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𝗦𝗶𝗮 𝗹’𝗲𝘅 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗔𝘀𝘀𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 “𝘀𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿 𝗙𝗮𝗻𝘁𝗮𝘀𝗶𝗮” 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝗱𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝘀𝘂𝗴𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗮 𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗲 𝗶 𝘀𝘂𝗼𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲, 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝗰𝗶𝗼 𝘀𝗶𝗻𝗲 𝗾𝘂𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝘀𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗰𝗶𝗻𝗾𝘂𝗲 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗚𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗼𝘀𝘁𝗮𝗰𝗼𝗹𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗶. 𝗜𝗻𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗚𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲 𝗲 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗳𝗮𝗿 𝗿𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗮 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝘁𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗱𝗼𝘃𝗲𝗿 𝗺𝗮𝗻𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗿𝗱𝗶 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗮𝗹𝗶 𝘀𝗶𝗴𝗹𝗮𝘁𝗶 𝗮𝗱 𝗔𝗻𝗰𝗼𝗻𝗮 𝗹𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼. 𝗜𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮𝗿 𝗻𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻𝗼, 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗮𝗹𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗼 𝘀𝗳𝗼𝗿𝘇𝗼: 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼. 𝗧𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝘁𝗲 𝗹𝗮 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗮 𝗗𝗶𝗻𝗼 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶!

PIRANI UOMO SOLO AL COMANDO: COSA DOVREBBE FARE?

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Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.

La domanda, i cronisti politici che hanno accesso alle confidenze di Francesco PIRANI, prevederebbe tra le diverse possibili dell’ancora Sindaco, anche una risposta scontata: l’ex Presidente della Asso Graziano PALAZZINI.

63 anni, dipendente di una società privata attiva nel settore delle vernici in edilizia, oltre che cuoco per hobby, già Sindaco virtuale di Casenuove e soprattutto, come tantissimi altri, Latiniano più che pentito; settore penultima ora.

Un PALAZZINI che sfruttando un’altra antica amicizia giovanile, quella con il conterraneo PIRANI, da giorni si sta trasformando in qualcosa dii terribile per la politica osimana, sempre più frastornata da una vittoria nelle urne, non pagante.

Graziano PALAZZINI, in rottura prolungata con il proprio lungo passato politico Latiniano, se la la gode e se la balla…

Insomma PALAZZINI converrà che da rosso, stile “compagno”, il colorista di Casenuove si sta da giorni progressivamente trasformando in “anima nera”, cattivo consigliere, diavoletto tentatore di un Sindaco tanto più isolato politicamente (ben oltre il limite dello sbando politico) quanto pervicacemente convinto (da PALAZZINI e pochi altri) di avere la forza fisica e politica, oltre le capacità morali ed umane, per uscire vincente.

Senz’altro vincente da una selva incrociata di veti attorno a Giunta e società partecipate, scritte di giorno da 15 giorni e dipanate di notte, da 15 notti.

Rossano CARBONETTI si gode il mare; il commercialista di PIRANI e ANTONELLI, titolare anche dei conti di Osimo servizi, ha davvero tanti interessi nella vicenda Latini-nomine-Giunta-moglie. Forse troppi

Un altro consigliere di PIRANI, stavolta non “cattivo” ma semplicemente interessato, è Rossano CARBONETTI, valente commercialista, ex Latiniano convinto della prima ora e da tempo passato su ogni altro tipo di sponda politica possibile e legittima.

Consulente fiscale della società partecipata Osimo servizi, lo studio di Rossano CARBONETTI risulta anche titolare dei numeri contabili prodotti annualmente da Sandro ANTONELLI e da Francesco PIRANI, entrambi ex candidati Sindaci, poi fusi politicamente in un corpo e un’anima ed infine battezzati come un solo soggetto politico con l’apparentamento di domenica 9 giugno.

Dino LATINI costretto a fare appello ai pochi amici rimasti fedeli. Eccolo con l’ex Sindaco Stefano SIMONCINI

Non parleremmo di Rossano CARBONETTI come consigliere interessato al lieto fine della vicenda politico-amministrativa riguardante le nomine in Giunta e dintorni, se lo stesso CARBONETTI non risultasse da tempo sposo, senz’altro felice, dell’insegnante di sostegno Federica FANTASIA, indicata come una dei pomi di “sin troppa discordia” come futura Assessoressa… insomma collega di PALAZZINI.

Per chi avesse perso un passaggio: la moglie di un ex Latiniano da tempo… abbinata in Giunta ad un ex Latiniano di più fresca nomina.

Osimo, pochissimi giorni fa: versione 2.0 del discusso abbraccio di Giuda

Roba indigesta assai per un Dino LATINI schiaffeggiato, quasi pubblicamente, da un guanto di sfida lanciatogli in faccia con nessuna grazia da PIRANI ; una sfida per altro raccolta dal Presidente dell’Assemblea regionale con pari sentimento di rivincita e sinanco con insospettata forza e determinazione giovanile.

Insomma al braccio di ferro a cui PIRANI l’ha chiamato con aria di sfida, LATINI ha risposto presente mostrando grinta e altrettanta determinazione a quella dell’industriale delle molle; insomma roba dimenticata col primo LATINI Sindaco di inizio millennio. Roba pericolosa assai per tutti gli anti Latiniani, davvero tanti, da tempo in circolazione con lo scalpo virtuale dell’avvocato.

La giornata di ieri, come da facile pronostico (l’ultimo errore di OSIMO OGGI si perde nella notte dei tempi, prossima alla nascita dei caratteri della Stampa, sul finire del ‘400, ai tempi di Johannes GENSFLEISCH, della corte di GUTENBERG) è stata tutto un susseguirsi di inutilità e di rincorse di Francesco PIRANI verso una uscita di sicurezza da un Palazzo politicamente in fiamme.

Graziano PALAZZINI in versione euforica dopo la Sagra della Sangria

In molti, inutilmente, hanno provato a far ragionare Francesco PIRANI e a consigliargli l’arte della politica, ovvero evitare di rompersi la testa contro un muro e anzi trarre dalle difficoltà dei vantaggi.

Tempo perso. A perderne maggiormente, sia in quantità che qualità, il Governatore della Regione Marche Francesco ACQUAROLI, inventore con LATINI, del miracolo PIRANI, quando ancora – lo scorso inverno -si credeva, anzi si voleva credere, a costo di illudersi a vicenda, ai cosiddetti miracoli.

Francesco PIRANI, il neo Sindaco aveva suscitato belle aspettative: filiera istituzionale, conoscenze, determinazione, lealtà. Grande delusione

ACQUAROLI, dopo esser stato costretto a prendere buona nota del calcio nelle terga rifilato da PIRANI al proprio “giardiniere” di fiducia Renato FRONTINI, si è sforzato nel tentativo di riconoscere in Francesco PIRANI lo stesso PIRANI propostogli da Graziano SABBATINI come “salvatore della perduta Patria”; senza però riuscire nell’impresa.

A “morte” politica Dino LATINI e tutti i Latiniani. Questo l’obiettivo suggerito da PALAZZINI e CARBONETTI a PIRANI; e questo ha fatto intendere PIRANI ad uno sbigottito ACQUAROLI.

Morte politica che Francesco PIRANI vorrebbe provare a portare a termine con la stessa tecnica politica invalsa all’Impero Romano: dividi et impera.

Dei tre Assessore Latiniani in pectore, ad esempio, risulta che solo Monica BORDONI e Paolo STRAPPATO abbiano risposta con fermezza “grazie no”, in attesa delle decisioni politiche che i Civici storici saranno chiamati ad adottare in reazione.

Ma Matteo SABBATINI, ad esempio, pur non sottoscrivendo, pare, l’invito di PIRANI a firmare una sorta di pre accordo… ha a lungo titubato, tentennando sul da farsi e in pratica incoraggiando il Sindaco ad insistere con la strategia di isolare e dividere il “nemico” con cui provare a governare Osimo.

Per Sandro ANTONELLI una sola espressione: “Mama…”

A riprova che PIRANI sta giocandosi il tutto per tutto anche la circostanza che vede i Latiniani, a differenza degli Antonelliani, scelti dal Sindaco e non viceversa. Insomma mentre ANTONELLI ha potuto indicare nomi e ruoli dei papabili, LATINI non potrebbe altrettanto, segno davvero di voler spingere la guerra su un versante di non ritorno.

Personalizzare lo scontro e ottenere ad ogni costo politico la testa di LATINI; ecco la pre condizione politica che PIRANI ritiene imprescindibile per affrontare senza ostacoli il governo della città, un lungo mandato di cinque anni.

E poco davvero conta far notare a PIRANI, come ACQUAROLI e altri hanno provato nel corso dell’ennesima giornata drammatica, come gli accordi siglati in Regione prevedessero ben altro.

In barba ad ogni impegno assunto, PIRANI è apparso come mai fermo ed irremovibile nel mantenere il punto, rispondere picche ad ogni segnale di buon senso e anzi invitando tutti, ex Latiniani vecchi e nuovi, al massimo sforzo: portiamo a casa, una buona volta, la testa mozzata del mostro Dino LATINI!

Come vedete non si parla più di incastri, di poltrone, di nomi o di situazioni per Osimo. Sul tappeto non più questo o quello da premiare o ritenuto più adatto ma la sopravvivenza, diremmo al limite del fisico, di Dino LATINI di scansare anche questo ennesimo attentato all’antica leadership e rimanere magicamente attaccato alla vita attraverso la disperazione ma anche utilizzando sia forza che l’esperienza; e soprattutto, non valutato a pieno da PIRANI, sfruttare l’elisir di giovinezza temperamentale, inaspettatamente ritrovato dal mai domo fondatore Civico.