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𝗟𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗲𝘁𝘁𝗲 𝘀𝗰𝗮𝘁𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗹𝗯𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝟭𝟯 𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗽𝗲𝘁𝘂𝘁𝗶 𝗲𝗽𝗶𝘀𝗼𝗱𝗶 𝗱𝗶 𝘃𝗲𝘀𝘀𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝘂 𝘂𝗻𝗮 𝗶𝗻𝗲𝗿𝗺𝗲 𝗼𝘀𝗽𝗶𝘁𝗲 𝗱𝗲 “𝗟𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗠𝗲𝗹𝗼𝗴𝗿𝗮𝗻𝗶”, 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗶 𝗳𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗲 𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗣𝘂𝘁𝘇𝘂, 𝗽𝗮𝗱𝗿𝗲 𝗲 𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗰𝗰𝗵𝗲𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗙𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮

ATTENZIONE CARTA RINNOVATA, STESSO IBAN MA NUMERI DIVERSI

Se in questo momento stai leggendo queste righe è perché, seppur con le difficoltà tecniche di cui ancora soffriamo (vedi la lentezza a caricare il sito), apprezzi a prescindere o sei almeno curioso di conoscere la notizia vista dal nostro speciale versante, con vista sulla nostra Verità.

Bene. E’ giusto che sia così. E’ sacrosanto che tutta la città condivida, a grande maggioranza, questo pensiero.

Francamente però, è altrettanto giusto che ognuno di voi, conclusa la pausa di lettura, decida di metter mano al proprio portafoglio elettronico, decidendo un proprio libero contributo solidale, utile anzi fondamentale a garantirvi le letture del futuro.

Nonostante gli appelli quotidiani partiti da Natale, i lettori che hanno seguito l’invito sono decisamente episodici, primule rosse… persino in parità rispetto a chi segue OSIMO OGGI dai più sperduti angoli del mondo.

ATTENZIONE CARTA RINNOVATA!

𝗣𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 5333 1750 9752 6856 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝘃𝗶𝗼 𝗣𝟮𝗣 (𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗶𝘃𝗶) 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝟯𝟵𝟯.𝟯𝟯.𝟬𝟵.𝟯𝟲𝟲 – 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 – 𝗮𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗲𝗹𝗲𝗻𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗪𝗵𝗮𝘁𝘀𝗮𝗽𝗽!

𝗢𝘃𝘃𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗚𝗥𝗔𝗧𝗜𝗦!

𝗜𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝘁𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗲𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗲𝗹𝗹𝘂𝗹𝗮𝗿𝗲, 𝗰𝗼𝗽𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗢𝗦𝗜𝗠𝗢 𝗢𝗚𝗚𝗜, 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗹𝗮 𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘀𝗶𝘁𝗼.

𝗩𝗲 𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗶𝗱𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝘀𝗰𝗶𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗲𝗱𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮.

Grazie!

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dalla pagina Facebook della collega Sandra AMURRI:

“Se chiedeva di vedere la Tv o non voleva andare a dormire, veniva picchiata in testa, sul collo, trascinata per terra, insultata con epiteti irripetibili: “Puttana, vecchia puzzolente piena di merda, quando è che muori?”.

La mettevano di forza a letto, fino a ferirla e poi la imbottivano di psico farmaci.

“Lo sai che la mia amica non ha il letto, dorme sul divano?” – raccontava alla figlia una delle ospiti. “Quella poveretta non sa mai in quale stanza la avrebbero messa a dormire”.

“La casa dei Melograni” di Porto Sant’Elpidio al centro della vicenda culminata con l’arresto di una badante da parte dei Carabinieri dei Nas

La vittima di questa storia, incentrata a Porto Sant’Elpidio, dal 13 agosto è tornata a vivere ma per mesi si è tenuta tutto dentro.

Non raccontava nulla neanche ai familiari per paura di essere punita, di notte, soffocata con il cuscino; racconta ora che l’incubo è finalmente finito.

A gestire il tutto, da marzo 2025 la società “La casa del Sorriso”, nove dipendenti con a capo Marco e Roberto PUTZU, rispettivamente padre e zio del Consigliere regionale sub judice Andrea PUTZU, nonché implicato in ripetute vicende di cocaina di cui non ha mai dato spiegazioni, né all’elettorato, che alla politica.

L’inchiesta dei militari coordinata dalla Procura di Fermo

“La casa del sorriso” che sarebbe meglio ribattezzare “Casa delle lacrime”, quella di Villa Bonafede meglio come conosciuta come “La casa dei Melograni”.

Un luogo dove anziani che soggiornano per la modica spesa di 2.500 euro al mese (se auto sufficienti); a più caro prezzo se affetti da patologie gravi.

Dovrebbero riposare in camere singole mentre in realtà dormono in cinque in una stanza, quando addirittura sono costretti al divano.

Una casa di campagna, con stanze piccole, distribuite su due piani, che – come leggiamo nella “carta dei servizi” – dovrebbe ospitare fino a 12 anziani; mentre invece ne ospita 22 con una carenza reale di personale.

Stiamo parlando della società “La casa del Sorriso Srls” e della più conosciuta “La casa dei Melograni”, gestita da Marco PUTZU, padre del più noto alle cronache Andrea PUTZU, Consigliere regionale uscente e ricandidato all’Assemblea sempre con Fratelli di Italia.

Società costituita dai fratelli Marco e Roberto PUTZU nel febbraio 2024 e che ad ottobre dello stesso anno ha rilevato le quote de “L’Isola Felice”, sempre della famiglia PUTZU, nata a sua volta dalle ceneri de “Gli anni d’oro”.

La Casa dei Melograni da una veduta aerea: al suo interno accertati ripetuti episodi di maltrattamento ai danni di un’ospite.

I Carabinieri del Nas di Ancona, alle 5 del mattino di mercoledì 13 agosto, hanno fatto irruzione nella struttura condotta dal padre Marco e dallo zio Roberto e dove lavora anche un fratello di Andrea.

Su richiesta del Pm della Procura di Fermo, i militari cercavano, al termine del turno di notte, la dipendente A.F., 65 anni, di Potenza Picena ma residente a Porto Sant’Elpidio, accusata di “maltrattamenti ed esercizio abusivo della professione”.

Il mandato di arresto, convalidato della Gip Maria Grazia LEOPARDI, è stato prontamente eseguito con l’esecuzione di A.F. agli arresti domiciliari.

La struttura “La casa dei Melograni”, ad oggi, non è stata chiusa.

Come racconta una testimone, il titolare – nonché padre del Consigliere regionale Andrea PUTZU, all’uscita dei Nas – quella mattina, rivolgendosi ai presenti all’arresto, ha detto di non fare parola dell’accaduto… perché il figlio è candidato alle Regionali e all’epoca aveva ancora 30 giorni di tempo per mettersi in regola con il Tribunale di Sorveglianza di Ancona.

La struttura elpidiense, secondo la legge Regionale, è autorizzata e controllata dall’Amministrazione comunale di Porto Sant’Elpidio, Sindaco Massimiliano CIARPELLA di fratelli di Italia.

Un giovanissimo Andrea PUTZU (accanto ad una altrettanto giovanissima Giorgia MELONI) per una volta estraneo alle vicende di cronaca, riguardanti di riflesso la gestione familiare della casa di riposo.

Da noi sentito al telefono, il Primo cittadino ha mantenuto la calma per pochi attimi, quelli utili per realizzare chi fosse chi gli chiedeva: lei ha il controllo delle Case di riposo, vero?

“Perchè mi fa questa domanda?”.

Gliela faccio perchè credo sia a conoscenza dell’avvenuta ispezione dei Nas.

“Ne fanno tante”.

Ma una dipendente de “La casa del Sorriso” di Marco Putzu è stata arrestata.

Mai nome risultò più indigesto. Da quel momento CIARPELLA ha continuato a ripetere: “Lei mi ha chiesto se ne ero a conoscenza, lei mi ha chiesto se ne ero a conoscenza… So che ci sono stati degli interventi, come ce ne sono altri qui; non sapevo dell’arresto… io non dico niente”.

Una casa per anziani dove avvengono fatti che, definire disumani, è poco; una casa di riposo dove viene arrestata una dipendente per “maltrattamenti ed esercizio abusivo della professione”, dove un’altra badante si è dovuta dimettere per poter raccontare gli orrori di cui è stata testimone… una casa di riposo dove, ci risultano essere anche anziani non autosufficienti.

E’ un fatto come i NAS abbiano chiesto, alla Ast di Fermo, di verificare… e magari che il Comune stesso di Porto Sant’Elpidio avesse potuto/dovuto prendere seri provvedimenti da tempo.

Come fece l’Amministrazione di Centro-Sinistra, Sindaco Nazzareno FRANCHELLUCCI (Pd), che nel 2013 emise una ordinanza di chiusura immediata de “Gli anni d’oro” (a gestione anche allora di papà PUTZU) in quanto ospitante di anziani non autosufficienti. In una struttura indicata come bed & breakfast, priva dei requisiti necessari per operare come casa di riposo, figuriamoci come struttura protetta.

Allora, diversamente da oggi, non si parlava di maltrattamenti inflitti… ma come allora in azione entrarono i Carabinieri del Nas.

Ordinanza di cessazione a cui PUTZU – senior (difeso dall’avvocato Andrea AGOSTINI di Fdl, in seguito nominato da ACQUAROLI Presidente della società regionale “Marche Cultura” – si oppose.

A destra Marco PUTZU, accompagnato dall’avvocato Andrea AGOSTINI,ai tempi della obbligata chiusura (2013) dell’esperienza di “Anni d’Oro” decretata dal Sindaco di Porto Sant’Elpidio e confermata da Tar e Consiglio di Stato.

Tar e Consiglio di Stato diedero ragione al Sindaco FRANCHELLUCCI, con 3.000 euro di spese a carico di PUTZU.

Mentre ora, dodici anni dopo, all’indomani dell’arresto di una dipendente che oltretutto non possedeva i requisiti per poter svolgere quel lavoro (abuso della professione, oltre a maltrattamenti) la struttura resta per ora aperta.

In quell’anno, Andrea PUTZU figurava come capogruppo di Fratelli di Italia e Consigliere comunale a Porto Sant’Elpidio; poi venne condannato per falso ideologico.

Il resto è cronaca super recente.

Oggi, invece il Sindaco CIARPELLA, un fedelissimo di PUTZU, cade dalle nuvole e parla della vicenda come di un provvedimento di routine.

Voi direte giustamente: le colpe dei padri non ricadino sui figli… soprattutto quando i figli ne hanno da vendere.

Vero. Ma resta anche difficile pensare che Andrea PUTZU non conoscesse minimamente la struttura del padre, dello zio e dove lavora anche il fratello.

E dove, lo scorso 27 luglio, ha organizzato una cena elettorale per “conquistare i voti” dei familiari degli ospiti, con tanto di bottiglia d’acqua minerale personalizzata: “PUTZU”, un nome e una garanzia.

Per la cronaca la denuncia ai NAS è stata formalizzata il 2 luglio e gli interrogatori si sono susseguiti nei giorni, fino a ridosso di Ferragosto e all’irruzione del 13 agosto.

Resta così incomprensibile che né dall’ambito sociale del Presidente, che il Sindaco-delfino di PUTZU, CIARPELLA, non si adottino provvedimenti adeguati alla gravità dei fatti accaduti; fatti che, a quanto ci risulta, sono tutti documentati, fotograficamente e video ripresi, oltre che ad essere supportati dalle varie testimonianze raccolte a verbale.

Ciò che ci conforta è che l’anziana vittima dei maltrattamenti, ora è ospite in una diversa struttura dove ha potuto riconquistare la serenità negata ai suoi anni; e anche il sorriso, quello vero.

Massimiliano CIARPELLA, Sindaco attuale di Porto Sant’Elpidio in forza Fratelli di Italia.

Alla giustizia penale il compito di fare il suo corso, non spetta a noi stabilirlo.

Il senso etico e morale di giustizia, invece, ci fa dire, anche rischiando di cadere in retorica, che anziani e bambini non si toccano.

E chi lo fa o lo permette che accada, incassa tutto il nostro più sincero disprezzo”.

Fin qui il puntuale e dettagliato resoconto della vicenda, autopubblicato dalla collega Sandra AMURRI sulla propria pagina Facebook, verrebbe da pensare in assenza di un giornale interessato ad ospitare le scomode rivelazioni della giornalista fermana.

Da parte sua la società “La casa del sorriso”, di cui è amministratore unico Roberto PUTZU (zio del più volte ricordato Consigliere regionale Andrea, estraneo a questa inchiesta), comunica di considerarsi parte lesa in questa vicenda, almeno a quanto risulta, allo stato dell’arte non ancora concluso.

“Con chiarezza ed al fine di sgombrare il campo da ogni equivoco, si può affermare che la Direzione de “la Casa del Sorriso” non è assolutamente coinvolta nel procedimento penale”.

QUI il tuo gradito commento:

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