π—šπ—œπ—’π—©π—˜π——π—œβ€™ π—Ÿπ—˜ π—₯π—’π— π—£π—˜ π—œπ—Ÿ 𝗑𝗔𝗦𝗒, π—Ÿπ—¨π—‘π—˜π——π—œβ€™ π—Ÿπ—” π— π—œπ—‘π—”π—–π—–π—œπ—” π——π—œ 𝗠𝗒π—₯π—§π—˜: π—Ÿπ—œπ—•π—˜π—₯𝗒!
π— π—”π—šπ—œπ—¦π—§π—₯𝗔𝗧𝗨π—₯𝗔 𝗔 π—₯π—œπ—™π—Ÿπ—˜π—¦π—¦π—œ π—Ÿπ—˜π—‘π—§π—œ, π—£π—’π—œ π—œπ—Ÿ π—™π—˜π— π— π—œπ—‘π—œπ—–π—œπ——π—œπ—’ 𝗔 π—Ÿπ—” π—¦π—£π—˜π—­π—œπ—”β€¦

π—šπ—œπ—’π—©π—˜π——π—œβ€™ π—Ÿπ—˜ π—₯π—’π— π—£π—˜ π—œπ—Ÿ 𝗑𝗔𝗦𝗒, π—Ÿπ—¨π—‘π—˜π——π—œβ€™ π—Ÿπ—” π— π—œπ—‘π—”π—–π—–π—œπ—” π——π—œ 𝗠𝗒π—₯π—§π—˜: π—Ÿπ—œπ—•π—˜π—₯𝗒!π— π—”π—šπ—œπ—¦π—§π—₯𝗔𝗧𝗨π—₯𝗔 𝗔 π—₯π—œπ—™π—Ÿπ—˜π—¦π—¦π—œ π—Ÿπ—˜π—‘π—§π—œ, π—£π—’π—œ π—œπ—Ÿ π—™π—˜π— π— π—œπ—‘π—œπ—–π—œπ——π—œπ—’ 𝗔 π—Ÿπ—” π—¦π—£π—˜π—­π—œπ—”β€¦

Loading

𝗦𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗹’𝗲𝗻𝗻𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗼𝗺𝗶𝗰𝗶𝗱𝗶𝗼 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝘁𝘁𝗶𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗟𝗶𝗴𝘂𝗿𝗶𝗮, 𝗹’𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻-𝘁𝘂𝗻𝗶𝘀𝗶𝗻𝗼 𝗡𝗮𝗯𝗶𝗹 𝗚𝗵𝗶𝗱𝗵𝗮𝗼𝘂𝗶, 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝗶𝗼 𝟰𝟴𝗲𝗻𝗻𝗲, 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗮𝗺𝗺𝗼𝗻𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗿𝗶𝗽𝗲𝘁𝗲𝗿𝘀𝗶. 𝗔𝗰𝗰𝗲𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝘃𝗮𝗹𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲 (𝗰𝗮𝘀𝗮𝗹𝗶𝗻𝗴𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲), 𝗻𝗼𝗻𝗰𝗵𝗲́ 𝗺𝗮𝗱𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗮𝘁𝘁𝗿𝗼 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗻𝗼𝗿𝗱 𝗮𝗳𝗿𝗶𝗰𝗮𝗻𝗼 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗲𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮, 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝗿𝘁𝘂̀ 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗥𝗼𝘀𝘀𝗼, 𝗹𝗮 𝗺𝗶𝘀𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗮𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗯𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗿𝗼𝗻𝗶𝗰𝗼. 𝗚𝗶𝗮̀ 𝗱𝘂𝗲 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗳𝗮 𝗹’𝘂𝗼𝗺𝗼 𝘃𝗲𝗻𝗻𝗲 𝗮𝗿𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼, 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻𝗮 𝗮𝗻𝗮𝗹𝗼𝗴𝗮 𝗹𝗶𝘁𝗲 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗹’𝗮𝗯𝗶𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗮 𝗦𝗮𝗻𝘇𝗶𝗼, 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗮𝘃𝗲𝗿 𝘀𝗽𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼 𝘂𝗻 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗼𝘀𝗽𝗲𝗱𝗮𝗹𝗲, 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶𝗻𝗴𝗲𝗿𝗲 𝗶 𝗺𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶 𝗮𝗹𝗹’𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗮𝘀𝗲𝗿

ATTENZIONE CARTA RINNOVATA, STESSO IBAN MA NUMERI DIVERSI

Se in questo momento stai leggendo queste righe è perché, seppur con le difficoltà tecniche di cui ancora soffriamo (vedi la lentezza a caricare il sito), apprezzi a prescindere o sei almeno curioso di conoscere la notizia vista dal nostro speciale versante, con vista sulla nostra Verità.

Bene. E’ giusto che sia così. E’ sacrosanto che tutta la città condivida, a grande maggioranza, questo pensiero.

Francamente però, è altrettanto giusto che ognuno di voi, conclusa la pausa di lettura, decida di metter mano al proprio portafoglio elettronico, decidendo un proprio libero contributo solidale, utile anzi fondamentale a garantirvi le letture del futuro.

Nonostante gli appelli quotidiani partiti da Natale, i lettori che hanno seguito l’invito sono decisamente episodici, primule rosse… persino in parità rispetto a chi segue OSIMO OGGI dai più sperduti angoli del mondo.

ATTENZIONE CARTA RINNOVATA!

𝗣𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 𝟱𝟯𝟯𝟯 𝟭𝟳𝟭𝟭 𝟯𝟭𝟯𝟳 𝟱𝟭𝟰𝟱 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝘃𝗶𝗼 𝗣𝟮𝗣 (𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗶𝘃𝗶) 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝟯𝟵𝟯.𝟯𝟯.𝟬𝟵.𝟯𝟲𝟲 – 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 – 𝗮𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗲𝗹𝗲𝗻𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗪𝗵𝗮𝘁𝘀𝗮𝗽𝗽!

𝗢𝘃𝘃𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗚𝗥𝗔𝗧𝗜𝗦!

𝗜𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝘁𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗲𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗲𝗹𝗹𝘂𝗹𝗮𝗿𝗲, 𝗰𝗼𝗽𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗢𝗦𝗜𝗠𝗢 𝗢𝗚𝗚𝗜, 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗹𝗮 𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘀𝗶𝘁𝗼.

𝗩𝗲 𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗶𝗱𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝘀𝗰𝗶𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗲𝗱𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮.

Grazie!

**********

di Sandro PANGRAZI

In ordine di tempo l’ultimo femminicidio è di poche ore fa, consumato a La Spezia da un marito che aveva ricevuto dal giudice regolare divieto di avvicinamento e in sovrappiù pure una cavigliera, poco elettronica e molto fuori uso.

Risultato: lo Stato si scusa sentitamente; tre coltellate al fianco se l’è invece beccate Tiziana VINCI, 54 anni; e con lei, idealmente, anche i sei figli della donna che da oggi hanno la mamma al cimitero e il padre in galera.

L’operaio tunisino Nabil Ghidhaoui, 48 anni, non nuovo, purtroppo, a simili allarmi familiari. Stavolta, però, il limite parrebbe oltrepassato

302 chilometri a sud-est, in via Raffaello Sanzio, Osimo ha rischiato per due volte, in meno di quattro giorni, tra giovedì e lunedì sera, di rinverdire il sacrificio di Ilaria MAIORANO (ucciso a botte dalla furia del marito tunisino Tarik El Ghaddassi) aggiungendo all’elenco un’ennesima panchina rossa, evitata quasi per casualità e il gran correre dei Carabinieri.

Fosse per i magistrati di turno (che per entrambi gli episodi, complice il clima Ferragostano, hanno sorvolato sull’ipotesi di lavorare nel valorizzare l’ipotesi di sottoscrivere l’arresto) un altro tunisin-osimano – il 48enne Nabil GHIDHAOUI – oltre che in libera circolazione, potrebbe aver agio per ideare e mettere in pratica un terzo assalto, ai danni della moglie connazionale, nonché madre di quattro figli.

E dire che gli episodi di giovedì e lunedì sera, oltre che ravvicinati e pesanti, non sono gli unici a pesare sulla coscienza e sul fascicolo pendente in Procura ai danni dell’uomo.

Già due anni fa, esattamente alla vigilia di Ferragosto 2023, come oggi, GHIDHAOUI venne arrestato dai Carabinieri dopo averne stesso uno e costretto i militari ad immobilizzarlo utilizzando il taser.

Ieri come oggi un uomo inferocito, annebbiato dall’alcol, ad inveire e menar le mani contro la moglie. Allora scattò l’arresto del tunisino ma solo per violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale; tanto che l’uomo, operaio specializzato, a San Biagio, dipendente di un’azienda di perforazioni, se la cavò con la convalida dell’arresto e l’immediato ritorno a casa, dalla moglie maltrattata.

Veniamo così ai giorni nostri, esattamente giovedì, con la donna costretta al ricovero al pronto soccorso di Torrette in seguito alle botte ricevute dal marito!

Risultato? Naso rotto ma prognosi inferiore ai 20 oggi e impossibilità dei Carabinieri a procedere di ufficio.

I palazzi di abitazione popolare di via Sanzio (traversa di via Conte Orsi), teatro sia dell’episodio di due anni fa che delle due ultime aggressioni.

Stavolta però, al fumantino nordafricano, i Carabinieri gliela dovrebbero aver cantata chiara diffidandolo, a parole, a non farsi rivedere a casa, almeno per un po’… tanto da restare a dormire sul lavoro, nell’ultimo week-end, all’interno del capannone aziendale.

Tutto risolto? Niente affatto. Lunedì sera terzo episodio della saga familiare, secondo consecutivo.

GHIDHAOUI, contattata la moglie in Rete, commette l’errore di promettere di chiudere il collegamento per tornare al portone di via Sanzio (traversa di via Conte Orsi) per farsi riprendere in casa.

Detto e fatto. La donna fa giusto in tempo a chiudere il collegamento, mettere il chiavistello alla porta, rinforzare l’uscio con sedie e mobili e soprattutto avvisare di nuovo i Carabinieri del nuovo lavoro in arrivo.

Quando un paio di pattuglie del Norm giungono effettivamente sul posto, colgono il tunisino di nuovo eccitato dall’alcol, intrattabile e soprattutto determinato a finire di sfondare la porta di casa.

Si direbbe che, considerati i precedenti, recenti e lontani, il nuovo giudice di turno potesse, in via precauzionale, chiudere la faccenda, accogliendo quanto meno istanza per un fermo preventivo.

Allora come oggi super lavoro dei Carabinieri a salvaguardia della incolumità della donna sopraffatta e dei suoi quattro bambini-

Niente di tutto questo. Ferragosto è ancora più vicino… la soluzione più opportuna da cogliere? Un aggiornamento della pratica aperta giovedì e tanti saluti a chi bussa in cerca di sicurezza e giustizia.

I Carabinieri, per fortuna, aleno loro non si perdono di animo; redarguiscono per l’ennesima volta l’operaio, sorvegliano discretamente i pareggi di via Sanzio e per fortuna le giornate di martedì e mercoledì, con simili provvedimenti di fortuna, passano senza altri allarmi.

Poi, in serata, anche la Giustizia pare finalmente determinarsi a battere un colpo, probabilmente, temiamo, in corrispondenza del propagarsi della notizia di La Spezia e del triplice accoltellamento mortale.

Ancora una immagine, tratta da Fb, dell’operaio specializzato osiman-tunisino a cui il Qyestore ha notificato la misura dell’avviso orale.

Di fatto a muoversi è il Questore di Ancona che, in serata, finalmente, notifica a Nabil GHIDHAOUI la misura dell’ammonimento, propedeutica se non rispettata, a far scattare la misura dell’arresto.

Inoltre parrebbero maturi i tempi anche per una valutazione critica, in via giudiziaria, di quanto accaduto ripetutamente in via Sanzio.

Insomma se Dio (e qualche giudice) vorrà, in giornata – oggi giovedì – per il tunisino potrebbe scattare la prima misura coercitiva prevista dal codice Rosso, ovvero l’utilizzo del braccialetto elettronico da applicarsi al polso del 48enne magrebino.

Sperando che stavolta funzioni!

QUI il tuo gradito commento:

π‹πˆπ“πˆπ†π€ π‚πŽπ 𝐋𝐀 πŒπŽπ†π‹πˆπ„ 𝐄 𝐒𝐓𝐄𝐍𝐃𝐄 𝐔𝐍 π‚π€π‘π€ππˆππˆπ„π‘π„
πˆπ‹ 𝐓𝐀𝐒𝐄𝐑 β€œπ“π‘π€πππ”πˆπ‹πˆπ™π™π€β€ π“π”ππˆπ’πˆππŽ π…π”πŒπ€ππ“πˆππŽ

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarΓ  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *