𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝗮 𝗟𝗼𝗺𝗯𝗮𝗿𝗱𝗶, 𝗻𝗲𝗼 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗲𝗻𝗻𝗲, 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘀𝘂𝗿𝗮𝘁𝗮, 𝗲̀ 𝘀𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗕𝗲𝗻𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗯𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝘂𝗼𝗰𝗼, 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗼 𝗔𝗻𝗴𝗲𝗹𝗼 𝗟𝗮 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗮𝗴𝗻𝗮, 𝟯𝟭 𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗽𝗿𝗲𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼. 𝗜 𝗱𝘂𝗲, 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗲𝘀𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗮 𝘁𝗿𝘂𝗳𝗳𝗲, 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗰𝗮𝗱𝘂𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹 “𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲” 𝘁𝗶𝗽𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮̀, 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝘃𝗶𝗰𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗱 𝗮𝗻𝗻𝗼𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝗮𝗿𝗴𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻’𝗮𝘂𝘁𝗼 “𝗺𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝘀𝗮” 𝗽𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲𝗴𝗴𝗶𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮. 𝗟’𝗲𝗿𝗿𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝘃𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗮𝗶 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗼𝗹𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗮𝘂𝘁𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗻𝘁𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗣𝗶𝗻𝗲𝘁𝗼, 𝟭𝟬𝟬 𝗰𝗵𝗶𝗹𝗼𝗺𝗲𝘁𝗿𝗶 𝗮 𝘀𝘂𝗱, 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗽𝗽𝗶𝗮 𝗶𝗻 𝗳𝘂𝗴𝗮. 𝗗𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝘁𝗶 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝗺𝗯𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗿𝘂𝗳𝗳𝗮 𝗮𝗴𝗴𝗿𝗮𝘃𝗮𝘁𝗮. 𝗥𝗲𝗳𝘂𝗿𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗿𝗲𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮
“Al ladro, al ladro… mi hanno portato via tutto!”
A gridare a piena voce, dal balcone di casa ma in aperta campagna, lungo via suor Giuseppa Maria a Montorso di Loreto, una nonna di 80 anni appena visitata da tale Alessia LOMBARDI, 18 anni, incensurata, giunta nelle Marche con l’idea di truffare qualcuno, partendo da Benevento!
E’ accaduto martedì pomeriggio, attorno alle 14 – l’orario preferito per le truffe telefoniche – quando moglie e marito, entrambi over 80, sono stati raggiunti da una telefonata fatta al telefono di casa da un’altra coppia, stavolta giovanissima, appostata in auto sotto casa.

Un’auto, però, essendo la zona scampagnata e discretamente isolata, che è stata subito notata dai vicini i quali, per prudenza, hanno pensato male (ma in questo caso, bene) di annotarsi il numero di targa!
Trattavasi di una Ford Puma condotta dal 31enne Angelo LA MONTAGNA, pure di Benevento, già arrestato dalla Guardia di Finanza nel 2016 per essere stato colto a trafficare con un chilo di marijuana; al suo fianco la baby truffatrice Alessia LOMBARDI, senza precedenti, forse al primo colpo, di sicuro alla prima denuncia.
I due dopo aver avuto la pessima idea di parcheggiare nei pressi e quindi di mettersi al centro del “controllo sociale” che dalle nostre parti, per sfortuna o per fortuna, funziona ancora e bene, hanno così contattato i polli spacciandosi per Carabinieri.

“Sono il Maresciallo GOTTARDI della Stazione di Loreto – ha detto LA MONTAGNA con fare sicuro e risoluto al “pronto” di lei – vostra nipote sta male, molto male. Uno di voi venga subito a parlare con noi all’ufficio postale di Loreto”.
Fine della telefonata. Consultatisi un attimo, ecco l’uomo scendere sul piazzale di casa, salire in auto e dirigersi prontamente verso l’ufficio postale, lasciando così la moglie sola in casa. Esattamente come da piano dei due beneventani.
Il momento giusto per entrare in azione e che ha visto la ragazzina, con sfrontatezza da vendere, suonare alla porta mentre l’uomo è rimasto ad attendere al volante.
Alessia da brava campana, incline alla recitazione, una volta in casa si è lasciata andare ad una sceneggiata degna di miglior finalità, recitando a soggetto: “Signora, non abbiamo perso tempo e siamo corsi noi… qui c’è un grosso debito, per 45.000 euro, che sua nipote deve risolvere in qualche modo, pena l’arresto.
Cerchi di aiutarla perché sua nipote dispone di poche migliaia di euro. La buona notizia è che possiamo provare a convertire in moneta anche dell’oro o eventuali oggetti di valore. Importante è fare subito perché il Maresciallo GOTTARDI non so per quanto tempo potrà temporeggiare e rinviare la denuncia della controparte”.
Messa in questi termini, cuore di nonna si è aperto per evitare al peggio alla nipotina, avvertendo che in casa poteva avere 3.000 o 4.000 euro ma abbastanza oro vecchio. Insomma tutto fa brodo purchè presto e bene,
Anche perché la carabiniera denotava di avere molta fretta di prendere in consegna quel c’era e correre… all’ufficio postale anche lei… ma ovviamente a Benevento!
Di fatto la nonnina è riuscita a consegnare quel aveva in casa: una decina di inutili orologi valore zero, un’altra decina di orologi più interessanti con cinturino d’oro, un collier di perle, un altro più pesante di oro, diversi pendagli, orecchini e bracciali, oltre a tutta la bigiotteria di casa che, sommata ai contanti, ha comunque formato un bottino di almeno 15.000-20.000… non quanto serviva per salvare la nipotina dalle grinfie della legge ma pur sempre tutto il disponibile al volo.
Raccolto in tutto in un paio di scatole da scarpe… la Carabiniera ha rassicurato l’anziana per l’ultima volta che avrebbe fatto in modo di evitare il peggio, uscendo da casa a tutta velocità.
Proprio il comportamento ultraveloce, quasi da ladra, della truffatrice, ha destato il primo tardivo sospetto della vecchietta. La nonna, prima ancora che la falsa Carabiniera abbia potuto oltrepassare la cancellata dell’abitazione, è corsa al balcone per urlare: “Al ladro, al ladro…” mentre la ragazza, guadagnata l’auto col complice al volante, è rapidamente scomparsa… non verso l’ufficio postale ma il più vicino casello autostradale di Loreto.

Ed ecco così i vicini entrare in azione, specie colui che con grande intuito, aveva pensato bene di non farsi gli affari propri annotando i dati della Ford Puma.
Telefonata immediata al 118, smistamento della richiesta di aiuto ai Carabinieri di Loreto, quelli veri… consegna del numero di targa quanto mai utile e ricerche immediate avviate lungo l’A14, direzione Sud.
Tempo meno di un’ora è la Puma della Ford ha provato a confrontarsi con una Pantera della Polizia autostradale che ha intercettato i fuggitivi all’altezza di Roseto degli Abruzzi… tra Puma e Pantera il confronto è davvero impari e in breve Angelo LA MONTAGNA ha dovuto ammettere di non saper reggere il peso del confronto, invitato dagli agenti ad uscire al casello di Pineto.
I due, accusati di aver appena truffata una 80enne a Loreto, non hanno neanche saputo spiegare come mai il bottino, contenuto in quelle scatole per scarpe, fosse in auto con loro.
Invitabile il lieto fine, almeno parziale. I soldini, gli orologi, il girocollo e quanto di valore era stato appena consegnato alla Carabiniera, ha potuto far ritorno a casa prima di notte… salvando da un coccolone sicuro moglie e marito.
Purtroppo a casa sono ritornati anche Angelo LA MONTAGNA e Alessia LOIMBARDI in quanto, pur gravati dall’accusa di truffa aggravata (per essere stata realizzata ai danni di persone anziane e quindi socialmente deboli), a 100 chilometri dal fatto non è scattata per loro la flagranza e quindi l’arresto.
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