™–đ™§đ™žđ™ąđ™šđ™Łđ™©đ™€ 𝙙𝙚𝙡 𝙛đ™Șđ™€đ™§đ™ž đ™€đ™Łđ™™đ™– – đ™™đ™šđ™©đ™©đ™€ 𝙘𝙝𝙚 𝙞 đ˜Ÿđ™€đ™Łđ™šđ™žđ™œđ™Ąđ™žđ™šđ™§đ™ž 𝙚𝙭 đ˜Œđ™Łđ™©đ™€đ™Łđ™šđ™Ąđ™Ąđ™žđ™–đ™Łđ™ž đ™‹đ™€đ™Žđ˜Œđ™đ™€đ™Žđ™„ 𝙚 đ™Žđ˜Œđ™‡đ™‡đ™đ™Žđ™đ™„đ™Š đ™Łđ™€đ™Ł đ™đ™–đ™Łđ™Łđ™€ đ™„đ™§đ™šđ™šđ™€ đ™„đ™–đ™§đ™©đ™š 𝙖𝙞 đ™Ąđ™–đ™«đ™€đ™§đ™ž đ™–đ™—đ™—đ™–đ™Łđ™™đ™€đ™Łđ™–đ™Łđ™™đ™€ 𝙡𝙖 𝙎𝙖𝙡𝙖 𝙂𝙞𝙖𝙡𝙡𝙖 đ™˜đ™€đ™Ł 𝙜𝙧𝙖𝙣𝙙𝙚 đ™–đ™Łđ™©đ™žđ™˜đ™žđ™„đ™€ 𝙚 đ™šđ™€đ™©đ™©đ™€đ™Ąđ™žđ™Łđ™šđ™–đ™©đ™ž 𝙜𝙡𝙞 đ™žđ™Łđ™©đ™šđ™§đ™«đ™šđ™Łđ™©đ™ž đ™žđ™ąđ™„đ™€đ™§đ™©đ™–đ™Łđ™©đ™ž đ™„đ™§đ™€đ™Łđ™Șđ™Łđ™˜đ™žđ™–đ™©đ™ž, 𝙹đ™Șđ™Ąđ™Ąâ€™đ™–đ™Ąđ™©đ™§đ™– đ™šđ™„đ™€đ™Łđ™™đ™–, 𝙙𝙖𝙞 đ˜Ÿđ™€đ™Łđ™šđ™žđ™œđ™Ąđ™žđ™šđ™§đ™ž 𝙋𝙀𝙇𝙇𝙀𝙂𝙍𝙄𝙉𝙄 𝙚 đ™‹đ™đ™‚đ™‰đ˜Œđ™‡đ™Šđ™‰đ™„ (𝙩đ™Șđ™šđ™šđ™©â€™đ™Șđ™Ąđ™©đ™žđ™ąđ™€ 𝙖𝙙 đ™–đ™Łđ™©đ™žđ™˜đ™žđ™„đ™–đ™§đ™š đ™‡đ˜Œđ™đ™„đ™‰đ™„ 𝙹𝙞𝙣 𝙩đ™Ș𝙖𝙹𝙞 𝙹đ™Ș𝙡𝙡𝙖 đ™šđ™€đ™œđ™Ąđ™žđ™– 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 đ™„đ™Ș𝙗𝙗𝙡𝙞𝙘𝙝𝙚 𝙹𝙘đ™Ș𝙹𝙚 đ™„đ™šđ™§ 10 𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙙𝙞 â€œđ™˜đ™–đ™§đ™–đ™©đ™©đ™šđ™§đ™š 𝙙𝙞𝙛𝙛𝙞𝙘𝙞𝙡𝙚”) – đ™€đ™˜đ™˜đ™€đ™§đ™§đ™š 𝙧𝙞𝙱𝙖𝙧𝙘𝙖𝙧𝙚 𝙡𝙖 𝙙𝙖𝙗𝙗𝙚𝙣𝙖𝙜𝙜𝙞𝙣𝙚, đ™Łđ™€đ™Ł 𝙹𝙘đ™Ș𝙹𝙖𝙗𝙞𝙡𝙚, 𝙙𝙚𝙡 đ™Žđ™žđ™Łđ™™đ™–đ™˜đ™€ đ™‹đ™„đ™đ˜Œđ™‰đ™„, đ™˜đ™€đ™Ąđ™©đ™€ 𝙖 𝙛𝙞𝙣𝙚 𝙹𝙚𝙙đ™Șđ™©đ™– đ™˜đ™€đ™ąđ™š đ™Ș𝙣 đ™ąđ™€đ™Łđ™šđ™Ąđ™Ąđ™€ 𝙖 𝙡𝙚𝙘𝙘𝙖𝙧𝙹𝙞 𝙡𝙚 đ™™đ™žđ™©đ™– đ™šđ™„đ™€đ™§đ™˜đ™đ™š 𝙙𝙞 đ™ąđ™–đ™§đ™ąđ™šđ™Ąđ™Ąđ™–đ™©đ™–.

đ™ˆđ™šđ™Łđ™©đ™§đ™š đ™Žđ™„đ™ˆđ™Šđ™‰đ˜Ÿđ™„đ™‰đ™„, đ™™đ™–đ™Ąđ™Ąâ€™đ™–đ™Ąđ™©đ™€ đ™™đ™šđ™Ąđ™Ąđ™€ đ™šđ™˜đ™§đ™–đ™Łđ™Łđ™€ 𝙙𝙞 đ™‹đ™§đ™šđ™šđ™žđ™™đ™šđ™Łđ™©đ™š, đ™„đ™§đ™€đ™Łđ™Șđ™Łđ™˜đ™žđ™–đ™«đ™– 𝙡𝙖 𝙘𝙡𝙖𝙹𝙹𝙞𝙘𝙖 𝙛𝙧𝙖𝙹𝙚: “𝙇𝙖 𝙈𝙚𝙹𝙹𝙖 đ™šÌ€ đ™›đ™žđ™Łđ™žđ™©đ™–, đ™–đ™Łđ™™đ™–đ™©đ™š 𝙞𝙣 đ™„đ™–đ™˜đ™šâ€Šâ€. đ™‹đ™„đ™đ˜Œđ™‰đ™„, 𝙣𝙚𝙡 đ™§đ™žđ™˜đ™€đ™ąđ™„đ™€đ™§đ™§đ™š 𝙡𝙚 đ™„đ™§đ™€đ™„đ™§đ™žđ™š đ™˜đ™€đ™šđ™š đ™šÌ€ đ™šđ™©đ™–đ™©đ™€ đ™–đ™«đ™«đ™žđ™˜đ™žđ™Łđ™–đ™©đ™€ 𝙙𝙖𝙞 𝙙đ™Ș𝙚 đ˜Œđ™šđ™šđ™šđ™šđ™šđ™€đ™§đ™ž đ™›đ™žđ™šđ™žđ™˜đ™–đ™ąđ™šđ™Łđ™©đ™š đ™„đ™žđ™Ș̀ đ™«đ™žđ™˜đ™žđ™Łđ™ž, đ™Žđ™đ™đ˜Œđ™‹đ™‹đ˜Œđ™đ™Š 𝙚 𝙹đ™Șđ™„đ™šđ™§ 𝙈𝙞𝙠𝙼 đ™Žđ™đ˜Œđ™đ™đ™Šđ™‡đ˜Œđ™‰đ™„, đ™„đ™šđ™§ đ™Ąđ™–đ™ąđ™šđ™Łđ™©đ™–đ™§đ™šđ™ž đ™˜đ™€đ™Ł đ™Ș𝙣 đ™œđ™đ™žđ™œđ™Łđ™€ đ™›đ™šđ™§đ™€đ™˜đ™š 𝙚 đ™Ąâ€™đ™€đ™§đ™ąđ™–đ™ž đ™›đ™–đ™ąđ™€đ™šđ™€: “𝙃𝙖 đ™›đ™–đ™©đ™©đ™€ đ™Ąđ™€ đ™šđ™©đ™§đ™€đ™Łđ™Żđ™€, đ™„đ™€đ™ž đ™šđ™–đ™§đ™šđ™ąđ™€ đ™Łđ™€đ™ž 𝙖 𝙙𝙞𝙧𝙜𝙡𝙞 đ™«đ™–đ™ž 𝙖 𝙘𝙖𝙹𝙖”.

đ™‰đ™€đ™Ł đ™šđ™€đ™™đ™™đ™žđ™šđ™›đ™–đ™©đ™©đ™€, 𝙞𝙡 đ™Žđ™žđ™Łđ™™đ™–đ™˜đ™€, 𝙱𝙖𝙞 đ™˜đ™€đ™ąđ™š 𝙞𝙣 𝙩đ™Șđ™šđ™šđ™©đ™š đ™€đ™§đ™š đ™„đ™§đ™€ đ™©đ™šđ™ąđ™„đ™€đ™§đ™š, 𝙝𝙖 đ™˜đ™€đ™Łđ™©đ™žđ™Łđ™Șđ™–đ™©đ™€ đ™˜đ™€đ™Ł 𝙡𝙖 𝙹𝙚𝙜đ™Șđ™šđ™Łđ™©đ™š đ™–đ™Łđ™Łđ™€đ™©đ™–đ™Żđ™žđ™€đ™Łđ™š: “𝙀 đ™žđ™Łđ™©đ™–đ™Łđ™©đ™€ 𝙹𝙞 đ™šÌ€ đ™§đ™–đ™™đ™™đ™€đ™„đ™„đ™žđ™–đ™©đ™€ đ™Ąđ™€ đ™šđ™©đ™žđ™„đ™šđ™Łđ™™đ™žđ™€â€Š 𝙚 𝙞𝙡 đ™˜đ™–đ™Żđ™Żđ™€ đ™Ąđ™€ 𝙝𝙖 đ™Łđ™€đ™©đ™–đ™©đ™€â€. đ˜Ÿđ™€đ™Ł 𝙞𝙡 đ™‹đ™§đ™šđ™šđ™žđ™™đ™šđ™Łđ™©đ™š đ™Žđ™„đ™ˆđ™Šđ™‰đ˜Ÿđ™„đ™‰đ™„, 𝙹𝙚𝙙đ™Șđ™©đ™€ 𝙖 đ™ąđ™šđ™Żđ™Żđ™€ đ™ąđ™šđ™©đ™§đ™€, 𝙖𝙙 𝙖𝙣𝙣đ™Ș𝙞𝙧𝙚 đ™˜đ™€đ™Ą đ™˜đ™–đ™„đ™€â€Š

đ˜Ÿđ™–đ™Żđ™Żđ™€ 𝙖 đ™„đ™–đ™§đ™©đ™š, 𝙖 𝙩đ™Ș𝙖𝙡𝙚 đ™šđ™„đ™žđ™šđ™€đ™™đ™žđ™€ đ™›đ™–đ™˜đ™šđ™«đ™– đ™§đ™žđ™›đ™šđ™§đ™žđ™ąđ™šđ™Łđ™©đ™€ đ™‹đ™„đ™đ˜Œđ™‰đ™„?

đ˜Œđ™—đ™—đ™žđ™–đ™ąđ™€ đ™˜đ™đ™žđ™šđ™šđ™©đ™€ 𝙡đ™Ș𝙱𝙞 𝙹𝙞𝙖 𝙖 đ™‡đ˜Œđ™đ™„đ™‰đ™„ 𝙘𝙝𝙚 𝙖𝙡 đ™«đ™žđ™˜đ™š đ™‹đ™§đ™šđ™šđ™žđ™™đ™šđ™Łđ™©đ™š đ™§đ™šđ™œđ™žđ™€đ™Łđ™–đ™Ąđ™š đ™ˆđ˜Œđ™‰đ™‚đ™„đ˜Œđ™‡đ˜Œđ™đ˜żđ™„ 𝒊𝒑𝒐𝒕𝒊𝒛𝒛𝒂𝒏𝒅𝒐 𝙹𝙚 𝙖𝙡𝙡𝙖 đ™šđ™©đ™–đ™ąđ™„đ™–-đ™©đ™Șđ™©đ™©đ™– đ™›đ™€đ™šđ™šđ™š 𝙹𝙛đ™Șđ™œđ™œđ™žđ™©đ™€ đ™Ș𝙣 𝙹𝙞𝙱𝙞𝙡𝙚 đ™„đ™§đ™€đ™«đ™«đ™šđ™™đ™žđ™ąđ™šđ™Łđ™©đ™€; đ™€ 𝙹𝙚 𝙡𝒂 đ‘č𝙚𝒈𝙞𝒐𝙣𝒆 đ™šđ™©đ™žđ™– đ™„đ™šđ™§ đ™›đ™–đ™§đ™Ąđ™€ đ™€ 𝙹𝙚 đ™„đ™€đ™šđ™šđ™– 𝙚𝙹𝙹𝙚𝙧𝙚 đ™ąđ™šđ™šđ™šđ™€ 𝙞𝙣 𝙩đ™Ș𝙖𝙡𝙘𝙝𝙚 đ™ąđ™€đ™™đ™€ 𝙣𝙚𝙡 đ™˜đ™€đ™Łđ™©đ™€ đ™„đ™šđ™§ đ™Ąâ€™đ™žđ™ąđ™ąđ™šđ™™đ™žđ™–đ™©đ™€ 𝙛đ™Șđ™©đ™Șđ™§đ™€.

đ™€đ™Łđ™©đ™§đ™–đ™ąđ™—đ™ž 𝙖𝙡𝙡𝙖 đ™™đ™€đ™ąđ™–đ™Łđ™™đ™– đ™đ™–đ™Łđ™Łđ™€ đ™˜đ™–đ™©đ™šđ™œđ™€đ™§đ™žđ™˜đ™–đ™ąđ™šđ™Łđ™©đ™š đ™Łđ™šđ™œđ™–đ™©đ™€ 𝙡𝙖 đ™˜đ™žđ™§đ™˜đ™€đ™šđ™©đ™–đ™Łđ™Żđ™– 𝙙𝙞 𝙩đ™Ș𝙖𝙡𝙹𝙞𝙖𝙹𝙞 đ™§đ™žđ™©đ™€đ™˜đ™˜đ™€ đ™™đ™šđ™Ąđ™Ąâ€™đ™–đ™„đ™„đ™–đ™Łđ™Łđ™–đ™œđ™œđ™žđ™€ đ™§đ™šđ™œđ™žđ™€đ™Łđ™–đ™Ąđ™š, đ™šđ™€đ™©đ™©đ™€ đ™€đ™œđ™Łđ™ž đ™›đ™€đ™§đ™ąđ™– đ™„đ™€đ™šđ™šđ™žđ™—đ™žđ™Ąđ™š; 𝙙𝙖 đ™Șđ™Ąđ™©đ™žđ™ąđ™€ đ™Łđ™šđ™œđ™–đ™Łđ™™đ™€ đ™šđ™žđ™›đ™›đ™–đ™©đ™©đ™– đ™šđ™«đ™šđ™Łđ™©đ™Șđ™–đ™Ąđ™žđ™©đ™–Ì€, 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙞𝙣 đ™˜đ™–đ™šđ™€ 𝙙𝙞 đ™Ș𝙣 đ™žđ™ąđ™„đ™§đ™€đ™—đ™–đ™—đ™žđ™Ąđ™žđ™šđ™šđ™žđ™ąđ™€ đ™§đ™žđ™˜đ™€đ™Łđ™€đ™šđ™˜đ™žđ™ąđ™šđ™Łđ™©đ™€ đ™šđ™­đ™©đ™§đ™– 𝙙𝙖 đ™„đ™–đ™§đ™©đ™š đ™™đ™šđ™Ąđ™Ąđ™€ đ™Žđ™©đ™–đ™©đ™€.

đ˜Œ 𝙘𝙝𝙞 𝙹𝙞 đ™§đ™žđ™«đ™€đ™Ąđ™œđ™šđ™«đ™–, 𝙙đ™Ș𝙣𝙩đ™Ș𝙚, đ™˜đ™€đ™Ł 𝙛𝙖𝙧𝙚 𝙹𝙞𝙘đ™Șđ™§đ™€, 𝙞𝙡 đ™Žđ™žđ™Łđ™™đ™–đ™˜đ™€ (đ™„đ™šđ™§ đ™€đ™§đ™–) 𝙙𝙞 đ™Šđ™šđ™žđ™ąđ™€?