𝗟’𝗮𝗴𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗲𝗿𝗮 𝗺𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗲𝗴𝗿𝗮𝗱𝗼 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝗴𝗿𝘂𝗽𝗽𝗶 𝗲 𝗮𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝘂𝗻 𝗰𝗹𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗼𝗱𝗶𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗹𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲. 𝗜𝗹 𝗳𝗲𝗿𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗱𝘂𝗲 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗶𝗻𝘁𝗶 𝗿𝗼𝘂𝗻𝗱: 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗲, 𝗰𝗮𝗹𝗰𝗶 𝗲 𝗽𝘂𝗴𝗻𝗶 𝗲 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗮 𝘀𝗼𝗿𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮, 𝗮 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗼𝗰𝗵𝗶 𝗺𝗶𝗻𝘂𝘁𝗶, 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝗴𝗿𝘂𝗽𝗽𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝗮𝗻𝗶 𝗲̀ 𝘀𝗽𝘂𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗹𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗮𝗳𝗳𝗶𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗴𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝗯𝗶𝘀 𝗱𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗮𝗿𝗲. 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗲 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗳𝗶𝗱𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗿𝗼𝗴𝗮𝗻𝗼. 𝗣𝗿𝗲𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗿𝗶𝘃𝗶𝗻𝗰𝗶𝘁𝗮. 𝗦𝗰𝗮𝘁𝘁𝗮 𝗹’𝗮𝗹𝗹𝗲𝗿𝘁𝗮 𝘄𝗲𝗲𝗸-𝗲𝗻𝗱. 𝗦𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗹𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮
di Sandro PANGRAZI
Chi ha messo in mano al 17enne tunisino di Castelfidardo il coltellaccio con cui, tornado sui propri passi, ha attentato alla vita del coetaneo e connazionale osimano?
All’interrogativo stanno lavorando, da sabato sera, i Carabinieri del Norm di Osimo, intervenuti a Piazza Nuova pochi istanti dopo l’avvenuta doppia aggressione.
Dai primi riscontri messi a verbale dai militari, parrebbe assodato come la rissa tra minorenni osimani e fidardensi abbia avuto luogo in due differenti round, scatenata per motivi effimeri come uno sguardo o un complimento fuori posto ad una ragazzina altrui.
Teatro del confronto muscolare il Monumento ai Caduti nel cuore della passeggiata, acceso tra le 22.30 e le 23 in un momento di particolare noia ma anche di antica rivalità tra i due gruppi, con particolare risentimento, tendenti all’odio, persino tra le rispettive famiglie tunisine delle piccole pesti!
Un fatto del genere, tutto sommato nuovo, ad Osimo, nella sua indiscussa gravità, ha suscitato scalpore, in città e nell’intero comprensorio, mettendo a nudo il fatto che anche le nostre lande, se lasciate indifese e in balia di gruppi più o meno armati, sia solo di pazzia, possono rapidamente trasformarsi in luoghi meno interessanti per qualità della vita.
Da qui l’imperativo, visto che la famiglia 2.0 non è in grado di porre i freni di un tempo ai propri bambini che rapidamente crescono di statura ma non di cervello, di intervenire presto e bene per stroncare il fenomeno… prima che il menar di fendenti diventi, ahinoi, normalità anche alle nostre latitudini.
Ecco perché sarà importante chiarire, in primis, l’identità del minorenne che ha fornito all’amico il coltello con cui, fatto roteare minaccioso nell’aria, qualche minuto dopo il primo round a parole e pugni, è tornato sui suoi passi alla ricerca dell’avversario.
Che tra il feritore e il ferito non scorresse buon sangue, persino a livello di famiglie, è un dato assodato dai Carabinieri che stanno chiudendo le indagini.
Indagini che parrebbero scartata l’ipotesi che uno dei due o entrambi possano aver agito sotto effetto di sostanze o semplicemente ubriachi.
A muovere prima la lingua, poi le mani, poi i calci e infine il coltello, proprio gli antichi rancori, la ruggine accumulata, il disprezzo reciproco, tra tunisini ma italiani di seconda generazione, di Castelfidardo e Osimo.
La ragazza apostrofata, dunque, parrebbe essere soltanto una scusa del momento per attaccare briga, alimentata dai branchi oltretutto; anziché sedata dai rispettivi gruppi di appartenenza, sbruffoni e impuniti pari demerito.
La contesa, dunque, si sarebbe potuto archiviare senza vinti e vincitori particolari, come in altre circostanze di questo derby antico, se dal gruppo antagonista forestiero non fosse saltata la disponibilità di un’arma impropria, consegnata al 17enne ancora in preda all’ira.
Coltello, c’è da dire, che una volta brandito contro una coscia del malcapitato osiman-tunisino, è stato fatto volare dalla balconata, come a liberarsi della prova del ferimento, gettato sulla sottostante via Cialdini!
Il pugnale, sembrerebbe un’arma a serramanico dotata di una lama ricurva a rientrare, di lunghezza sugli 8 centimetri, è stata comunque ritrovata dai Carabinieri, una volta messo alle strette l’aggressore, fermato quasi nell’immediatezza.
Diversamente da quanto relazionato ieri, a caldo, la vicenda avrà uno strascico legale, affidato dalla Procura al Tribunale dei Minorenni, senza attendere la verbalizzazione di una denuncia da parte dei familiari dell’aggredito e ferito, fortunatamente senza gravi conseguenze.
Si procederà, quantomeno, per lesioni aggravate e porto illegale di arma.
Circa le condizioni dell’osimano, il 17enne, dopo essere stato trattato sul posto da un’automedica e da una ambulanza del 118, è il trasporto nella notte in Pronto soccorso per gli approfondimenti del caso (volti a scongiurare l’interessamento dell’arteria femorale) e stato dimesso con alcuni giorni di prognosi.
Osimo e Castelfidardo, nel frattempo, si interrogano.
Il pericolo di una vendetta, da consumarsi a stretto giro di posta, non sembra ipotesi da scartare, al contrario meritevole di una analisi approfondita.
Allertate le forze dell’Ordine e massima attenzione ai prossimi week-end. Considerato il pregresso e il mancato inserimento sociale di due gruppi autoreferenziali, ancora fortemente legati alla cultura della comunità di origine… la possibilità di una rivincita a mano armata corre nell’aria.
L’integrazione ai modelli proposti dalla società italiana? Un percorso tutto da compiere.
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