โ€œ๐—ฃ๐—ฅ๐—ข๐—ฉ๐—”๐—ง๐—˜ ๐—” ๐—ฆ๐— ๐—ข๐—ก๐—ง๐—”๐—ฅ๐—˜ ๐—Ÿ๐—” ๐——๐—œ๐—ฉ๐—œ๐—ฆ๐—” ๐—˜ ๐—ฉ๐—œ ๐—ฉ๐—˜๐—ฅ๐—ฅ๐—˜๐— ๐—ข ๐—” ๐—–๐—˜๐—ฅ๐—–๐—”๐—ฅ๐—˜โ€ฆโ€
๐—ค๐—จ๐—”๐—ง๐—ง๐—ฅ๐—ข ๐— ๐—˜๐—ฆ๐—œ ๐—” ๐—ฆ๐—ง๐—˜๐—™๐—”๐—ก๐—ข ๐—˜ ๐—Ÿ๐—จ๐—–๐—” ๐—™๐—ฅ๐—”๐—ก๐—–๐—œ๐—ข๐—ก๐—œ, ๐—ฃ๐—”๐——๐—ฅ๐—˜ ๐—˜ ๐—™๐—œ๐—š๐—Ÿ๐—œ๐—ข

โ€œ๐—ฃ๐—ฅ๐—ข๐—ฉ๐—”๐—ง๐—˜ ๐—” ๐—ฆ๐— ๐—ข๐—ก๐—ง๐—”๐—ฅ๐—˜ ๐—Ÿ๐—” ๐——๐—œ๐—ฉ๐—œ๐—ฆ๐—” ๐—˜ ๐—ฉ๐—œ ๐—ฉ๐—˜๐—ฅ๐—ฅ๐—˜๐— ๐—ข ๐—” ๐—–๐—˜๐—ฅ๐—–๐—”๐—ฅ๐—˜โ€ฆโ€๐—ค๐—จ๐—”๐—ง๐—ง๐—ฅ๐—ข ๐— ๐—˜๐—ฆ๐—œ ๐—” ๐—ฆ๐—ง๐—˜๐—™๐—”๐—ก๐—ข ๐—˜ ๐—Ÿ๐—จ๐—–๐—” ๐—™๐—ฅ๐—”๐—ก๐—–๐—œ๐—ข๐—ก๐—œ, ๐—ฃ๐—”๐——๐—ฅ๐—˜ ๐—˜ ๐—™๐—œ๐—š๐—Ÿ๐—œ๐—ข

Loading

๐—œ ๐—ฑ๐˜‚๐—ฒ, ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฟ๐—ฎ๐—บ๐—ฏ๐—ถ ๐—ฑ๐—ถ ๐—™๐—ถ๐—น๐—ผ๐˜๐˜๐—ฟ๐—ฎ๐—ป๐—ผ, ๐Ÿฏ๐Ÿต ๐—ฒ ๐Ÿฒ๐Ÿณ ๐—ฎ๐—ป๐—ป๐—ถ, ๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐—ฑ๐—ฎ๐—ป๐—ป๐—ฎ๐˜๐—ถ ๐—ฑ๐—ฎ๐—น ๐—ด๐—ถ๐˜‚๐—ฑ๐—ถ๐—ฐ๐—ฒ ๐—ญ๐—ฎ๐—บ๐—ฝ๐—ฒ๐˜๐˜๐—ถ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ ๐—ฟ๐—ฒ๐˜€๐—ถ๐˜€๐˜๐—ฒ๐—ป๐˜‡๐—ฎ ๐—ฎ ๐—ฝ๐˜‚๐—ฏ๐—ฏ๐—น๐—ถ๐—ฐ๐—ผ ๐˜‚๐—ณ๐—ณ๐—ถ๐—ฐ๐—ถ๐—ฎ๐—น๐—ฒ. ๐—ฃ๐—ฟ๐—ฒ๐˜๐—ฒ๐—ป๐—ฑ๐—ฒ๐˜ƒ๐—ฎ๐—ป๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฎ๐—ป๐˜๐—ฒ๐—ฝ๐—ผ๐—ฟ๐˜€๐—ถ ๐—ฎ๐—ถ ๐—–๐—ฎ๐—ฟ๐—ฎ๐—ฏ๐—ถ๐—ป๐—ถ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ ๐—ป๐—ฒ๐—น ๐—ณ๐—ฎ๐—ฟ ๐—น๐˜‚๐—ฐ๐—ฒ ๐˜€๐˜‚ ๐˜‚๐—ป ๐—ถ๐—ป๐—ฐ๐—ถ๐—ฑ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ ๐—ฎ๐—น๐—นโ€™๐—ถ๐—ป๐˜๐—ฒ๐—ฟ๐—ป๐—ผ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น ๐—บ๐—ฒ๐—บ๐—ผ๐—ฟ๐—ถ๐—ฎ๐—น ๐—ฐ๐—ถ๐—ฐ๐—น๐—ถ๐˜€๐˜๐—ถ๐—ฐ๐—ผ โ€œ๐—”da๐—น๐—ฏ๐—ฒ๐—ฟ๐˜๐—ผ ๐—š๐—ฎ๐—ฏ๐—ฟ๐—ถ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ผ๐—ป๐—ถโ€. โ€œ๐—”๐—ฑ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ผ ๐—ฐ๐—ต๐—ถ๐—ฎ๐—บ๐—ถ๐—ฎ๐—บ๐—ผ ๐—ถ๐—น ๐—–๐—ผ๐—น๐—ผ๐—ป๐—ป๐—ฒ๐—น๐—น๐—ผ ๐—–๐—ถ๐—ฐ๐—ฐ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ถ โ€“ ๐˜‚๐—ป๐—ฎ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฒ ๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ถ๐—ฑ๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ถ – ๐—ฒ ๐˜ƒ๐—ถ ๐—ณ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฎฬ€ ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฑ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—น๐˜‚๐—ถโ€ฆโ€

Tutta colpa di un pessimo servizio dโ€™ordine e di quel quid incomprensibile, tipico degli umani, sempre pronto a scattare, fare danni e aggravare la situazione. Anche quando tutto sembrerebbe sotto controllo e di routine.

In particolare galeotto fu il memorial ciclistico โ€œAdalberto GABRIELLONIโ€ (corso il 16 giugno 2019) in complicitร  con un servizio dโ€™ordine pessimo che, al quadrivio di Padiglione (uno dei punti piรน critici del percorso), ha denunciato carenze tali da favorire un incidente stradale.

Lโ€™uno contro lโ€™altro finirono una Bmw condotta da un anziano 72enne di Filottrano e una moto che faceva parte del servizio di scorta tecnica alla gara.

Una immagine di archivio del memorial Adalberto GABRIELLONI che nel 2019 ha provocato, al quadrivio di Padiglione, il fuori programma della collisione auto privata con moto organizzazione.

Dalla la delicatezza del luogo โ€“ un circuito tra Padiglione, Campocavallo e Passatempo – dello scontro e lโ€™intensitร  dellโ€™impatto, fu necessario far intervenire i Carabinieri; militari che trovarono il centauro ferito e lโ€™anziano sanguinante. Anzi, anche vistosamente arrabbiato, per sostenere di aver dovuto subire dal centauro, oltre allo scontro, anche un improvviso e mai chiarito pugno al naso!

Cosรฌ, mentre la pattuglia stava effettuando il sopralluogo, ecco arrivare a Padiglione un tale, particolarmente agitato, identificato piรน tardi in Luca FRANCIONI, 39 anni, filottranese; nipote dellโ€™anziano in Bmw.

Lโ€™uomo non voleva sentir ragioni e sosteneva lโ€™urgenza di avvicinarsi allo zio, al punto da intralciare il lavoro dei militari operanti, fino allโ€™inevitabile scontro verbale.

In particolare Luca FRANCIONI avrebbe voluto confrontarsi col motociclista, reo di aver colpito lo zio col misterioso pugno di cui si aleggiava, ad incidente avvenuto.

Tutto inutile per lo sbarramento fisico dei militari, non gradito al giovane oltre Musone.

โ€œOra chiamo il Colonnello CICCARELLI e vi fa vedere lui come ci si comportaโ€ฆโ€ โ€“ ha urlato il giovane ai Carabinieri che gli chiedevano da un pรฒ di esibire i documenti, di calmarsi e di soppesare le parole.

Come non detto. Anche perchรฉ non era ancora destino che potesse finire cosรฌ.

Altri cinque minuti di confusione e sul posto, con identico fare minaccioso, piomba anche Stefano FRANCIONI, 67 anni, padre di Luca e fratello dellโ€™automobilista incidentato nello scontro con la moto.

In effetti papร  Stefano ha impiegato meno di un attimo a gettarsi nella mischia delle parole, prendendo le difese del ragazzo e in particolare reclamando indietro la patente del figlio utilizzata per lโ€™identificazione.

Sempre piรน difficile anche il mestiere di Carabiniere…

โ€œHo filmato tutto โ€“ ha esclamato ad un certo punto il capo famiglia cercando di intimidire la pattuglia โ€“ e vi denuncerรฒ per abuso di potereโ€.

E tanto per aggravare la situazione, ecco la chicca finale. โ€œQuando sarete senza divisaโ€ฆ vi verremo a cercareโ€.

Eโ€™ finita con i Carabinieri a cercare Stefano FRANCIONI, identificarlo e denunciarlo, al pari del figlio, per interruzione di pubblico servizio (ovvero il rilevamento dellโ€™incidente) e resistenza a pubblici ufficiali.

I due, a quattro anni e mezzo dallโ€™episodio, sono comparsi ieri mattina, in Tribunale, avanti al giudice Luca ZAMPETTI.

Assistiti dallโ€™avvocato Giuseppe ROMITI, padre e figlio hanno subito lo stesso iter giudiziale: assolti dallโ€™accusa di aver interrotto il pubblico servizio della pattuglia verbalizzante (insufficienza di prove) ma condannati a quattro mesi ciascuno per la resistenza procurata al lavoro dei pubblici ufficiali.

๐—œ๐—ก ๐—ง๐—˜๐—ฅ๐—ญ๐—” ๐— ๐—˜๐——๐—œ๐—”, ๐—” ๐Ÿญ๐Ÿฏ ๐—”๐—ก๐—ก๐—œ, ๐—ฆ๐—ข๐—š๐—ก๐—”๐—ก๐——๐—ข ๐—š๐—œ๐—”โ€™ ๐—œ๐—Ÿ ๐— ๐—”๐—ฆ๐—–๐—›๐—œ๐—ข ๐——๐—” ๐—œ๐—ก๐—–๐—”๐—ฆ๐—ง๐—ฅ๐—”๐—ฅ๐—˜!
๐——๐—ข๐—ฃ๐—ข ๐Ÿฒ ๐—”๐—ก๐—ก๐—œ ๐—œ๐—Ÿ ๐—ฃ๐—ฅ๐—ข๐—™๐—˜๐—ฆ๐—ฆ๐—ข๐—ฅ ๐—š๐—œ๐—ข๐—ฉ๐—”๐—ก๐—ก๐—œ ๐——๐—œ ๐—ฃ๐—ฅ๐—˜๐—ฆ๐—” ๐—œ๐—ก๐—ก๐—ข๐—–๐—˜๐—ก๐—ง๐—˜ ๐—˜ ๐—ฉ๐—œ๐—ง๐—ง๐—œ๐— ๐—”