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Riaperti i Cimiteri di campagna ma non ancora lo storico Cimitero Maggiore. A distanza di cinque giorni dalla tempesta di vento che nella notte tra il 1ยฐ e il 2 dicembre ha flagellato il territorio Osimano, il principale camposanto continua ad essere interdetto al cordoglio di vecchi e nuovi utenti.
Anche la tumulazione nei loculi e la semplice inumazione a terra dei feretri che si presentano alla cancellata del Maggiore, รจ in questi giorni drasticamente regolamentata e soggetta a limitazioni; prima fra tutti lโaccompagno nellโultimo viaggio limitato alla bara e ad un numero massimo di una decina di familiari, fatti accedere sotto stretta sorveglianza e istruiti ad alzare bene gli occhi al cielo per evitare anche il semplice passaggio sotto cipressi pericolanti.
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Occorre dire che le raffiche preannunciate dallโallerta arancione diramata dalla Protezione civile regionale, hanno probabilmente superato la velocitร di 80 chilometri orari per toccare anche punte prossime ai 100.
La grande forza di un vento impetuoso e in tempesta, abbinata al degrado a cui lโAmministrazione PUGNALONI ha costretto, negli ultimi dieci anni, gli alberi di alto fusto del Cimitero e dellโintero territorio comunale, ha provocato un abbattimento mai visto di sei o sette alberi, alcuni anche imponenti di 10/15 metri di altezza; nonchรฉ il piegamento su se stessi di altri cipressi oggi pericolanti.
Senza contare i danni materiali provocati a numerose tombe dalla rovinosa caduta di piรน e piรน alberi.
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Tutto questo poteva ovviamente essere evitato; anzi doveva.
Se solo lโAmministrazione PUGNALONI, nel corso di ben due mandati, si fosse ricordata, almeno una volta lโanno, di festeggiare in piazza una volta di meno e inviare a Monte Fiorentino una squadra di giardinieri a potare, seguire, rimuovere, curare lโampio parco verde che contorna il Cimitero.
Giardinieri, peraltro, che anche volendo PUGNALONI non avrebbe potuto far arrivare a destinazione (erano una dozzina ai tempi delle Liste civiche) essendo stato il servizio da tempo dismesso e affidato alla compartecipata OSIMO SERVIZI.
Attenzione; affidato solo in parte alla societร presieduta da Cristiano PIRANI (solo casualmente anche segretario del Pd cittadino).
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In pratica, dalla lettura del contratto sottoscritto col Comune, scopriamo come il responsabile societario del Verde cittadino, Mirko GALLINA disponga unicamente della cura di aiuole, siepi, oltre alla manutenzione stradale di primavera lungo i fossati.
Gli unici alberi rientranti sotto la custodia della macchina comunale? I tigli e i lecci presenti in centro storico tra via Giulia, via Cialdini, Via Fonte Magna e via Cinque Torri.
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E il cimitero con la sua โforestaโ e le sue essenze tipiche che fanno contorno, da sempre, alle lapidi e ai loculi dei nostri cari? Semplice! Destinati a non avere piรน un responsabileโฆ fatto salvo lโUfficio tecnico comunale, abile a rimpallarsi la responsabilitร dei ripetuti mancati interventi.
Dopo di che il vuoto assoluto, lo zero cosmico, il regno del nulla incarnato dalla direzione politica del settore affidata allo sconfortante Assessore ai Lavori Flavio CARDINALI; non a caso soprannominato da tempo dagli osimani โcorro a dirlo al Sindaco!โ.
Detto che qualcuno dovrebbe provare a far entrare in testa a CARDINALI che, in attesa della prossima emergenza, vige la normalitร , la routine, la gestione ordinaria di tutti i giorni.
E che lโAssessore dovrebbe correre a riferire aโฆ se stesso, sempre ne fosse capace.
Arriviamo cosรฌ alle sconfortanti conclusioni.
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Lunedรฌ con la riapertura alla normale fruizione del Cimitero Maggiore da parte del pubblico, i problemi del Cimitero (e degli altri camposanti di campagna) saranno tuttโaltro che risolti ma soltanto rinviati al prossimo evento.
Con il rapido climatico che il pianeta sta vivendo, le emergenze appaiono destinate, piuttosto a moltiplicarsi.
Sarebbe molto utile che la prossima Amministrazione consideri la questione come prioritaria rinunciando persino, dopo una festa, anche ad un concertoโฆ e impieghi il corrispettivo per un piano verde di recupero, salvaguardia ma sostituzione graduale dellโattuale patrimonio verde con altre specie arboree piรน resistenti e affidabili