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Il dolore, atroce e per sempre, per la scomparsa di una figlia, una bellissima ragazza suicidatasi dieci anni fa, afflitta dallโ€™anoressia; e un ex marito che colpevolizza la madre, accusandola della morte di Elisa CAIMMI, nel febbraio del 2014 appena 23 anni.

Una di quelle storie che tutti vorremmo non debbano e non possano esistere e che invece, anche a dieci anni da un incredibile epilogo, continuano a sommare incredulitร  ad incredulitร , dolore a dolore, disperazione a disperazione.

In tribunale, ad Ancona, il 5 aprile scorso, si รจ aperto il processo contro Roberto CAIMMI, 71 anni, papร  di Elisa e probabile stalker e diffamatore di Sabrina CANTORI, 66 anni, ex moglie e madre della ragazza trovata impiccata, il 12 febbraio 2014, al bastone della tenda della propria cameretta, a cui aveva fatto discendere un breve lenzuolo a mรฒ di cappio

Il corpo senza vita della giovane, ragazza immagine e ballerina in un locale notturno di Jesi, invidiata da ragazze e sospirata da uomini per lโ€™oggettiva bellezza, venne ritrovato proprio dalla CANTORI, rientrando in casa in via Bernini (traversa del Guazzatore) un paio di ore dopo il tragico epilogo.

Elisa, in cura presso il centro di Igiene mentale di Ancona per motivi legati allโ€™alimentazione, non aveva dato preavviso della decisione intrapresa, ne lasciato messaggi o affidato a terze persone il tarlo che la tormentava irrimediabilmente.

Insomma un dramma inaspettato, giunto a devastare per sempre la vita di coppia, incapace di reggere ad una botta psicologia e umana del genere.

Da qui tutta una serie di questioni che, anzichรฉ svanire nel tempo, col passare degli anni si sono sommate sino a divampare nellโ€™arresto di Roberto CAIMMI per aver violato il divieto di avvicinarsi allโ€™abitazione, nel frattempo mutata, della ex.

Oltre che di stalking CAIMMI รจ imputato anche di aver diffamato la CANTORI, avendo tappezzato โ€œmezza cittร โ€ di manifesti chilometrici in cui accusa gratuitamente la donna di essere โ€œpericolosaโ€ e/o โ€œtruffatriceโ€, tanto โ€œdi averci rimesso โ€“ sostiene gravemente CAIMMI insinuando che la moglie abbia istigato il gesto di Elisa โ€“ anche una figliaโ€.

Inizialmente, a quanto si รจ appreso in corso di udienza, la CANTORI, piegata da un immaginabile dolore di madre, ha cercato di ignorare queste scritte, comparse persino al Cimitero (!), ma poi, visto che lโ€™uomo, dopo un periodo di tregua apparente, non accennava a placarsi, si รจ risoluta a ricorrere ai Carabinieri denunciando CAIMMI nellโ€™ottobre 2022.

Stando allโ€™accusa il poveretto si รจ reso protagonista di ondate di episodi a forza di telefonate, messaggi audio e/o scritti, tentati a qualunque ora del giorno e della notteโ€ฆ per poi passare ad affiggere in giro per Osimo questi fogli pieni zeppi di accuse.

In aula Sabrina CANTORI, parte civile attraverso lโ€™avvocato Alessandro ANTONELLI, ha raccontato il periodo da incubi vissuto.

Una bella immagine di Elisa CAIMMI scomparsa il pomeriggio del 12 febbraio 2014

โ€œHo sempre provato ad evitarlo โ€“ ha risposto alle domande la CANTORI โ€“ ma tutte le mattine era lui a darmi la svegli attaccandosi al campanello dellโ€™abitazione dove attualmente vivo; alla fine sono stata costretta a toglierlo!

E poi volantini e manifesti, pieni di scritte contro di me, li trovavo ovunque: alla fermata dellโ€™autobus, al supermercato e persino al Cimitero! Sono cadita in uno stato comprensibile di ansia, tanto che sono dovuta ricorrere, per uscrine un pรฒ, alle cure di uno psicologoโ€.

Anche la figlia minore Giulia ha testimoniato a fianco della madre, dettagliando meglio la questione dei volantini.

โ€œErano dei maxi biglietti, scritti sia a mano che fotocopiati, lasciati spesso anche nella cassetta della posta del palazzo dove abitiamo. Veri e propri papiri lunghi fino anche ad un metro, esposti alla vista del condominio.

โ€œSi leggeva i nostri nomi, parlava male di mia madre, accusandola di โ€œpilotarmi”โ€ฆ Tutte accuse non rispondenti a veritร , tanto che diversi li ho distrutti io stessa. Certo non si puรฒ vivere in serenitร  in questo modoโ€.

Il giudice Martina MARINANGELI, 34 anni, originaria di Fermo, ha ascoltato e rinviato il processo allโ€™udienza del prossimo 13 maggio quando in aula comparirร  per essere ascoltato Roberto CAIMMI.

Lโ€™uomo si trova, al momento, ristretto ai domiciliari per non aver osservato il monito del Questore che gli vietava di avvicinarsi ai luoghi di lavoro, residenziali e del tempo libero frequentati dalle due donne.

Arresti domiciliari per i quali lโ€™avvocato difensore, la falconarese Nicoletta PELINGA, ha depositato istanza di revoca.

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