𝗧𝗿𝗮𝗴𝗶𝗰𝗼 (𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗶𝗰𝗼) 𝗹’𝗲𝗻𝗻𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗲𝗻𝗰𝗼𝗺𝗶𝗼 𝗮𝗹 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘇𝗶𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗹𝗼𝗰𝗮𝗹𝗲 𝗗𝗶𝗲𝗴𝗼 𝗙𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘁𝗮𝘀𝗲𝗿𝗮 𝘂𝗴𝘂𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗮 𝗹𝗶𝘃𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗶𝗮𝗹𝗲, 𝗶𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗹𝗮𝘀𝘀𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗶𝗱𝗲𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗯𝘂𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗮 𝗗𝗶𝗲𝗴𝗼 𝗥𝗶𝗰𝗰𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝟰 𝗲𝗻𝗰𝗼𝗺𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗲𝘃𝘂𝘁𝗶 𝗮 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮, 𝗻𝗲𝗹 𝗯𝗿𝗲𝘃𝗲 𝘃𝗼𝗹𝗴𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗼𝗰𝗵𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗶!
Se Gesù (dall’Alto) e gli Osimani (dalla cabina elettorale) vorranno… sulla porcheria delle benemerenze concesse strumentalmente a cani e porci (pur di raccattare preziosissimi voti) domani sera calerà per sempre il sipario
Con la definitiva uscita di scena di Simone PUGNALONI, si spera che il nuovo Sindaco, qualunque vorranno scegliere i cittadini, porrà la parola fine ad una cerimonia – nata con nobili intenti negli anni ’70 – via via trasformatasi in un desolante premificio!
Obiettivo inventare sempre qualcosa di nuovo e più eclatante. Non importa se poi, qualcuno è stato premiato più volte, oppure sia in vita che in morte. L’importante è raccattare benevolenza e distribuire selfie e pacche sulle spalle.
Io do una targa a te e tu, da bravo, farai avere almeno tre voti a me… oltre a quelli di babbo e mamma, se possibile. Ovviamente tutto e solo scritto nelle intenzioni, risultando le motivazioni, quando comprensibili, tutte più o meno sulla carta formalmente ineccepibili da concedere.
Gioverebbe intendersi. Non è detto, nel regolamento che detta le regole del gioco, che ogni anno ci debba essere almeno un cittadino o una associazione meritevole di essere additata a pubblico esempio; al tempo del Sindaco POLENTA, tre vite politiche fa, diversi erano gli anni in cui nessuno veniva premiato. Troppo stupidi? Forse, ma essendo tutti democristiani e avvezzi a manovrare il consenso, dubitiamo fortemente difettassero di strategia.
E allora perché accadeva? Semplicemente nessuno, nei 365 giorni precedenti, si era reso protagonista o artefice di qualcosa di particolarmente meritevole di essere ricordato e/o tramandato ai posteri.
Un discorso in solitario, il nostro, già fatto almeno una decina di volte e che non abbiamo certo intenzione di ripetere a chi il 9 giugno smetterà di condizionare con scelte discutibili, se non spesso disastrose, la vita della città e degli osimani.
Tanto vale restare sul pezzo e rendere nota la classifica finale dei pluri encomiati da Simone PUGNALONI: classifica che vede stravincere, a pari merito, due dipendenti comunali, guarda caso i Vigili, un tempo urbani, oggi poliziotti locali, Nicola RICCI e Diego FRONTINI, entrambi titolari di 3 encomi a testa, oltre ad un quarto “speciale”! In tutto 8 encomi, un autentico record mondiale… e vista la giovane età del duo, spesso di turno in coppia, chissà quanti sarebbero potuti essere, una volta maturata l’età della pensione, se solo questa strana Amministrazione potesse avere la chance di confermarsi.
Molto meglio rassegnarsi. Anche perché, se Dio e gli osimani saranno d’accordo… non lo sapremo mai.
Così come non sapremo mai (o forse sappiamo anche troppo bene) a quale logica risponde il ragionamento di premiare, ogni anno, sullo stesso piano, tutte le forze di polizia e sicurezza possibili; e qualcuna persino immaginabile.
Non come la motivazione di due anni, letteralmente inventata di sana pianta dagli organizzatori che “ingrandirono” un non incendio a Campocavallo spacciandolo per un atto eroico, da rivendere all’opinione pubblica incredula quale grande merito degli agenti di Polizia… non intervenuti senza sprezzare alcun pericolo!
Stavolta nessuna invenzione ma pur sempre verrà celebrato – domani sera, nel ristretto atrio di palazzo comunale, motivazione alla mano – il nulla assoluto…
Queste le parole scelte dalla “giuria” comunale: “Encomio civico 2023 alle donne e agli uomini del Commissariato di Pubblica sicurezza di Osimo, perché nelle nuove, complesse dinamiche sociali del primo anno post pandemia, si è costantemente distinto, con grande spirito di squadra, per essere quotidianamente al servizio del cittadino, con riferimento ad ogni aspetto della difficile mission globale di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”.
Diremmo che sia davvero il caso di stendere un maxi velo pietoso, voltare pagina, chiedere scusa a San Giuseppe e sperare di non assistere mai più a simili pagliacciate.