𝗡𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮̀ 𝗹’𝗲𝘂𝗿𝗼𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲, 𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝗹𝗶𝗻𝗲𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼-𝘀𝗮𝗿𝘁𝗼 𝗱𝗶 “𝗟𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮 𝘃𝗮𝗹𝗲𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗮𝘁𝗮 𝘀𝗶𝗺𝗯𝗼𝗹𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗴𝗹𝗶 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶”, 𝗵𝗮 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗲𝘃𝗶𝗱𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗼, 𝘁𝗿𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝟮𝟮𝟱 𝗰𝗲𝗹𝗲𝗯𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲, 𝗹𝗮 𝗯𝗼𝗻𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗲𝗿𝗼 𝗹𝗮𝗿𝗴𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼, 𝗮𝗱 𝟴𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝘁𝗿𝗮𝗴𝗶𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗶𝗰𝗵𝗲, 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶
Da Matteo RICCI, euro parlamentare Pd e candidato a Presidente della Regione Marche, riceviamo e pubblichiamo.
“Un buon Sindaco, voglio dirlo alla comunità di Filottrano cui va il mio saluto, dovrebbe rappresentare tutti e rispettare le opinioni di tutti; ma soprattutto dovrebbe rispettare la Costituzione.
E un sindaco che non rispetta ed onora la Costituzione anti fascista non può essere un buon Sindaco”. Così Matteo Ricci, europarlamentare marchigiano, ha commentato le parole del Primo cittadino di Filottrano Luca PAOLOROSSI che, in occasione della festa per la Liberazione, ha parlato di “25 Aprile, Tribunale ideologico” della Sinistra.

“La nostra Repubblica – ha sottolineato RICCI – è fondata sui valori della Resistenza. Senza i valori della Resistenza – ha sostenuto il candidato a Governatore, giunto di proposito a Filottrano – non ci sarebbero democrazia, libertà ed uguaglianza.
Per questo occorre combattere per rinnovare questi valori; perché senza i valori della Resistenza – ha concluso RICCI di fronte ad uno sparuto gruppo di sostenitori locali, gli stessi che hanno contestato le parole di PAOLOROSSI – né il nostro Paese, né Filottrano potranno continuare ad avere un futuro”.
Fin qui, maiuscole e virgole a parte, il pensiero di Matteo RICCI che da buon candidato, attento alle notizie da recuperare e rivisitare a proprio legittimo vantaggio, non si è fatto perdere l’occasione da provare a sfruttare.
Oltretutto Filottrano si prestava molto bene quale tappa di avvicinamento ad Ascoli Piceno dove, a proposito di news da cavalcare, il piatto da narrare era molto più sostanzioso.
Ma fin qui tutto appare francamente legittimo. In amore e in guerra, figuriamoci in politica sotto elezioni, ogni giocata è lecita e ognuno tenta l’opzione che ritiene più utile e foriera di consensi.
Da parte nostra solo un’umile avvertenza e una considerazione che RICCI riteniamo riuscirà a cogliere e mettere a fuoco.
L’avviso ai naviganti è semplice da realizzare e riguarda proprio la constatazione del tema in oggetto: la Resistenza, il canto dei partigiani, l’agitare o la messa in mostra dei vessilli rossi… storicamente, in Italia, non paga a livello elettorale. Anzi, forse, porta addirittura sfiga.
Ragion per cui suggeriremmo, a vantaggio del candidato RICCI, al centro di una elezione all’ultimissimo voto, maggior prudenza.

La sottolineatura, invece, riguarda il cuore della salita a Filottrano dell’europarlamentare. Ok la tappa di avvicinamento ad Ascoli Piceno; ok la necessità di confortare, in qualche modo, la base dei 15 attivisti politici di riferimento, per quanto piccola e senza voce… ma incentrare la critica al discorso celebrativo del Sindaco PAOLOROSSI puntando al disconoscimento storico di un Tribunale ideologico su cui la Sinistra italiana è campata di rendita per mezzo secolo ed oltre, significa due cose:
- Non essersi resi volutamente conto che dal 25 Aprile 1945 sono trascorsi ormai 80 anni abbondanti (gli ultimi fascisti in circolazione sono ormai tutti ultra centenari);
- Tributare involontariamente a Luca PAOLOROSSI, tra tutti i 225 Comuni delle Marche, la palma di miglior Sindaco marchigiano, avendo il Sindaco-sarto parlato di 25 Aprile quale festa di Liberazione a valere per tutti gli Italiani.
P.S. Oltre a dimenticare di elogiare PAOLOROSSI per la bella voce, calda e intonata mostrata a sorpresa per “Bella ciao”, ben più del coretto intentato da chi ama soprattutto criticare; a prescindere.
https://www.facebook.com/watch/?v=942842744442262
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