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Un banale litigio tra marito e moglie, come ne avvengono ogni giorno, tutti i giorni. Magari un pรฒ piรน grave perchรฉ divampato in piena notte, davanti alle loro bimbe, di 8 e 5 anni, svegliate di soprassalto dalle urla della madre in fuga.
Poi, perรฒ, quel maledetto confronto, pare innescato per motivi di gelosia, รจ degenerato, senza volerlo. Ilaria nella confusione cade dalle scale e ruzzolando piรน volte avrร urtato qualche angolo o oggetto particolarmente doloroso maโฆ nulla di grave.
La lite si interrompe e la poveretta, dolorante, risale in casa con le proprie gambe; rincuora le bimbe e tutte e tre insieme vanno a letto nella cameretta delle bimbe, sotto gli occhi dellโuomo la cui ira era ormai sbollita.
Poche ore di dormiveglia, un paio al massimo e Tarik si alza presto al mattino per andare al lavoro. Riordina in casa le conseguenze della discussione appena passata e, non avvertendo rumori, lamenti o altro dalla cameretta delle tre donne, lascia in silenzio lโabitazione.

Sono circa le 7 del mattino. Tarik sa bene che Ilaria, a breve, sarร in piedi per portare le bimbe a scuola e allโasilo, a Padiglione. Amorevolmente non si preoccupa di svegliarla, forse per farle recuperare qualche minuto di sonno, visto il riposo notturno bruscamente interrotto. Ed esce di casa.
Al bar della frazione, come ogni giorno, Tarik attende lโarrivo di un collega per lo strappo fino in cantiere. Dal bar allโasilo appena 100-200 metri, ben visibili a vista. Arrivano a piedi i primi scolari, accompagnati da madri premurose; arrivano anche in auto e insomma, se ha osservato bene, non ha visto Ilaria consegnare Bayan ed Ines.
Un sesto senso scatta nella mente dellโuomo e senza neanche verificare a scuola, torna sui suoi passi, indietro, fino a casa. Di fretta infila la chiave nella toppa, vola sui gradini a due a due, mentre un silenzio premonitore sembra giร avvolgere di assurdo la tragedia.
Sudando freddo apre la porta della camera delle figlie; stanza dove per orgoglio non aveva piรน messo piede dopo la caduta accidentale di Ilaria dalle scale fatiscenti.
Le bimbe, le sue figlie, quegli angioletti i cui occhi poche ore prima hanno certamente visto litigare papร e mamma, dormono ancora, serene, una accanto allโaltra. E Ilaria? Il tempo di alzare lo sguardo e di rendersi conto che la donna non stava riposando recuperando le forze ma era ormai fredda ed immobile, cadavere!
Tarik si dispera, controlla istintivamente il polso, sussurra allโorecchio il nome dellโamata moglie. Le bimbe accennano a risvegliarsi ma Ilaria non risponde. Non puรฒ rispondere. Eโ morta da almeno un paio dโore o forse piรน, non appena messasi a letto. Di certo Tarik non puรฒ piรน fare nulla; nessuno potrร piรน aiutare Ilaria.
Questa la tesi che lโavvocato di fiducia dellโosiman-tunisino Tarik EL GHADDASSI, oggi 42 anni, proverร a dimostrare in Camera di consiglio il prossimo 20 settembre, dinanzi al Giudice dellโudienza preliminare Alberto PALLUCCHINI.
La prima difficoltร , per il maceratese Domenico BIASCO, da sempre legale di fiducia dellโindagato di omicidio, sarร proprio quella di credere nellโunica tesi difensiva possibile, paventata da sempre da Tarik e mai ritrattata: nessuna volontร di uccidere ma solo tragica fatalitร , beffa della sorte, destino crudele.
Di parere diametralmente opposto la Procura oppone il Pubblico ministero Valentina DโAGOSTINO la quale opporrร una tesi, probabilmente piรน vicina a quanto accaduto quella maledetta notte tra il 10 e lโ11 ottobre scorsi: secondo il teorema accusatorio, Tarik avrebbe picchiato reiteratamente Ilaria, direttamente nella stanza occupata dalle figlie e con le bambine presenti: e poi anche in altre zone dell’abitazione di via Montefanese.

Diverse le lesioni riportate dalla vittima: al cranio, al viso, alle braccia, alle gambe, alle mani. Ed ancora: tre costole rotte e il naso fratturato. Diverse le lesioni minori che lโautopsia ha fatto emergere: al cranio, al viso, alle braccia, alle gambe e alle mani, segno del disperato tentativo della donna di difendersi. Infine Ilaria ha anche riportato uno choc emorragico che non le ha lasciato scampo.
Un quadro di accusa, se confermato, che rischia di portare lโuomo dritto assai vicino allโergastolo per omicidio volontario pluri aggravato da una serie di circostanze a carico: a cominciare dalla crudeltร lasciandola deliberatamente in agonia per ore fino a spirare. Ed ancora, Tarik dovrร fare i conti con le contestazioni aggravanti dei futili motivi, dei maltrattamenti precedenti lโevento, dellโaver commesso il fatto durante lโesecuzione di una pena (lโuomo si trovava infatti agli arresti domiciliari, libero di recarci esclusivamente al lavoro) e di aver ucciso Ilaria in presenza delle figlie minorenni.
Bayan ed Ines, affidate fin da subito ad una casa-famiglia e allโavvocato Arianna BENNI, nominata curatore speciale delle minori, si costituiranno parti civili, nellโeventuale processo a carico del padre, tutelate dallโavvocato Giulia MARINELLI.