𝑰𝒍 𝒏𝒖𝒎𝒆𝒓𝒐 𝒅𝒖𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝑪𝒂𝒓𝒓𝒐𝒄𝒄𝒊𝒐, 𝒖𝒐𝒎𝒐-𝒐𝒎𝒃𝒓𝒂 𝒅𝒊 𝑺𝒂𝒍𝒗𝒊𝒏𝒊, 𝒐𝒈𝒈𝒊 𝒂𝒅 𝑨𝒏𝒄𝒐𝒏𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒓𝒆𝒄𝒖𝒑𝒆𝒓𝒂𝒓𝒆 𝒆 𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒆 𝒊𝒏𝒔𝒊𝒆𝒎𝒆 𝒊 𝒄𝒐𝒄𝒄𝒊 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒈𝒓𝒂𝒏𝒅𝒊, 𝒔𝒖𝒑𝒆𝒓𝒔𝒕𝒊𝒕𝒊 𝒂𝒍 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒆𝒎𝒐𝒕𝒐 𝒗𝒐𝒍𝒖𝒕𝒐 𝒅𝒂 𝑮𝒊𝒐𝒓𝒈𝒊𝒂 𝑰𝑰 𝑳𝒂𝒕𝒊𝒏𝒊. 𝑰𝒏 𝒖𝒏 𝒄𝒂𝒔𝒐 𝒐 𝒏𝒆𝒍𝒍’𝒂𝒍𝒕𝒓𝒐 𝒍𝒂 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒕𝒆𝒈𝒊𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒍𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓, 𝒅𝒊 𝒄𝒉𝒊𝒆𝒅𝒆𝒓𝒆 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒅𝒂 𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒕𝒆𝒍𝒍𝒊 𝒅𝒊 𝑰𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂 𝒆 𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒆 𝒐𝒓𝒅𝒊𝒏𝒆 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝑳𝒆𝒈𝒂, 𝒆̀ 𝒎𝒊𝒔𝒆𝒓𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒇𝒂𝒍𝒍𝒊𝒕𝒂, 𝒍𝒂𝒔𝒄𝒊𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒔𝒄𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒄𝒄𝒊, 𝒑𝒐𝒍𝒆𝒎𝒊𝒄𝒉𝒆, 𝒗𝒆𝒍𝒆𝒏𝒐𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒍𝒕𝒆𝒍𝒍𝒊
Figurativamente parlando dal festival maceratese “Legàmi” (con la partecipazione di SALVINI e dell’intero Stato Maggiore del Carroccio), alla meno enfatizzata kermesse anconetana “Legàteci” in programma oggi nel capoluogo con la partecipazione del numero due leghista Andrea CRIPPA.
La prima impressione, a naso, è che “Legami &“Legateci”, non verranno ricordate dai marchigiani come eventi da tramandare ai nipotini. Più probabile, restando in tema di legacci e corde varie, che l’elettorato di Centro-Destra possa inaugurare, già il 9 giugno per l’Europee e appuntamenti seguenti, una variante in tema, più interpretativa del sentimento popolare: “Leghiamoli”!
A distanza di pochi mesi dal primo riscontro con le urne, oggi non vorremmo essere nei panni del monzese Andrea CRIPPA, uomo-ombra di SALVINI, Onorevole oggi ad Ancona per cercare di recuperare i pezzi più grandi dei cocci leghisti rimasti a terra dopo il grande inutile terremoto voluto da Giorgia II, la LATINI.
Così come, per voler cocciutamente restare nei nostri panni, non vorremmo essere nella divisa dell’Ispettore della Digos chiamato istituzionalmente a far luce, narrandosi di politica mista a cronaca nera, sulla vicenda della porta “misteriosamente” presa a calci e pugni in Regione Marche.
Accadde, come universamente noto, venerdì pomeriggio al primo piano del Palazzo delle Marche, in piazza Cavour, tra le 15.13 e le 15.23, ai danni della porta, in fragile legno compensato, che porta all’ufficio del capogruppo Pd, il senigalliese Maurizio MANGIALARDI.
Capita, incredibilmente, ad oltre tre anni dalle avvenute elezioni regionale di settembre 2020, che la Regione Marche non abbia ancora reperito, al gruppo “Rinasci Marche”, rappresentato dal Consigliere Luca SANTARELLI (per puro caso di Senigallia come MANGIALARDI) gli spazi necessari per ospitare il Consigliere SANTARELLI che, dopo il colpo di bacchetta magica scoccato da SALVINI in quel di Macerata, è sembrato davvero ad un passo dal risvegliarsi da verde-comunista a leghista!
Negli uffici “che non ci sono” dovrebbero e comunque devono trovar posto anche Massimo PARRI (responsabile della Segreteria di Rinasci Marche) e pure Emanuele PROCACCINI e Stefano STRANO, addetti semplici di segreteria, per un totale di un partito, una sede regionale e quattro persone.
Sistemati dove? Che domande! Chiedendo ospitalità al Pd che di Consiglieri ne ha già 8 e avrebbe posto anche per 9 acquisendo di fatto SANTARELLI, non per nulla un tempo sostenitore di MANGIALARDI for President.
Peccato per progetto extra politica, legato al fallito o riuscito ribaltone (CRIPPA, come se ne esce?) ideato da Giorgia II con l’avallo di tutto il partito nazionale, tranne i pezzi grossi marchigiani del nord.
Terremoto che avrebbe dovuto portare al siluramento di SALTARTINI alla Sanità per far posto all’ex Pd Monica ACCIARRI, garante del ventilato accordo professionale con l’infermiere di Neurologia a Torrette… ma anche vicina alle mire di carriera dell’altra grande voltafaccia, la funzionaria fabrianese e grillina Simona LUPINI, in odore di Carroccio.
Insomma nulla di nuovo sotto il sole marchigiano ma solo il ripetersi di storie viste e riviste e straviste di piccolissimo ed infimo cabotaggio personale che, con gli interessi di scrive e degli altri marchigiani, non ha davvero nulla da spartire.
Partendo da questa drammatica realtà si parte con il primo appuntamento in scadenza Europea, il 9 giugno, cartina di tornasole per tutti i partiti, Lega compresa. Giornata in cui molti cominceranno chi a piangere disperatamente; chi a spintonare e urlare forte in direzione di una via di uscita dalla Lega.
Che non c’è e non ci sarà.