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E dopo gli 8 milioni della Regione, incredibilmente rifiutati, insieme alla possibilità di completare la Strada di bordo⊠un altro scandalo milionario si Ú appena abbattuto sul curriculum viario di PUGNALONI!
Eâ di queste ore la notizia che vuole – anche stavolta, sempre in fatto di nuova viabilità – non esser stata spesa la bella cifra di 3 milioni!
Esattamente due milioni e ottocentomila euro ritornati a Roma â la notizia ha i crismi dellâufficialità – grazie alla incapacità dellâAmministrazione, a guida Pd, di spendere il gruzzoletto entro il quadriennio 1° gennaio 2019 – 31 dicembre 2022!
Possibile? Incredibile? Sarà vero? Impossibile saperne di più dal diretto interessato, bravo a smarcarsi, quando trovasi in difficoltà , da qualsiasi domanda scomoda.
Inutile sperare anche nella cosiddetta stampa di regime, allineata e coperta ogni qualvolta allâorizzonte si staglia il rischio, anche minimo, di disturbare il manovratore con interrogativi non previsti o addirittura sgraditi.
Ci rimettiamo, quindi, al comunicato della Regione Marche che di quei 2.800.000 erogati dallâallora Governo Cinque Stella-Lega, sul finire del 2018, aveva anticipato al Comune, per conto dello Stato, la bella cifra di 400.000 euro, necessari a finanziare il progetto.
Soldi che dovranno ora – vista la decadenza del finanziamento, non più ricompreso nellâultimo Decreto âMille prorogheâ a firma Giorgia MELONI â essere reperiti da qualche parte dalle Casse comunali e rispediti velocemente ad Ancona e da qui a Roma⊠salvando la pelle almeno dal passo successivo, ovvero la chiamata in causa del Sindaco e della Giunta per danno erariale.
Insomma di male in peggio ma sempre con gli Osimani chiamati a pagare il conto della dabbenaggine politica di PUGNALONI, tormentato da sempre dal dualismo con LATINI; un Sindaco ossessionato al punto da preferire persino il nulla anzichÚ avallare qualsiasi progetto possa ricordare ai cittadini, anche vagamente, lâimprimatur delle Liste civiche!
Eâ tempo, dunque, di conoscere cosa ha perso, questa volta, la città in fatto di opere pubbliche. Dopo il no di PUGNALONI al completamento a costo zero della Strada di bordo (8 milioni che comunque il nuovo Sindaco di Osimo, eletto nel 2024, avrà agio di recuperare), rimarranno sulla carta anche la rotonda attesa a Campocavallo in via delle Querce (sul limitar di Castelfidardo) e soprattutto resterà lettera morta la bretella, circa 800 metri, di via Molinaccio verso la rotonda iniziale della Sbrozzola; per intenderci la strada che dal distributore Shell, scendendo da Osimo in direzione Ancona, avrebbe seguito il fossato fino a collegarsi con la rotonda da tempo realizzata ai piedi di via Sbrozzola.
Una strada di importanza strategica (e per questo finanziata a gratis dallo Stato) per collegare la città (e non solo) al nuovo ospedale Inrca in via di realizzazione ai confini della città , ovvero oltrepassata la Sbrozzola e il centro commerciale Cargopier.
Una strada che, ahi noi, non vedremo molto presto; anzi gli osimani rischiano davvero di non vedere proprio, se lo Stato, in futuro, non dovesse, in qualche modo e chissà quando, riconsiderare il disinteresse dellâAmministrazione PUGNALONI ad ottenere i soldi necessari.

Questa la considerazione consegnata alla stampa dal Presidente dellâAssemblea regionale Dino LATINI: âIl peggio che si temeva si Ú avverato. Il Decreto âMille prorogheâ non contiene (così sembra a tutti, compresi i funzionari della conferenza Stato-Regioni) la proroga circa la scadenza dellâavvio dei lavori per il nuovo tratto di via Sbrozzola, prevista al 31 dicembre 2022.
Si salva dal taglio governativo solo la nuova rotatoria sulla Statale Adriatica (incrocio via Sbrozzola) visto che i lavori sono stati appaltati entro il termine stabilito.
Non già la rotatoria di Campocavallo e soprattutto la attesa bretella di via Molinaccio.
Peccato Ú dire poco.
Ricordiamo che i fondi â continua la nota del Presidente LATINI – sono stati erogati dal Governo-CONTE alla Regione di CERISCIOLI nel 2019 e da questa affidati al Comune di Osimo per la realizzazione delle opere.
Il mancato adempimento degli interventi entro i termini stabiliti mette la comunità di Osimo e non solo (si pensi a tutta quella dell’entroterra maceratese) nella difficoltà estrema di non avere, per ora, una strada a scorrimento veloce per raggiungere il nuovo ospedale e comunque il capoluogo di Regione.
Non si intende polemizzare, ma solo prendere atto di questo esito che, salvo svolte eccezionali, Ú infausto.
So â ha concluso lâesponente Civico – che la Regione Marche ha fatto di tutto e di più per mantenere il finanziamento per Osimo; adoperandosi particolarmente quando ha intuito il ritardo nella procedura come non più colmabile e quindi sollecitando sia il Comune a muoversi che invitando il Governo MELONI, tramite la conferenza Stato-Regioni, a concedere la proroga dei termini lasciati scadere.
Ora Ú troppo tardi. CâÚ da riflettere sulle conseguenze negative dell’inadempimento; evento ben diverso dal far perdere alla città la sede di corse ciclistiche o dallâorganizzazione di qualche spettacolo estivo⊠câÚ solo e soprattutto da ripensare, tutti insieme, ad un modo alternativo per recuperare alla città i soldi malamente persiâ
Considerazione finale affidata al Maestro per definizione di dietrologia politica, Giulio ANDREOTTI.
A chi giova il delirio di rinunciare a ben 11 milioni di euro a fondo perduto, finanziati da Regione (8) e Governo (3), pur di sgambettare, fino allâultimo, il progetto ventennale studiato dalle Liste civiche? Provare a far peccato, Osimani, e rispondete alla domanda.