𝗦𝗮𝗹𝘃𝗼 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗲𝗻𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗶 (𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗶𝗻 𝗔𝗽𝗽𝗲𝗹𝗹𝗼), 𝗹’𝗲𝘅 𝗽𝗿𝗼𝗺𝗼𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗣𝗮𝘀𝘀𝗮𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗲𝘀𝗰𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗮𝗿𝗶𝗮. 𝗗𝗲𝗶 𝟰.𝟱𝟬𝟬.𝟬𝟬𝟬 𝗱𝗶 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝘀𝗽𝗮𝗿𝗶𝘁𝗶, 𝗻𝗲 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗲𝗿𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗲𝘁𝗿𝗼 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟲𝟬.𝟬𝟬𝟬, 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗮 𝘀𝗽𝗲𝘀𝗲 𝗹𝗲𝗴𝗮𝗹𝗶. 𝗜𝗹 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗽𝗮𝗿𝗿𝗼𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗮𝗱𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗗𝗼𝗻 𝗗𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗦𝗴𝗮𝗹𝗹𝗮 “𝗿𝗶𝗺𝗯𝗼𝗿𝘀𝗮𝘁𝗼” 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝟭 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝟭𝟮𝟮,𝟱𝟳 𝗽𝗲𝗿𝗱𝘂𝘁𝗶!
APPELLO URGENTE
Se in questo momento stai leggendo queste righe è perché, seppur con le difficoltà tecniche di cui ancora soffriamo (vedi la lentezza a caricare il sito), apprezzi a prescindere o sei almeno curioso di conoscere la notizia vista dal nostro speciale versante, con vista sulla nostra Verità.
Bene. E’ giusto che sia così. E’ sacrosanto che tutta la città condivida, a grande maggioranza, questo pensiero.
Francamente però, è altrettanto giusto che ognuno di voi, conclusa la pausa di lettura, decida di metter mano al proprio portafoglio elettronico, decidendo un proprio libero contributo solidale, utile anzi fondamentale a garantirvi le letture del futuro.
Nonostante gli appelli quotidiani partiti da Natale, i lettori che hanno seguito l’invito sono decisamente episodici, primule rosse… persino in parità rispetto a chi segue OSIMO OGGI dai più sperduti angoli del mondo.
OSIMANI TOCCA A VOI!

𝗣𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 𝟱𝟯𝟯𝟯 𝟭𝟳𝟭𝟭 𝟯𝟭𝟯𝟳 𝟱𝟭𝟰𝟱 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)
𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮
𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝘃𝗶𝗼 𝗣𝟮𝗣 (𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗶𝘃𝗶) 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝟯𝟵𝟯.𝟯𝟯.𝟬𝟵.𝟯𝟲𝟲 – 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 – 𝗮𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗲𝗹𝗲𝗻𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗪𝗵𝗮𝘁𝘀𝗮𝗽𝗽!
𝗢𝘃𝘃𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗚𝗥𝗔𝗧𝗜𝗦!
𝗜𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝘁𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗲𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗲𝗹𝗹𝘂𝗹𝗮𝗿𝗲, 𝗰𝗼𝗽𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗢𝗦𝗜𝗠𝗢 𝗢𝗚𝗚𝗜, 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗹𝗮 𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘀𝗶𝘁𝗼.
𝗩𝗲 𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗶𝗱𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝘀𝗰𝗶𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗲𝗱𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮.
Grazie!
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di Sandro PANGRAZI
254.000 euro e al massimo pochi spiccioli ancora.
Tanto, alla fine della giostra, dovrebbe costare a Prisca CARLETTI la riuscita truffa milionaria – forbice dai 4 ai 5 milioni di maggior reddito forfettario – messa a segno principalmente a danno di parenti, amici o ex clienti della Banca Popolare di Ancona consolidati nel tempo. Per tutti vedi l’anziano parroco di Padiglione Don Domenico SGALLA, fuori per 1.225.629 euro e rimborsato simbolicamente dal Tribunale di Ancona con una provvisionale di 10.000 euro!
PARTI CIVILI CON PROVVISIONALI DA 10.000 EURO | TRUFFATI |
Maria Teresa BORDONI | 10.000 euro a fronte quasi 300.00 |
Don Domenico SGALLA | 10.000 euro contro 1.225.629 euro! |
Michele MARINELLI | 10.000 euro |
Francesco MONTI | 10.000 euro |
Cristina ANTONELLA | 10.000 euro |
Luigi SABBATINI | 10.000 euro |
Ruggero RIZZO | 10.000 euro |
Al cambio: 122,57 euro alla CARLETTI contro un solo euro rimborsato al sacerdote turlupinato; il tutto moltiplicato 10.000 volte!
Chi farebbe questo affare?
Purtroppo individuare la destinazione del malloppo sottratto a risparmiatori, convinti di aver sottoscritto il contratto più vantaggioso possibile, non è affare che interessi la Giustizia italiana.
Che sia, in toto o in parte, ancora oggi nella disponibilità della promotrice di Passatempo o se invece il ricco affare abbia preso strade e destinazioni ulteriori e diverse… l’argomento parrebbe non rientrare tra i motivi di interesse primario per il popolo italiano (nel cui nome si esercita la Giustizia) e nemmeno secondario.

Magari altrove, in Paesi più attenti al succo del problema, non accennare mai alla localizzazione del maltolto, potrebbe inibire all’imputato tutta una serie di facilitazioni e sconti (e magari indurre a restituire non solo spiccioli ma anche banconote gialle o viola), cultura che per fortuna di Prisca CARLETTI non appartiene all’Italia.
La promotrice radiata, al contrario, andrà incontro ad un destino tutt’altro che disprezzabile… futuro che come anticipato non prevede per la 50enne neanche un giorno di cella ma “soltanto” quattro anni di domiciliari sui generis, potendo la futura detenuta lasciare l’abitazione-prigione, per motivi di lavoro, dalle 8.30 alle 19.30 di ogni giorno per i prossimi 1.460 giorni a venire.
PARTI CIVILI CON PROVVISIONALI DA 5.000 EURO | TRUFFATI |
Gabriella DI CHIARA | 5.000 euro |
Terzilio ANDREUCCI e Loredana GIARDINIERI | 5.000 euro |
Vincenzo BAIOCCO | 5.000 euro |
Franco LANCIONI | 5.000 euro |
Cesare GIANNONI | 5.000 euro |
Michele ANDREOLI e Simona SASSI | 5.000 euro |
Vincenzina LANCIONI | 5.000 euro |
Natasha FOGLIA | 5.000 euro |
Carlo CARLETTI e Maria Rita MARINELLI | 5.000 euro |
Sara CARLETTI | 5.000 euro |
Sandro CARLETTI e Mariella ANTONELLI | 5.000 euro |
Sabrina LE MOGLIE | 5.000 euro |
Alessandra LE MOGLIE | 5.000 euro |
Antonietta POTENZA | 5.000 euro |
Un trattamento, di fatto, da “sorvegliata speciale”, abilitata a muoversi entro i confini un tempo solo comunali (oggi allargati all’intera regione) con la sola accortezza vincolante di far ritorno alla base sul calare della sera.
Che sia questo il futuro definitivo della CARLETTI non è però ancora scritto. Stamani il Gip Alberto PALLUCCHINI, nell’udienza programmata per valutare la richiesta conversione del carcere in detenzione domiciliare, ha sentenziato via libera all’istanza presentata dall’avvocato Cristina ANGELONI, accogliendo l’osservazione della difesa subordinando la concessione al pagamento delle 25 mini provvisionali (tante sono le parti civili) costituitesi nel procedimento.

Trattasi di 7 “anticipi” da 10.000 euro l’uno per i casi più rilevanti e di 18 rimborsi da appena 5.000 euro, ancor più simbolici… per un totale di 160.000 euro, cui aggiungerne in 94.000 tra multe, spese di costituzione e parcelle legali.

Il totale dunque, per potersi garantire la via più morbida al dopo truffa, fa lievitare il totale a 254.000 euro circa da versare; grosso modo la stessa cifra già bocciata a dicembre dal Pm AGOSTINO (contrario al patteggiamento alla pena di 4 anni e al versamento, per ciascuna parte offesa, dell’equivalente del 6% di quanto perduto) e comunque ottenuta dalla strategia difensiva.
Parola fine alla dolorosa vicenda? Non è detto. Con il deposito delle motivazioni della sentenza odierna, scatteranno i trenta giorni – per Procura e difesa – utili a motivare un eventuale ricorso in giudizio di Appello.