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Il gip del Tribunale di Livorno, con un pรฒ di enfasi, a metร novembre lo aveva etichettato delinquente โdalla elevata capacitร criminaleโ. O meglio โfigura ben inserita in piรน compagini criminali napoletane, in grado di agire con professionalitร e sistematicitร nelle truffe seriali in danno di persone spesso fragili e indifeseโ.
Tanto che a lungo la censura della Magistratura a cui questo strano Paese รจ purtroppo soggetto da tempo, รจ rimasta a lungo ad interrogarsi se il popolo osimano fosse sufficientemente maturo e pronto per conoscere โ o meno – cosa succede fuori di casa propria.
Alla fine, dopo lungo dibattito, lโorientamento togato si รจ soffermato sulla probabilitร che il popolo potrebbe avere delle ragioni; e quindi ha prevalso il si! Lโosimano รจ in grado di reggere questo genere di notizie. Viva Iddio!
Sarร . Ma a noi Gennaro SALERNO, napoletano 35enne, pare piรน adatto per interpretare un ruolo nella โBanda degli onestiโ che ricavarsi da vivere, su e giรน, giรน e su per lโItalia, intortando vecchiette arrugginite nei riflessi dalle ingiurie del tempo.
Se รจ infatti probabile che il crimine organizzato napoletano possa mettere a disposizione dei propri associati โbatterieโ per tentare ogni colpoโฆ e logistica in quantitร per coprire lโItalia con mezzi e strumentazioni, cโรจ anche da aggiungere che non tutti i napoletani hanno stoffa da malvivente su cui contare.
Insomma Gennaro SALERNO non รจ un peracottaro della truffa ma, abilitร nellโarte oratoria e gestuale a parte, ha davvero poco โ non se la prenderร per il giudizio negativo – per riuscire con successo nel complicato mestiere del male. E per fortuna!
Che spacciarsi per lโamico del figlio non fosse cosa semplice, infatti, lโaveva compreso benissimo anche lโanziana osimana presa di mira, a giugno, dal povero napoletano.
La poveretta, vicina di casa del Sindaco PUGNALONI, quartiere San Giovanni, era stata raggiunta dalla solita telefonata, a fin di bene, fatta da un uomo che diceva di essere suo figlio.
Una telefonata molto breva e confusa a cui ha fatto seguito un messaggio whatsapp di aiuto. Che preannunciava alla madre lโarrivo a casa di un amico per ritirare il necessario per pagare un pacco contrassegno che, diversamente, se mandato indietro, gli sarebbe costato il carcere!
Possibile istupidirsi al punto da non riconoscere piรน neanche la voce e le richieste di un figlio? Non possibile. Specie se la vecchietta, a dispetto dellโetร avanzata e delle ingiurie del tempo, ha subito intuito il tentativo di raggiro.
Prima che Gennaro SALERNO abbia avuto il tempo di chiudere la telefonata e spacciarsi per lโamico del figlio incaricato della commissione, la signora ha avuto la luciditร di fare la cosa piรน importante, ovvero cercare al telefono il figlio e realizzare la trappola.
Avuta immediata conferma che il ragazzo non necessitava di alcunchรจ, รจ partita la strategia di reazione: il ragazzo ha avvertito immediatamente la caserma dei Carabinieri di quanto stava accadendo nel quartiere di San Giovanni; mentre la donna รจ stata invitata dal familiare a chiudersi in casa e non aprire a nessuno sino allโarrivo dei militari.
Alla seconda telefonata di Gennaro SALERNO, ormai prossimo in casa, la vittima mancata ha mostrato di stare al gioco ma di aver ancora bisogno di tempo per mettere insieme quanto piรน denaro e oggetti dโoro possibili per chiudere il ritiro del pacco con i circa 1.500 euro falsamente necessari.
Peccato che Gennaro SALERNO, una volta stabilito il prezzo e le modalitร di ritiro del malloppo, abbia subdorato troppa sicurezza nellโanziana, convincendosi ad abbandonare il colpo, come spesso gli succede
Intuita la mala parata, il napoletano ha finalmente avuto lโintuizione giusta di allontanarsi piรน in fretta possibile dal quartiere, intercettato nella fuga da due Gazzelle pattuglie del Radiomobile, dirottate in via San Giovanni dal puntuale racconto del vero figlio.
Svanita la fragranza e la truffa stessa, i militari dopo aver comunicato la buona notizia alla mancata vittima ed essersi complimentati per il sangue freddo mostrato, hanno alzato un po’ di antenne sul conto del 35enne napoletano, monitorandone gli spostamenti e i traffici, sud-centro Italia e viceversa, in tempo reale.
Lโinchiesta ha evidenziato come in pochi mesi Gennaro SALERNO ha tentato almeno sei volte di spacciarsi figlio altrui, anzichรฉ della povera mamma. Di questi sei episodi, purtroppo, almeno quattro -a Pisa, Reggio Calabria, Gioia Tauro e Livorno โ sono andati a lieto fine racimolando circa 5.000 euro.
Proprio nel capoluogo labronico i militari del Norm osimano, nelle settimane scorse, hanno avuto modi di collezionare prove inequivocabili sul suo conto, tante e tali da convincere il giudice a spiccare ordinanza di custodia cautelare.
Prima ancora, ad inizio ottobre, un settimo episodio, messo a segno ai danni di una 90enne di Grosseto, alleggerita di 657 euro e della carta Posta Pay, episodio rintuzzato, questo, da una pattuglia della Squadra mobile maremmana
Per il 35enne napoletano si sono cosรฌ riaperte le porte note di Poggioreale; luogo dove avrร tempo necessario per rielaborare il tutto e capire, forse, che la tecnica di esecuzione sarร anche teatrale e ad effetto ma vile e umiliante commessa contro persone indifese.