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Un terzo uomo sulla scena del delitto e della droga tra le pieghe del delitto di Ilaria MAIORANO.

Queste le novitร  che in sede processuale potrebbero risultare tra i fatti nuovi – intendendo per nuove le news mai comunicate allโ€™opinione pubblica, celate dal segreto investigativo โ€“ nellโ€™ambito del processo in corso ad Ancona a carico di Tarik EL GHADDASSI.

Lโ€™ultima udienza di venerdรฌ, in Corte di Assise, ha lasciato trapelare novitร  sostanziali circa la ricostruzione delle fasi quantomeno immediatamente precedenti lโ€™efferato delitto di Padiglione.

Un uomo Mohamed CHAFI, cugino di Tarik, stando a quanto si apprende con un anno e oltre di ritardo, ha vissuto lโ€™intera serata e soprattutto gran parte della nottata in casa del connazionale marocchino, nonchรจ affine di parentela.

TARIK EL GHADDASSI, marocchino, 43 anni, rischia seriamente la condanna all’ergastolo

Quella tragica notte, tra il 10 e lโ€™11 ottobre 2022, lโ€™uomo, che non รจ stato ancora ascoltato in dibattimento (e stando allโ€™avvocato difensore Domenico BIASCO, non figurando nellโ€™elenco dei testimoni, non รจ detto potrร  mai esserlo) si รจ trattenuto a casa di Tarik, in uno spazio a pian terreno dellโ€™abitazione, per almeno unโ€™ora.

Esattamente dalla mezzanotte fino allโ€™1.20 quando una pattuglia del Commissariato รจ giunta di controllo per rilevare il rispetto, da parte di Tarik, della detenzione domiciliare per vicende pregresse di droga.

Identificato il familiare Mohamed CHAFI come cugino ma non convivente, il marocchino รจ stato ammonito dai poliziotti a lasciare immediatamente lโ€™abitazione; invito non rispettato in quanto, una decina di minuti piรน tardi una seconda pattuglia, stavolta dei Carabinieri, รจ giunta a bussare alla porta.

Cosa hanno fatto i due cugini, in piena notte, per ben circa unโ€™ora e mezzo, oltre fumare della droga?

ILARIA MAIORANO, uccisa a mani nude dalla furia omicida di Tarik, accecato dalla gelosia

Qui si esula dalle certezze. Eโ€™ ritenuto probabile, viste le estreme conseguenze scaturite, che lโ€™incontro fosse stato programmato da Tarik per valutare con la famiglia allargata marocchina, i mille dubbi sulla effettiva fedeltร  coniugale di Ilaria; dubbi che hanno sempre tormentato lโ€™uomo, in conflitto aperto con le usanze e le credenze dellโ€™uxorida e le differenti linee guida tra la visione nord africana e quella europea in tema di coppia.

Insomma, una volta di piรน sono scoppiate allโ€™evidenza tutte le difficoltร  culturali di mettere insieme, in fatto di famiglia e di religioni, tra due culture e due credi agli antipodi. In particolare, poi, se รจ lโ€™uomo ad indirizzare, in un verso mussulmano, anzichรฉ nellโ€™altro cristiano, la linea di condotta familiare.

Sta di fatto che quando Mohamed CHAFI ha lasciato la catapecchia sul Musone, dopo lโ€™1.20 di notte, Ilaria MAIORANO era ancora viva; probabilmente timorosa di quel colloquio che si stava protraendo, sul proprio conto.

Anche i consigli che il cugino potrebbe aver dato a Tarik per raddrizzare quella moglie,โ€œinfedeleโ€ sotto troppi aspetti, non sono dati a sapere ma se ne possono solo immaginare i tragici effetti.

Una tragedia annunciata, insomma, in carta carbone col romanzo di Shakespeare e la sanguinaria vicenda di Otello, Moro di Venezia, tradito dalle insinuazioni di Iago; e Desdemona a pagare il conto di invidia e gelosia con la vita.

Come i tormenti interiori e psicologici sfociati, quelli di Tarik, in un puzzle di fraintendimenti e incomprensioni accumulate in 10 anni di matrimonio.

Lโ€™intero archetipo millenario della passione amorosa che, sviata dalla gelosia, conduce allโ€™autodistruzione.

Sta di fatto che per tutto il tempo immediatamente successivo alla mattanza – truculenta come si farebbe fatica a credere, portata avanti a mani nude, sfondando porte e finestre, non arrestandosi nemmeno davanti agli occhioni spalancati delle due bimbe inorridite โ€“ i due cugini non si sono piรน sentiti o visti.

La fatiscente abitazione in riva al Musone, teatro della tragedia. La donna, probabilmente, si sarebbe potuta salvare

โ€œSoloโ€ tre telefonate, lโ€™ultima alle ore 3.32, sono intercorse, con Tarik a chiamare Mahomed; o viceversa.

Infine, documentato dal Gps del navigatore auto di Mohamed, il cugino รจ di nuovo a casa di Tarik, per soli due minuti.

Il tempo di entrare, questa volta, in casa, salire le scale e avere il tempo di ascoltare, non anche vedere, le voci delle bimbe โ€œparlareโ€ con la mamma.

In una casa sottosopra e costellata di schizzi di sangue fresco, รจ pensabile che Mohamed non abbia avuto la forza di entrare nella camera eโ€ฆ mandato al diavolo Tarik per quanto poteva aver fattoโ€ฆ รจ tornato indietro mettendo fine ad una notte senza ritorno.

Ancora sette ore di attesa con il marocchino a lavare il coro della moglie dal sangue, rivestirlo alla meno peggio, girare sottosopra il materasso intriso di sangue e adagiarvi Ilaria, ormai morta.

Sette ore ovvero il tempo, per unโ€™altra parente di Tarik, di arrivare in casa, allarmata per le mancate risposte al cellulare, รจ toccare con mano la tragedia.

Una sola la domanda che la Corte dovrebbe porgersi: il cugino Mohamed, salito in casa, avrebbe ancora potuto, allertando i soccorsi a due ore dal fatto, salvare la vita di Ilaria?