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𝗩𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗮𝗿𝘁𝗼 𝗦𝗮𝘃𝗶𝗻𝗼 𝗟𝗲𝘁𝘁𝗶𝗻𝗶, 𝗱𝗶 𝗧𝗿𝗮𝗻𝗶, 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗲𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁𝗮̀ 𝗰𝗼𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗶 𝗦𝗿𝗹 𝗱𝗶 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼. 𝗜𝗹 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗳𝘂𝗹𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟭.𝟯𝟬 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗿𝗲 𝗱𝗮 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗶 𝗼𝗿𝗲 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘃𝗮 𝗮𝗹 𝗰𝗮𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗳𝗲𝗿𝗿𝗼𝘃𝗶𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗠𝗮𝗰𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮-𝗔𝗹𝗯𝗮𝗰𝗶𝗻𝗮. 𝗗𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝟰𝟴 𝗼𝗿𝗲 𝘃𝗶𝗴𝗲𝘃𝗮 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗼𝗽 𝗮𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗔𝗰𝗾𝘂𝗮𝗿𝗼𝗹𝗶, 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮 𝗼𝗿𝗮𝗿𝗶𝗮 𝟭𝟮.𝟯𝟬-𝟭𝟲, 𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲 𝘀𝗮𝗹𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼. 𝗟’𝘂𝗼𝗺𝗼 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲, 𝘁𝗿𝗲 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶 𝗲 𝗱𝘂𝗲 𝗻𝗶𝗽𝗼𝘁𝗶. 𝗗𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗿𝗼𝗰𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗰𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗹’𝗮𝘂𝘁𝗼𝗽𝘀𝗶𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼

APPELLO URGENTE

Se in questo momento stai leggendo queste righe è perché, seppur con le difficoltà tecniche di cui ancora soffriamo (vedi la lentezza a caricare il sito), apprezzi a prescindere o sei almeno curioso di conoscere la notizia vista dal nostro speciale versante, con vista sulla nostra Verità.

Bene. E’ giusto che sia così. E’ sacrosanto che tutta la città condivida, a grande maggioranza, questo pensiero.

Francamente però, è altrettanto giusto che ognuno di voi, conclusa la pausa di lettura, decida di metter mano al proprio portafoglio elettronico, decidendo un proprio libero contributo solidale, utile anzi fondamentale a garantirvi le letture del futuro.

Nonostante gli appelli quotidiani partiti da Natale, i lettori che hanno seguito l’invito sono decisamente episodici, primule rosse… persino in parità rispetto a chi segue OSIMO OGGI dai più sperduti angoli del mondo.

OSIMANI TOCCA A VOI!

𝗣𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 𝟱𝟯𝟯𝟯 𝟭𝟳𝟭𝟭 𝟯𝟭𝟯𝟳 𝟱𝟭𝟰𝟱 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝘃𝗶𝗼 𝗣𝟮𝗣 (𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗶𝘃𝗶) 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝟯𝟵𝟯.𝟯𝟯.𝟬𝟵.𝟯𝟲𝟲 – 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 – 𝗮𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗲𝗹𝗲𝗻𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗪𝗵𝗮𝘁𝘀𝗮𝗽𝗽!

𝗢𝘃𝘃𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗚𝗥𝗔𝗧𝗜𝗦!

𝗜𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝘁𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗲𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗲𝗹𝗹𝘂𝗹𝗮𝗿𝗲, 𝗰𝗼𝗽𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗢𝗦𝗜𝗠𝗢 𝗢𝗚𝗚𝗜, 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗹𝗮 𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘀𝗶𝘁𝗼.

𝗩𝗲 𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗶𝗱𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝘀𝗰𝗶𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗲𝗱𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮.

Grazie!

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di Sandro PANGRAZI

Muore lavorando sotto il sole, quasi al termine del turno.

E’ accaduto ieri mattina lungo la ferrovia di Sforzacosta (Macerata), attorno alle 11.30, ad un muratore di Trani relativamente ancora giovane (51 anni), contrattualizzato con la società cooperativa osimana Lavori Generali Srl con sede ad Osimo Stazione.

L’uomo, Savino LETTINI, sposato e padre di tre figli, da circa un mese aveva risalito l’Italia per lavorare, come operaio trasfertista, al cantiere ferroviario appaltato da Rete Ferroviaria Italiana alla cooperativa osimana specializzata in lavori ferroviari; nel caso relativi all’elettrificazione del tratto Macerata-Albacina.

Savino LETTINI, 41 anni, di Trani, morte sabato mattina nel camtiere ferroviario di Sforzacosta.

L’uomo aveva iniziato presto il turno di lavoro, già alle 5 del mattino, insieme ad altri quattro colleghi, proprio per evitare le ore più calde della giornata.

Sta di fatto che al momento della tragedia, consumatasi all’improvviso attorno alle 11.30, LETTINI aveva già speso fatica per oltre sei ore, senza rendersi conto di essere a rischio solleone.

Appena 48 ore prima la Regione Marche, a firma del Presidente ACQUAROLI, aveva sottoscritto un’ordinanza in cui si vieta – dal 3 luglio al 31 agosto – ogni attività lavorativa all’aperto, specie se caratterizzata da condizioni di lunga esposizione al calore, a valere in particolare proprio nei cantieri edili e/o stradali. Stop ai lavori dalle 12.30 alle 16, ben oltre, dunque, la tradizionale pausa pranzo.

Il cantiere maceratese teatro della tragedia. Per l’uomo, al lavoro per la cooperativa osimana Lavori Generali Srl, non c’è stato nulla da fare.

Il destino, purtroppo, non ha atteso la prescrizione dell’ordinanza, colpendo duro con un’ora di anticipo, in maniera da non lasciare scampo al poveretto; in particolare quando il termometro (prontamente verificato dai soccorritori) misurava la temperatura di 31 gradi all’ombra!

In attesa del responso dell’autopsia, ordinata dalla Procurata di Macerata per non lasciare “ombre” circa la natura responsabile dell’evento, tutto lascia pensare che il cuore di Saverio LETTINI non abbia retto allo sforzo della fatica e al calore di un sole eccezionalmente cocente, facendolo stramazzare a terra, sui binari, sotto gli occhi impotenti dei colleghi di lavoro.

Da quanto si è appreso, sembra che la vittima, già nei giorni scorsi, con turni di lavoro e temperature identiche a quelle registrate nella tragedia di sabato, avesse rivelato ai colleghi di non sentirsi troppo bene… ma di non poter rinunciare ai 1.806 euro della busta paga.

Il binario da elettrificare, della Macerata-Albacina, teatro del dramma costato la vita ad un padre di tre figli e giovane nonno di due nipoti.

Un particolare, quello delle avvisaglie sottovalutate da LETTINI, certamente oggetto di approfondimento nell’inchiesta aperta dagli investigatori della Questura maceratese, intervenuti a Boschetto di Sforzacosta insieme agli ispettori dello Spsal (servizio per la prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro), della Ast di Macerata e ai sanitari del 118, prodigatisi a lungo nel tentativo di strappare l’operaio al proprio destino.

La notizia inevitabilmente ha raggiunto la Puglia in tempo reale creando sgomento in famiglia e tra i conoscenti dell’uomo.

“Siamo stravolti” – parla per tutti la Presidente della Fidas Trani di cui LETTINI faceva parte come assiduo donatore di sangue.

“E’ una tragedia terribile. Savino amava la propria famiglia (che di recente, lo aveva anche reso nonno, NdR.) e il proprio lavoro, anche a costo di lasciare la famiglia per lunghe settimane. Qui, purtroppo l’occupazione scarseggia…”.

I lavori sul tratto ferroviario, iniziati a giugno per concludersi a settembre, continueranno.

RFI ha comunicato che l’infortunio mortale non fermerà il cantiere, riguardante una forza lavoro di circa 180 persone.

Sabato, ore 11.30, 31° gradi misurati all’ombra.

Dopo quanto accaduto verranno rinforzati gli standard di sicurezza, mentre le indagini dovranno chiarire, attraverso la verifica di documenti e testimonianze circa i turni di lavoro realmente osservati, eventuali carenze nella procedura e/o possibili responsabilità legate all’ambiente lavorativo.

Anche la Regione Marche, tramite la Spsal dell’Ast Macerata, ha aperto un fascicolo per chiarire se le misure di prevenzione, legate al caldo eccezionale di questo periodo, siano state rispettate; incluse idratazione, pause e condizioni di sicurezza del cantiere.

Tornando alla tragedia che ha colpito Saverio LETTIERI e la sua famiglia, in un primo momento alla vedova era stato detto di non preoccuparsi eccessivamente, in quanto il marito aveva avuto un incidente sul lavoro, cadendo da una impalcatura, senza risultare in pericolo di vita.

Poi si è iniziato a parlare di malore. Informazioni parziali tese a non allarmare la moglie che comunque, alla conferma della notizia, si è messa immediatamente in viaggio verso Macerata.

Qui ha trovato ad attenderla la triste realtà di una morte per probabile infarto, con il corpo appena rimosso, disteso per ore sul binario, sotto un sole eccezionale… un sole assassino.

QUI il tuo gradito commento:

Marisa VERDOLINI, vedova BRACONI

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