𝗔 𝗣𝗮𝘀𝘀𝗮𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝘀𝗶 𝘁𝗶𝗻𝗴𝗲 𝗱𝗶 𝗳𝗼𝘀𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗶𝗻𝘁𝗲, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘂𝗻 𝗿𝗼𝗺𝗮𝗻𝘇𝗼 𝗻𝗼𝗶𝗿, 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗮𝘀𝗰𝗮𝘁𝗶 𝗲 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝘀𝗽𝗮𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗺𝗼𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗮𝘁𝗮. 𝗗𝗼𝗽𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗲𝘀𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮𝗻𝗻𝗮 𝗮 𝘀𝗲𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗲 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝘁𝗿𝗶𝗺𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗶𝗻 𝗯𝗶𝗹𝗶𝗰𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗼 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗕𝗿𝗮𝗴𝗼𝗻𝗶, 𝗼𝗿𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮, 𝗶𝗻 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗮𝗻𝗼𝗺𝗮𝗹𝗲, 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗱𝗿𝗲 𝗟𝘂𝗰𝗶𝗹𝗹𝗮 𝗙𝗲𝗹𝗶𝘇𝗶𝗮𝗻𝗶, 𝟳𝟭 𝗮𝗻𝗻𝗶. 𝗙𝘂𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗶𝗻 𝘀𝗲𝗴𝗿𝗲𝘁𝗼 𝗹’𝟭𝟭 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝗲 𝗰𝗿𝗲𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝗺𝗮
di Sandro PANGRAZI
E tra l’Albero e il Presepe, anche un clamoroso parapiglia in casa, il giorno di Natale, fermato solo da un colpo apoplettico ad una anziana donna: a distanza di tre settimane, senza riprendersi, muore la mamma di Prisca CARLETTI!
Si tinge purtroppo di nero la cronaca giudiziaria dell’ex broker finanziaria di Passatempo, alla sbarra per truffa e altro; vicenda clamorosamente alla ribalta in questi giorni.
Richiesta della Procura al giudice PALLUCCHINI – come è ormai noto – la pesante condanna a 6 anni di reclusione; peraltro anni di carcere scontati di un terzo grazie al rito abbreviato.
L’ulteriore triste circostanza, giunta con ritardo all’attenzione dell’opinione pubblica per il tentativo dei familiari, parzialmente riuscito, di tenere il doppio episodio lontano dai riflettori della cronaca, si è consumato proprio il giorno di Natale… in un momento in cui la pace e la serenità universale dei cuori dovrebbero avere la meglio sui sentimenti, pure naturali e non comprimibili, di rivalsa e vendetta personale.
Facile a dirsi. Assai meno a farsi. Specie se a segnare la differenza sono 50.000- 100.000-200.000 o più euro, corrispondenti in ogni caso, al di là delle diverse cifre perdute, in tutti i risparmi di una vita di lavoro e relativi sacrifici per sommare un credito in banca, per se o i propri figli, per la vecchia, per un domani senza pensieri… credito svanito nel nulla.
Se ad un simile “disappunto”, poi, sommiamo anche il lungo tempo trascorso, almeno quattro anni, senza informazioni positive circa il recupero eventuale o in parte del bottino… anzi materializzandosi la quasi assoluta certezza di dover dire addio ai propri risparmi (magari dopo aver apprezzato video come questo, autoprodotti, al tempo, da una Prisca CARLETTI costantemente in giro per il mondo a godersi con il suo compagno il gruzzolo e la bella vita) non si dovrebbe far fatica a comprendere come, anche a Natale, pure anni dopo, la rabbia da sbollire sia ancora troppa da sopportare.
Con simili macigni, nella mente e nelle tasche dei protagonisti, si può apprezzare meglio, fin quasi comprendere, l’agguato vero e proprio messo in atto a Natale da un gruppetto di creditori, determinati a riprendersi – se non il denaro, ormai andato – almeno umane soddisfazioni.
Da quattro a sei (il numero esatto non è disponibile) gli ex clienti della CARLETTI che, messo da parte Panettone e spumante, si sono dati appuntamento a Passatempo, nei paraggi di via Paradiso, di cui al civico 23 risultano abitare i familiari della donna.
Perché Passatempo e perché proprio il giorno di Natale? La risposta viene da un banale ragionamento, fatto dagli “assalitori” per esclusione, circa dove potesse trovarsi una figlia a festeggiare la ricorrenza per antonomasia… se non accanto ai genitori.
E si, perché anche solo rintracciare Prisca in questi anni, almeno per togliersi la soddisfazione di rappresentarle, faccia-a-faccia, il riassunto del proprio pensiero… non è risultato affar semplice.
Sfogare questa banale soddisfazione, anzi, parrebbe essere stato oltremodo complicato, con Prisca ospite, spesso, del proprio compagno osimano (Sandro BRAGONI, attuale promesso sposo) in residenze fuori mano a Sirolo e comunque variando spesso la propria reperibilità.
Da qui l’idea del gruppetto – da tempo sulle piste della coppia nella speranza, senza riuscirci, di “farsi invitare” al possibile matrimonio BRAGONI-CARLETTI – di tentare una furbata, andata clamorosamente a segno.
Fattisi forza, la mattina di Natale i sei hanno così risalito via Paradiso per fermarsi al civico 23 contrassegnato da una elegante villetta a due piani, in mattoncini, di mamma e papà CARLETTI.
Bussato alla porta con la determinazione tipica di chi vuol farsi aprire, ecco l’uscio spalancarsi con tranquillità pari al nervosismo degli astanti.
A farlo la stessa Prisca, inconsapevole per un attimo decisivo, di ritrovarsi faccia a faccia, con volti sin troppo noti o addirittura familiari: tutta gente da 100.000 euro di media spariti in buchi neri e misteriosi di cui la CARLETTI, ad oggi, non ha, ancora e persino, dato pubblica spiegazione… se non l’invito reiterato a rivolgersi al proprio avvocato LATINI.
Ciò che è avvenuto all’interno dell’abitazione può solo essere immaginato, non essendoci fonti – da una parte e dall’altra – disponibili a confermare il parapiglia.
Di certo, viste anche le conseguenze patite dallo stress innescato sulla povera mamma, la rissa non è stata di breve durata con le parole presto sostituite dagli epiteti e questi da urla sempre più ad alta voce, fino al volare di oggetti e di molto disponibile e a portata di mano in una qualunque casa addobbata a festa.
D’un tratto l’adrenalina e l’estrema elettricità nell’aria da tagliarsi a fette, ha avuto la meglio sullo stato di salute, parrebbe già precario, di Lucilla FELIZIANI.
La poveretta, 71 anni, non particolarmente anziana, ma sofferente anche per altre patologie, d’un tratto ha avuto un mancamento improvviso, crollando a terra esanime… tanto da interrompere, con la mancanza di forse, la pazzia generale e la rissa in corso, e da riportare tutti ad un contegno civile.
Anche perché l’accaduto è subito sembrato estremamente reale e non una finzione per prendere tempo.
Vista la gravità della situazione si è subito provveduto ad allertare il 118 che ha inviato sul posto, a Passatempo, un’ambulanza ed automedica per le immediate cure del caso.
Lucilla FELIZIANI da quanto è dato sapere dalle scarne notizie che sono filtrate in seguito, è stata trattenuta in osservazione al pronto soccorso osimano per poi fare ritorno a casa nei giorni seguenti, senza un apprezzabile miglioramento del quadro clinico che, stando alle scarne informazioni, pervenute nonostante la consegna del silenzio impartito dalla famiglia, dovrebbe aver parlato o di ictus o infarto.
Quel che è certo è però più che sufficiente. A distanza di tre settimane dal pandemonio scoppiato in casa CARLETTI (a cui oltre alle due donne dovrebbe aver assistito un fratello e il compagno di Prisca) attorno al 10/11 gennaio Lucilla FELIZIANI ha cessato di vivere lasciando nello sconforto il marito e i due figli; rattristiti ma non addolorati pure i partecipanti alla baraonda che certo, come comprensibile, non avevano il fine di mettere in moto quanto poi accaduto.
A rendere ancor più complicati gli avvenimenti (innescati tutti dalla pesante truffa finanziaria subita) la decisione della famiglia di non dare pubblicità a quanto accaduto organizzando per Lucilla FELIZIANI stringenti funerali privati (presso la vicina quanto blindatissima chiesetta di San Giovanni Battista, vicina al cimitero della frazione), omessi di manifesto funebre e officiati nel più stretto riserbo.
Il feretro della donna, al termine del rito religioso, ha così preso la via del crematorio di San Benedetto del Tronto, con le ceneri affidate ai familiari, non risultandone traccia nè presso il Cimitero della frazione che in quello della natia Filottrano ma solo, come è inevitabile per tutti, presso l’ufficio di Stato civile.
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