𝗟’𝗶𝗽𝗼𝘁𝗲𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗱𝗮 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝘀𝘂𝗹 𝘁𝗮𝘃𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗴𝗶𝗮 𝗠𝗲𝗹𝗼𝗻𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲 𝗰𝗼𝗹 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲̀. 𝗜𝗹 𝗚𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼, 𝗮𝗹 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼, 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗲𝗺𝗯𝗿𝗮 𝗮𝘃𝗲𝗿 𝗳𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗮𝗰𝗰𝗲𝗹𝗲𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲. 𝗟𝗮 𝗣𝗿𝗲𝗺𝗶𝗲𝗿 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘃𝗼𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗳𝗶𝗱𝘂𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗠𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗼, 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘂𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗳𝗶𝗱𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼-𝗦𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗲 𝗱𝗶 𝗳𝗶𝘀𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗱𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼. 𝗡𝗲𝗹 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝘀𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝗰𝗮𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗻𝗼 (𝗔𝗰𝗾𝘂𝗮𝗿𝗼𝗹𝗶 𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮 𝗲 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲) 𝗶𝗻 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗱𝘂𝗲 𝗽𝗶𝗰𝗰𝗶𝗼𝗻𝗶 (𝗮𝗻𝘇𝗶 𝗮𝗱𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 𝘁𝗿𝗲) 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗮 𝗳𝗮𝘃𝗮
di Sandro PANGRAZI
Al momento sembrerebbe soltanto una ipotesi, ad una prima lettura parrebbe persino sin troppo ardita; per quanto tutt’altro giudicata tale dai più stretti addetti ai lavori.
Ma così pare essere. Insomma dalla sera alla mattina l’idea bislacca di trasformare, con un colpo di bacchetta magica, Francesco ACQUAROLI da Governatore delle Marche a neo Ministro del Turismo non sembrerebbe, per Giorgia MELONI, appartenere al genere letterario della fanta politica.
La voce circola da tempo, seppur ad intermittenza, nei circoli ristretti degli addetti ai lavori romani; e di rimbalzo è giunta sino a noi proprio nelle ore in cui il Senato è chiamato a discutere la seconda mozione di sfiducia – di 5 Stelle con l’appoggio del Pd – contro gli affari di Daniela GARNERO, in arte politica signora SANTANCHE’.

Che Francesco ACQUAROLI abbia un debole, da sempre, per il Turismo lo racconta la sua storia politica, vecchia e nuova, culminata con l’attribuirsi la delega del settore e la nomina di Marco BRUSCHINI alla guida della creatura Atim, made in ACQUAROLI.
Circa l’idillio dei buoni rapporti personali con la premier, poi, non c’è bisogno di riscoprire l’America, essendo notoria la confidenza e la vicinanza, sia politica che personale, tra Giorgia e Francesco.
Ad accrescere le ragioni del si, anche la coincidenza di un doppio avvenimento in arrivo – la sfiducia reiterata alla SANTANCHE’ e le elezioni Regionali in arrivo – che permetterebbero al Governo, con due abili mosse ad incastro fatte al momento giusto, di raccogliere ben due piccioni, anzi addirittura tre, con la spesa di una sola fava.
Ovvio che il ragionamento esplicito la MELONI e Fratelli di Italia non ve lo potranno fare mai così papale papale. ma, anche non detto, appaiono evidenti i molteplici dubbi di lasciare spazio ad un bis elettorale a forte rischio targato ACQUAROLI; specie se a contendere la guida della Regione il Centro-Sinistra dovesse opporre il meglio possibile del loro convento nella persona di Matteo RICCI.

Chi più del Senatore ascolano Guido CASTELLI, attuale Commissario per la ricostruzione nelle aree terremotate, potrebbe non solo raccogliere, ma addirittura con entusiasmo, la sfida e porsi agli occhi dei marchigiani come l’uomo giusto al posto e al momento giusto?
Considerando che il mandato governativo, oltretutto, in caso di vittoria, si avvia a scadenza naturale (settembre 2027) e valutata la giusta ambizione, da marchigiano, mai nascosta dall’avvocato senese (59 anni, già Sindaco di Ascoli Piceno e già Consigliere regionale fino al 2022) diremmo che l’ipotesi accampa molti diritti di cittadinanza.
In fondo si tratterebbe, se percorsa fino in fondo dalla MELONI, di una mossa di ritorno: fu proprio ACQUAROLI, eletto parlamentare nel 2018, a candidarsi alle Regionali del 2020 da Onorevole, rinunciando così al seggio in Parlamento.
Strada inversa per l’Assessore regionale CASTELLI che nel 2022 ottenne il via libera per il Senato lasciando ACQUAROLI a circa metà mandato.
Ora il nuovo giro di valzer ideato dalla MELONI e già fatto arrivare ai diretti interessati con l’avvertimento: “State pronti”.

Pronti a cosa? Essenzialmente ai tempi da far combaciare ad incastro.
Molto al riguardo lo dirà proprio la ulteriore mozione di sfiducia, dopo quella respinta del 2023 (111 a 67), esposta questo pomeriggio al Senato dalle principali opposizioni; mozione a cui farà seguito il voto previsto, in teoria, già per domani ma che, nella pratica, potrebbe ben slittare ai primi di marzo.
Cosa farà il Centro-Destra sul caso SANTANCHE’? Si allineerà alla richiesta di sfiducia (improbabile, decretando la fine della carriera politica della GUARNERO) o preferirà attendere – una volta decisa la data delle elezioni (settembre, ottobre, novembre o quando?) e conosciute le intenzioni di RICCI – il gesto spontaneo e assai meno impattante per l’opinione pubblica italiana delle dimissioni?

Se il triangolo ACQUAROLI-SANTANCHE’-CASTELLI dovesse effettivamente chiudersi come l’ordine delle cose parrebbe suggerire, in ogni caso la notizia difficilmente potrebbe anticiparsi prima di metà marzo. Oltretutto CASTELLI, anche sul piano personale e dell’impegno politico, avrebbe poco da perdere potendo conservare il ruolo di Senatore (al pari dell’europarlamentare RICCI) anche durante l’eventuale campagna elettorale
Non è un mistero come Fratelli di Italia ed alleati non abbiano, al riguardo, particolare fretta di anticipare mosse e tempi, sia per non dare vantaggi al Centro-Sinistra che concordare con la SANTANCHE’ la via di uscita ritenuta più dignitosa.
Di certo per le Marche la news, comunque verrà deciso a Roma, pizzica già di frizzanti bollicine…
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