𝗥𝗶𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮 𝗮 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗰𝗼𝗿𝗱 𝗶𝗹 𝘃𝗶𝗰𝗲 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗵𝗮 𝗶𝗻𝗴𝗮𝗴𝗴𝗶𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗻𝗼-𝘀𝘁𝗼𝗽 𝗰𝗼𝗹 𝗱𝗶𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗹 𝘀𝗶 𝗶𝗻 𝘇𝗼𝗻𝗮 𝗖𝗲𝘀𝗮𝗿𝗶𝗻𝗶. 𝗦𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗽𝗿𝗲𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 (𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗴𝗶𝗮̀ 𝗽𝗼𝗹𝗲𝗺𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗲) 𝗹𝗲 𝗱𝗶𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗴𝗴𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗮𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 (𝟭𝟰 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲) 𝗺𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗼 (𝟭𝟱 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲). 𝗜𝗹 𝗽𝗮𝗿𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝗲𝗴𝗿𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗦𝗼𝗽𝗿𝗮𝗻𝘇𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗰𝗶𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲 𝗹’𝗲𝗻𝗶𝗴𝗺𝗮
Colpetto di scena a Palazzo. Secondo la tesi di alcuni il periodo di sospensione delle dimissioni del Sindaco, di 20, giorni, va computato non dal giorno di presentazione in Protocollo (14 novembre 2024) ma a partire dal giorno immediatamente successivo, in questo caso il 15 novembre.
Trattasi, ribadiamo, di pure e libere interpretazioni, da affidarsi a ciascuna delle parti in gioco… ma stante il momento particolare e quasi storico per la città, accordiamo a PIRANI, volentieri, il bonus della libera interpretazione che sposta automaticamente il D-day dalla mezzanotte di martedì alle ore 14 di mercoledì 5 dicembre 2024.
Perché le ore 14? Anche qui entriamo nel campo delle libere interpretazioni e per non sbagliare abbiamo ascoltato volentieri il parere che più conta, ovvero del neo Segretario comunale Mauro SOPRANZETTI.
“Circa le modalità di ritiro, eventuale, delle dimissioni protocollate lo scorso 14 novembre – spiega il rappresentante dello Stato in Comune e in Sala Gialla – il Sindaco sa bene che questa decisione deve essere presentata e sottoscritta attraverso documento registrato all’apposito ufficio, aperto domani dalle ore 8 alle ore 14. Non posso essere io a raccoglierle in altro orario, se è questo che si vuole intendere, in quanto l’atto ufficiale deve appunto risultare registrato e agli atti”.
Su questo punto non possiamo non accogliere la spiegazione fornita, seppur il percorso opposto e contrario, vale a dire la notifica al Segretario=notaio della volontà del Sindaco, rilasciata in qualsiasi momento della giornata, secondo noi e altri avrebbe la stessa valenza di legge. Ma, ripetiamo, allo stato delle cose, non è più questo il punto.
Resta il fatto dal cappello a cilindro di PIRANI è uscita fuori, a sorpresa, l’interpretazione che fa comodo al Sindaco di quando conteggiare i 20 giorni. E anche su questo SOPRANZETTI spiega.
“Lo Statuto non chiarisce, nello specifico, la norma esatta da adottare, lasciando di fatto aperta la porta ad interpretazioni, ciascun per il proprio interesse. Di norma faccio rilevare che un atto protocollato dovrebbe iniziare a produrre effetto dal momento in cui lo si costituisce… ma appunto trattasi di norma non codificata dallo Statuto di Osimo. Di conseguenza, in teoria, domani, fino alle 14 qualcosa potrebbe ancora accadere, con i vari punti di vista a confrontarsi, nel caso eventuale”.
Che il caso eventuale possa, alla fine, risultare meno eventuale di quanto non si possa pensare è il racconto del frenetico pomeriggio seguito al ritorno ad Osimo di LATINI e del capo Gabinetto Monica BORDONI, come è noto anche vice Sindaco.
Una lunga riunione, ristretta a pochi ma buoni, si è consumata tra il solito, infruttuoso, tira e molla, senza riuscire a sbloccare la situazione di un millimetro.
PIRANI, in pratica, chiede di avere la moglie ubriaca ma anche di conservare la botte piana, impresa a cui molti, in ogni epoca, hanno ambito, senza riuscirci.
Da che mondo è mondo, per avere la mogliettina ubriaca al punto giusto e strapparle favori sessuali che diversamente non concederebbe, al marito (solo al marito) neanche sotto pesante tortura, occorre una bella botte di vino, di quello buono, da sacrificare.
L’avrà finalmente capito anche PIRANI che, in carriera, di “mogli e botti”, prosaicamente parlando, alla bella età di quasi 60 anni dovrebbe pur intendersi?
Per valutare il grado di apprendimento, pare di capire, toccherà però attendere e attendere fino alle ore 14, chiusura al pubblico, Sindaco compreso, dell’ufficio Protocollo.
Il fatto che in questo momento (ore 23 circa) PIRANI stia segretamente confabulando con il proprio vice (Latiniana o Bordoniana?) lascia però intendere che almeno 54 cose potranno ancora cambiare, in mille direzioni diverse.
Riassunto: PIRANI trascorrerà la notte, l’ultima da dimissionario, sfogliando la classica margherita: mi dimetto o non mi dimetto? Per poi presentarsi in Comune, abbastanza stravolto dal sonno e dalla stanchezza.
Se tirerà dritto per il proprio ufficio da Sindaco, accompagnata dalla fida cagnolina Wanda e dall’altrettanto fedele super Miky STAFFOLANI (si spera non piangente), PIRANI si godrà le sue ultime ore da Sindaco.
Viceversa, se prima di accomodarsi nella poltrona da 4.830 euro al mese (circa 270.000 euro a fine mandato) virerà il passo tutto a destra, fisicamente e politicamente, per accomodarsi in ufficio Protocollo…. speriamo non debba incontrare una fila troppo lunga di cittadini e riuscire a depositare la propria abiura a dimettersi entro le ore 14.