𝗧𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘂𝗻 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗳𝗮. 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶𝗽𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗶𝗻 𝗱𝗮𝗹 𝟱 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, 𝗲̀ 𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗮 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗹𝗮 𝗳𝗮𝗹𝘀𝗮 𝗳𝘂𝗴𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗱𝗶𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼. 𝗨𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮: 𝗻𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗼, 𝗶𝗻 𝗰𝗶𝗻𝗾𝘂𝗲 𝗺𝗲𝘀𝗶, 𝗵𝗮 𝗿𝗶𝗺𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗼 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗶𝗻𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶 𝗮 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶 𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝗿𝘀𝗶! 𝗘 𝗼𝗿𝗮 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗺𝗼𝘀𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶: 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗮𝗹𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗽𝗿𝗮 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗮 𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝘃𝗼𝗹𝗼 𝗺𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶𝗴𝗶𝗮𝗻𝗼?

Si scrive Graziano SABBATINI, si legge Confartigianato e insieme si accoppiano col redivivo Francesco PIRANI.
Fu così nella primavera del 2024 (quando un ingenuo Francesco ACQUAROLI si fece attrarre mani e piedi dai consigli interessati di SABBATINI) e la storia si ripete un anno dopo, con lo stesso meccanismo: CONFARTIGIANATO sostiene e appoggia moralmente (per il resto si vedrà) l’inutile bis del Sindaco già in fuga… sperando che dall’alto qualche Santo possa vedere, intercedere e/o provvedere.

Brutta cosa la politica quando, soltanto per sperare, si necessitano di miracoli grossi o e pure in serie. Ma del resto PIRANI lo aveva promesso a se stesso e ai suoi più stretti “collaboratori”: vendicare l’affronto mai dimenticato del 2011 e distruggere il Dino LATINI più in difficoltà degli ultimi 30 anni. Ora o mai più.
Per la verità, nel chiudere il primo atto della commedia, lo scorso 5 dicembre, PIRANI sperava di tornare a parlare in pubblico, ad Osimo, spinto dall’onda del consenso di migliaia di osimani orfani della sua guida illuminata.

Tutto questo, PIRANI lo sa benissimo, non c’è stato. Neanche a livello di ipotesi lontana.
Nessuna processione a Polverigi, nessun triduo quaresimale alle effigie del Santo Patrono, nessuna preghiera, tantomeno in greco antico, per convincere PIRANI a ripensarci e tornare sui propri passi.
Osimo, dunque, digerito il tradimento del 5 dicembre e le conseguenze di un anno senza Amministrazione, ha dimenticato PIRANI, non “fumandoselo” più neanche a livello di ipotesi… visto come è ampiamente visto che la città un Sindaco, di fatto, ce lo ha già, di nome Michela.
Ma oggi, anzi sabato mattina, la notizia sarà PIRANI e il significato e le conseguenze del suo ritorno, ultimo in carriera politica.

Detto che “l’annunciazione” della candidatura dell’imprenditore delle molle avrebbe dovuto aver luogo al foyer del teatro “La Nuova Fenice” (già prenotato dagli Antonelliani ma alla fine scartato in quanto ritenuto troppo grande rispetto ad una banale conferenza stampa di presentazione) per poi dirottare invece sul più intimo “Caffè del Corso”, più garantista per creare una falsa idea di “tutto esaurito”, veniamo al nocciolo della questione: tornare in campo per distruggere definitivamente la roccaforte di voti Civici… ma come?
Gli osimani che il 25 maggio si recheranno alle urne lo faranno, quattro su cinque, per due motivazioni: votare Michela GLORIO e/o esprimere in parolacce il proprio dissenso all’operato dell’ex Cerchio magico unitosi con PIRANI mosso dal comune interesse: se non potremo governare noi… che almeno perisca anche LATINI e 30 anni e più di dittatura civica.