𝗣𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘂𝗻 𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝗼 𝗲𝗱 𝗶𝗻𝘁𝗶𝗺𝗼 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗖𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗙𝗶𝗹𝗼𝘁𝘁𝗿𝗮𝗻𝗼, 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝘂𝗻 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗳𝗮. 𝗢𝗿𝗶𝗴𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘁’𝗜𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼, 𝗹𝗮 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗮 𝗵𝗮 𝗮𝗰𝗰𝘂𝘀𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻 𝗺𝗮𝗹𝗼𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, 𝘁𝗿𝗲 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶, 𝗱𝗮 𝗰𝘂𝗶 𝗽𝘂𝗿𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝗿𝗶𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮. 𝗜𝗻 𝘂𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘁 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼, 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼, 𝗺𝗮𝗶 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗽𝘂𝗱𝗼𝗿𝗲. “𝗔𝗯𝗯𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝘁𝗲, 𝗰𝗼𝗰𝗰𝗼𝗹𝗮𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝗺𝗮𝗺𝗺𝗲…”
“Cara mamma, ho avuto tre giorni per supplicarti di non andartene.
Ho pregato affinché tu tornassi a ciò che hai fatto per tutti noi; e hai fatto più di quello che potevi.
Passavo giornate e nemmeno mi ricordavo che tu fossi li, al solito posto… e oggi non è facile perdonarselo.
Quasi un anno fa esultavamo per la mia elezione a Sindaco, Sindaco di quel Paese che tanto amiamo.
Dicevi sempre che non avevi bisogno di andare in vacanza, perché la cosa più bella che ci poteva capitare era nascere a Filottrano, il paese più bello del mondo.

Facevo sorridere a tutti quando raccontavo che mi dicevi: “Figlio caro, guadagni i soldi con la pala ma spendi con la ruspa… come pensi di fare pari? “.
Cara Mamma, tu eri proprio un incanto; in questi tre giorni di calvario ti abbiamo sussurrato tutto ciò che per 53 anni non ti abbiamo mai detto e ringrazio Dio per averci concesso questo tempo.
Noi diamo sempre tutto per scontato.
Tu e Babbo ci avete cresciuto e ci avete insegnato il valore di tutto ciò che vedo, tocco e faccio.
Tu dietro di noi, paziente e calma, sorridente e determinata, autorevole, coraggiosa e concreta.
Faremo esattamente come ci hai insegnato; dicevi sempre che avresti finito i tuoi giorni seduta sulla macchina da cucire ed è lì che ti abbiamo soccorso…
Aveva ragione, Nazzareno ROCCHETTI: alla fine della nostra vita ci devi arrivare stremato perché solo così puoi essere felice e consapevole di esserti meritato di venire al mondo.
Ora a noi rimarranno i tuoi insegnamenti: “Non è l’azienda che paga gli stipendi, l’azienda maneggia i soldi… ma sono i clienti che pagano stipendi, fornitori, progetti e passioni”.
Tu andavi d’istinto ed intuito solo come una grande donna forgiata dalla povertà che, da piccola, attanagliava la tua generazione.
Quella che noi oggi chiamiamo povertà solo perché non abbiamo due televisioni a testa, un’auto per persona, l’aria condizionata o il cellulare… e penso a quello che ha fatto grande la vostra generazione. La vostra non era povertà, la vostra era realtà, normalità; eravate sani e non dopati dal sistema.
Cara mamma, te ne ho fatte passare tante; spero di averti dato anche qualche soddisfazione.
Quando citavi il nostro cognome eri sempre orgogliosa e al tempo stesso e riservata.

Ora noi continueremo con quell’ orgoglio e porteremo avanti la nostra attività di Sartoria che tu hai contribuito, con le tue mani d’oro, a far crescere.
30.000 clienti in 30 anni; ogni cliente ha un tuo capolavoro nell’armadio.
Noi continueremo a fare ciò che ci hai insegnato; siamo sempre stati una famiglia di servitori e continueremo a farlo.
Tu sei stata imprenditrice, madre, moglie e nonna. Hai capito, hai dimenticato, hai perdonato, hai sofferto, hai pianto e ci hai amato più di te stessa.
Grazie!
A voi tutti che leggete questo mio pensiero, scritto con il cuore spezzato, chiedo di andare dalle vostre madri: Telefonate o meglio andate a trovarle ed abbracciatele forte; prendetevi il momento per starci insieme e dite loro tutto ciò che non avete mai detto.
Io non ho fatto in tempo”.
Luca PAOLOROSSI
Qui le tue condoglianze:
APPELLO URGENTE
Se in questo momento stai leggendo queste righe è perché, seppur con le difficoltà tecniche di cui ancora soffriamo (vedi la lentezza a caricare il sito), apprezzi a prescindere o sei almeno curioso di conoscere la notizia vista dal nostro speciale versante, con vista sulla nostra Verità.
Bene. E’ giusto che sia così. E’ sacrosanto che tutta la città condivida, a grande maggioranza, questo pensiero.
Francamente però, è altrettanto giusto che ognuno di voi, conclusa la pausa di lettura, decida di metter mano al proprio portafoglio elettronico, decidendo un proprio libero contributo solidale, utile anzi fondamentale a garantirvi le letture del futuro.
Nonostante gli appelli quotidiani partiti da Natale, i lettori che hanno seguito l’invito sono decisamente episodici, primule rosse… persino in parità rispetto a chi segue OSIMO OGGI dai più sperduti angoli del mondo.
OSIMANI TOCCA A VOI!

𝗣𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 𝟱𝟯𝟯𝟯 𝟭𝟳𝟭𝟭 𝟯𝟭𝟯𝟳 𝟱𝟭𝟰𝟱 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)
𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮
𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝘃𝗶𝗼 𝗣𝟮𝗣 (𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗶𝘃𝗶) 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝟯𝟵𝟯.𝟯𝟯.𝟬𝟵.𝟯𝟲𝟲 – 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 – 𝗮𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗲𝗹𝗲𝗻𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗪𝗵𝗮𝘁𝘀𝗮𝗽𝗽!
𝗢𝘃𝘃𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗚𝗥𝗔𝗧𝗜𝗦!
𝗜𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝘁𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗲𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗲𝗹𝗹𝘂𝗹𝗮𝗿𝗲, 𝗰𝗼𝗽𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗢𝗦𝗜𝗠𝗢 𝗢𝗚𝗚𝗜, 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗹𝗮 𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘀𝗶𝘁𝗼.
𝗩𝗲 𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗶𝗱𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝘀𝗰𝗶𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗲𝗱𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮.
Grazie!