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Cinque anni e sette mesi di reclusione, in media, per ciascuna delle quattro nomadi abruzzesi arrestate il 24 giugno 2021 dai Carabinieri del Norm.
In tutto, complessivamente – per un gruppetto rom formato da ben tre sorelle e una cognata, rispondente ai nomi di Dora DI GIORGIO (43 anni, residente ad Alba Adriatica e condannata a 5 anni), Stefania DI GIORGIO (41 anni anni, residente ad Alba Adriatica, condannata a 5 anni e due mesi), Adelina DI GIORGIO (53 anni,ย residente a Villa Rosa di Martinsicuro) e Loreta GUARNIERI (57 anni, residente a Vasto, condannata alla pena piรน alta di sei anni e due mesi) โ oltrepassa i 22 anni di carcere (esattamente 22 anni e quattro mesi) per una stangata giudiziaria che dovrebbe aver messo ko, per un discreto numero di anni, lโintero clan femminile delle sorelle DI GIORGIO.
E dire che le donne, seguite dallโavvocato Gianfranco DI MARCELLO di Bellante (Teramo), hanno beneficiato dello sconto di pena, fino ad un terzo, per aver agevolato la Giustizia a sentenziare allo stato preliminare di inchiesta.
Insomma il conto da pagare allo Stato sarebbe stato ancor piรน alto, in considerazione che il quartetto, alla sbarra venerdรฌ mattina davanti al Gup del Tribunale di Macerata, era chiamato a rispondere dei reati di rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Il tutto era iniziato come un furto, il solito furto, ai danni di anziani soli in casa e/o in difficoltร , commesso ad Osimo ai danni di una donna lasciata momentaneamente sola, nella propria abitazione di San Sabino, dalla figlia costretta ad assentarsi per poco tempo.
Qualche minuto, non piรน di un quarto dโora, sufficiente al collaudato quartetto per mettere in atto un โteatrinoโ mandato a memoria in decine e decine di repliche in tutta Italia.
Quel giorno, perรฒ, le nomadi non immaginavano di essere seguite da tempo dagli uomini del Luogotenente Giuseppe ESPOSTO, Comandante del Nucleo Operativo e radiomobile presso la Compagnia di via Saffi.
I militari, in effetti, contavano di bloccare il quartetto in flagranza di reato, col bottino di monili dโoro e contanti ancora nelle ampie tasche delle DI GIORGIOโฆ ma qualcosa quel pomeriggio andรฒ storto.
Una delle donne rimaste in strada a fare da palo, mangiรฒ la foglia allertando le complici a tagliar corto e ad allontanarsi di corsa dallโabitazione.
Quando la โcivettaโ dei Carabinieri arrivรฒ a casa della derubata, il furto – in seguito accresciuto a livello di rapina dato che le nomadi dovettero letteralmente sfilare, con forza, un paio di anelli dโoro indossati dallโanziana โ era stati appena commesso.
I Carabinieri trovarono solo la povera vittima, come inebetita per quanto accaduto, e la figlia appena rientrata.
Nonostante la fretta per lโarrivo dei Carabinieri, la povera donna lamentรฒ un ammanco vicino a 5.000 euro custoditi in casa e ben quattro anelli dโoro, indossati e scomparsi dalle dita; soldi e oggetti ovviamente mai piรน ritrovati nonostante il buon fine dellโoperazione.
Conosciuta il mezzo utilizzato per la fuga (una Mercedes classe A color grigio) ebbe cosรฌ avvio una caccia allโauto in direzione sud, verso Loreto, Porto Recanati e Civitanova Marche dove, trenta chilometri dopo il furto/rapina di San Sabino, finalmente, le Gazzelle del Radiomobile riuscirono a raggiungere, quasi, la Mercedes delle nomadi Rom.
E proprio quel โquasiโ permise agli uomini del Luogotenente ESPOSTO di giocarsi, con un pรฒ di fortuna, la carta vincente.
Il passaggio a livello sulla Statale Adriatica, nel centro di Civitanova Marche, aveva infatti fermato la marcia della Mercedes, di ritorno in Abruzzo ma con la speranza intatta di averla fatta franca; trecento metri dietro lโauto dei Carabinieri bloccati dal traffico e dalla coda in surplus del passaggio a livello chiuso. Che fare?
Lโidea venne ad un militare nellโosservare un ragazzo superare la fila in motorinoโฆ. un lampo di genio risultato vincente. Fermato al volo il giovane e documentata lโurgenza, il ragazzo cedette volentieri il proprio mezzo, consentendo al carabiniere in borghese di risalire la coda e di arrivare, senza essere notato dalle nomadi, fino alla Mercedes, ferma in coda ad attendere il passaggio del treno locale per Macerata.
Seguito a piedi da altri colleghi, il Carabinieri ebbe buon gioco nel manifestarsi alle increduli nomadi che davvero tutto si aspettavano meno che di essere arrestate da un Carabiniere in motorino!
Dora ed Adelina (DI GIORGIO), in realtร , riavutesi dalla sorpresa, tentarono di reagire prima impedendo al Carabiniere di aprire la portiera dellโauto e poi aprendola di scatto verso il militare, gettandolo a terra, per poi cercare addirittura di investirlo una volta a terra!
Lโarrivo provvidenziale dei colleghi, di li ad un attimo, permise di ristabilire lโanimata partita, davanti a centinaia di automobilisti incuriositi dalla scena, โfilmโ conclusosi con lโarresto delle tre sorelle e della cognata.
Nessuna traccia del denaro e degli anelli trafugati, probabilmente consegnati ad unโulteriore componente della band in rosa, non identificata.
Da segnalare la costituzione a parte civile della figlia dellโanziana derubata, nel tentativo impossibile di recuperare qualcosa del maltolto. La poveretta, assistita dallโavvocato Mariangela ASCENZI di Macerata, ad un anno e mezzo dallโaccaduto non sa ancora darsi pace per essersi lasciata derubare in cosรฌ poco tempo e in quel modo scaduto a violenza.
โVorremmo dare un messaggio e invitare i derubati a reagire, anche a livello legaleโ โ ha spiegato la ASCENZI sulle intenzioni di madre e figlia di San Sabino.
Intenzioni piรน che nobili ma assai poco percorribili; non si รจ mai visto, dalla storia dellโUomo, un nomade rinfondere alcunchรจ in fatto di mal toltoโฆ
Giร sicuro, invece, che per le due osimane il conto economico, giร in rosso, appare destinato a peggiorare ancora con lโarrivo dellโinevitabile conticino alla voce spese legali.