𝗜𝗹 𝗖𝗮𝗽𝗼 𝗱𝗶 𝗚𝗮𝗯𝗶𝗻𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗻𝗼 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶, 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝗿𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗮 𝗱𝘂𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗲 𝗮𝗻𝗻𝘂𝘀𝗮𝘁𝗮 𝗹’𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗵𝗮 𝗿𝗶𝗻𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗶 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗹𝗲𝗶, 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗻𝗴𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗹 𝗺𝗶𝘁𝘁𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗢𝗿𝘀𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗔𝗰𝗾𝘂𝗮𝗿𝗼𝗹𝗶 𝗹𝗮 𝗺𝗲𝗹𝗮 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗹𝗲𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮. “𝗔 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗺𝗲𝗰𝗰𝗮𝗻𝗶𝘀𝗺𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘃𝗲𝘁𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗿𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗶 𝗲 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗮𝗹𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗹𝘁𝗼 – 𝗵𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗰𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝗮 – 𝗺𝗶 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗿𝗮𝗴𝗴𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗲𝘇𝘇𝗮”

“Io non ci sto”. Con queste quattro parole che riecheggiano il gran rifiuto del 1993, a reti unificate, di un mediocre Presidente della Repubblica Oscar Luigi SCALFARO (indisponibile a farsi cuocere a fuoco lento in un “gioco al massacro” sullo scandalo poi soffocato dei fondi Sisde) Monica BORDONI questa sera ha inteso più modestamente sintetizzare il proprio pensiero.
E sgombrare il campo dalla (inutile) candidatura a Sindaco, avanzata a suo nome, 48 ore fa, dal duo ACQUAROLI-ORSETTI; candidatura infida e a trabocchetto che, oltre che ad essere caduta dall’alto, oltretutto parrebbe non risultata gradita quasi a nessun altro.
Il capo Gabinetto del Presidente dell’Assemblea regionale Dino LATINI, col quale la BORDONI sarebbe entrata in aperto conflitto di interessi se il nominativo fosse stato sdoganato per una autolesionistica corsa a perdere… di fronte alla sostanziale richiesta palese di “alto tradimento”, ha preferito gettare la spugna e saggiamente ritornare al proprio posto.
“E’ vero, e di questo ringrazio i partiti che hanno fatto il mio nome, pensando a me come candidata spendibile per concorrere a testa alta contro la grande favorita Michela Glorio” – questo il succo del comunicato che riportiamo fedelmente – “…ritengo di personificare il prototipo del politico serio, efficiente e responsabile e di poter offrire ad Osimo una guida consapevole e preparata”.
“Avrei potuto portare in dote un solido percorso politico-amministrativo fatto di competenze che ho già messo (e avrei continuato ad investire) nella città; convinta come sono che ad Osimo servano come il pane uomini e donne dotati di capacità e dedizione… ma ritengo un errore riproporre schemi già dimostratisi fallimentari.
A questi meccanismi – ha tagliato corto la BORDONI ritirando la disponibilità concessa – mi sottraggo con fermezza!”.

Questo il testo originale per come è stato diffuso:
“Osimo ha bisogno di competenza e visione, non di logiche imposte o giochi potere. Ciò detto, in merito alla mia possibile candidatura a Sindaco di Osimo, ritengo doveroso chiarire che si tratta di una proposta maturata all’interno di alcune forze politiche che ringrazio per la fiducia e la stima dimostrate.
Questa attenzione dimostra la volontà di garantire alla città una Amministrazione solida, capace di offrire una visione chiara e una gestione fondata su esperienza e competenza.
Non si tratta di ambizioni personali ma della consapevolezza che Osimo merita un governo in grado di affrontare le sfide future con serietà, efficienza e responsabilità.
Ritengo tuttavia un errore riproporre schemi dimostratisi fallimentari – con candidature imposte dall’alto (vedi un anno fa Francesco ACQUAROLI con Francesco PIRANI, NdR.), estranee alla politica e all’Amministrazione – che rischiano di privare la città di una guida consapevole e preparata.
Osimo ha enormi potenzialità e per valorizzarle servono persone con un percorso politico e amministrativo solido.
Ho sempre messo le mie competenze al servizio della città e continuerò a farlo, nella consapevolezza che il buon governo si costruisce con capacità e dedizione, non con logiche di veti o con decisioni calate dall’alto.
A questi meccanismi mi sottraggo con fermezza; Osimo merita scelte responsabili… non uno stillicidio di nomi”.
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