𝗜𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶𝗻 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗺𝗮𝘁𝘁𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗮 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗶𝗺𝗼𝗻𝗶, 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼. 𝗜𝗹 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼, 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗯𝗿𝗲𝘃𝗲, 𝘀𝗼𝗹𝗹𝗲𝗰𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗚𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗼𝘀𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝘃𝗮, 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗣𝗱 𝗲 𝗱𝗶𝗻𝘁𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗮𝗹 𝗧𝗿𝗶𝗯𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼, 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗮 𝗹𝗮 𝘃𝗮𝗹𝗶𝗱𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗼𝗿𝗺𝗮𝗶 𝗳𝗮𝗺𝗼𝘀𝗮 “𝘀𝗲𝗱𝘂𝘁𝗮 𝟭𝟵𝟭𝟱”, 𝗶𝗹 𝟭𝟯 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝘀𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼. 𝗩𝗲𝗿𝗱𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗼𝗴𝗮𝘁𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗼 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝘃𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱𝗶̀; 𝗱𝗶𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗮𝗹𝗶 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝘃𝗼𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 (𝟮𝟮 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗶 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝘀𝘁𝗶𝘁𝗶 𝘀𝘂 𝟮𝟱) 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗲𝗹𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗼 𝗣𝗿𝗼𝘃𝗶𝗻𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶
Ultime ore di attesa. Se Osimo avrà indietro, da qui a domenica, almeno un pizzico di fortuna, ad oggi negata, la città potrà festeggiare l’ultimo week-end a guida Francesco PIRANI.
Due gli episodi che dovrebbero condurre, combinati insieme, ad un lieto fine imminente e alla caduta di PIRANI: l’incombere della sentenza del Tar (Presidente Renata Emma IANIGRO) sull’istanza di sospensiva circa gli atti prodotti (vedi validità dei lavori del Consiglio comunale 13 settembre, alla storia come “seduta 1915”) e la coincidenza del rinnovo del Consiglio provinciale, domenica prossima, con ben tre Consiglieri osimani (SALLUSTIO, la MARTINI e MIGLIOZZI) sotto giudizio
Voto che seppur limitato a tre “civici”, potrebbe anche risultare decisivo, visti i delicati equilibri in ballo tra Centro-Destra e Centro-Sinistra; una ragione di più per il Tribunale amministrativo regionale, sospinto dal Prefetto ORDINE e dalle sollecitazioni a far presto nientemeno che del Ministro dell’Interno Matteo PIANTEDOSI.
Insomma il caso-Osimo deve restare confinato (e possibilmente risolto) entro le mura cittadine; non è pensabile di allargare il caos anche all’intera provincia accettando il voto di tre Consiglieri che potrebbero, magari, risultare invalidi. Con tutte le conseguenze, che nessuno vuole neanche immaginare, politiche e amministrative del caso.
Da qui l’urgenza per il Tar di far presto. E far bene nel solco che Prefetto e Ministro hanno già sussurrato al giudice monocratico, anche senza volerlo ma comunque attraverso i giusti canali; vie informali che da sempre prevedono venga curato e soddisfatto, come primario bene, l’interesse dello Stato.
In questa precisa ottica ieri mattina il Governatore regionale Francesco ACQUAROLI ha convocato in Regione il proprio “sottoposto” (per usare un eufemismo) per comunicargli, per vie brevi, cosa la politica si aspetta da PIRANI dopo la sentenza del Tar.
L’incontro, risultato particolarmente breve, si è svolto davanti a quattro testimoni (due per parte), a garanzie che stavolta non ci saranno sorprese: se il Tar dovesse, come pare più che scontato, azzerare la validità della “seduta 1915”, concedendo ai ricorrenti del partito Democratico e dintorni la soddisfazione politica di aver visto giusto per primi, a PIRANI non verrebbe concesso spazio per altri colpi di testa e “imposto” di fatto di rimettere il mandato seduta stampa, alla pronuncia della sentenza.
Ciò in forza della circostanza di essere rimasto, in Consiglio comunale, con soli 7 voti a favore (oltre al proprio e a quello del Presidente SIMONCINI), ovvero molto meno consenso di quanto spettante, ad esempio, ali perdenti politici all’opposizione, forti comunque di 9 voti.
L’incontro ad Ancona, di fatto, si è concluso al volo, senza neanche prendere in considerazione l’ipotesi B che vorrebbe il Tar accreditare conforto alla tesi dell’ex Segretario generale, il giovane D’ANGELO junior; ovvero all’ipotesi suggestiva (e persino un tantino romantica) di una sorta di immortale elisir di giovinezza… ovvero che i proclami di un Re, preoccupato per le conseguenze di una Guerra mondiale imminente, possano ancora oggi, 109 anni dopo l’emanazione, fungere da diretta via per l’Italia del 2024!
Nel caso di scuola, avanti si vada. Almeno fino alla ghigliottina di fine anno, da allestire in piazza Boccolino per PIRANI e l’intera Giunta, circa la mancata approvazione del Bilancio preventivo 2025.