IL PD RICHIEDE LA TESTA DI PUGNALONI
CHE INVECE SI RICANDIDA COME SINDACO!

IL PD RICHIEDE LA TESTA DI PUGNALONI CHE INVECE SI RICANDIDA COME SINDACO!

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Volano gli stracci nell’incontro top secret di Numana. Andreoni e Ginnetti le alternative

“Amici e compagni del Pd. Ho sentito l’esigenza di riunire il partito sull’onda del risultato nazionale che, proiettato su Osimo, in caso di successo della linea del segretario e amico Matteo Renzi, avrebbe potuto costituire una accettabile base su cui programmare la difficilissima campagna per le elezioni 2019.

Tutti conosciamo il risultato scaturito dalle urne e il verdetto degli Italiani che ci vogliono all’opposizione, con altre teste, nuove idee, personaggi diversi.

Nel mio piccolo non posso che prendere atto della volontà degli Osimani e comunicare, con dispiacere personale, il mio passo indietro da Sindaco e il mio ritorno a vita privata.

Sono stati 4 anni difficili, anzi difficilissimi, dove ho molto sbagliato di mio… restando spesso senza suggerimenti o alternative possibili.

Non una voce critica, in questi quattro anni, si è levata all’interno di questo consesso per modificare, proporre, invitare a nuovi possibili scenari. Solo il partito a più alti livelli, provinciale e regionale, si è mosso utilizzandomi, spesso, come pedina per interessi più grandi, tutti interni al Partito Democratico, ma puntualmente estranei o addirittura in antitesi agli obiettivi degli Osimani e della città.

Del resto non poteva finire diversamente. Io stesso, catapultato alla responsabilità di Sindaco, da un giorno all’altro, senza neanche aver avuto il tempo di comprendere cosa stesse accadendo… ho molto deluso le aspettative. Le mie in primis.

Nè, devo dire, ho avuto una mano degna di questo nome, da qualsiasi altra componente del partito… Ma quale partito? Questo qui rappresentato e costituito, nonostante la maggioranza in Consiglio, da quattro gatti, diventati nel tempo tre e fino ai due rimasti attuali? E chi avrebbe potuto o dovuto darmi una valida mano a sbagliare di meno? L’amica Paola Andreoni, che in cuor suo altro non attendeva che giungere a questo punto? O forse le idee giuste avrebbe dovuto suggerirle il mio vice Mauro Pellegrini da cui attendo, ancor oggi, il primo spunto per qualche iniziativa non sempre e solo legata all’effimero.

Vero è che la colpa non è solo nostra. Vincere il ballottaggio per 2 soli voti ha avuto lo stesso significato per noi, di una condanna!

Tutti qua dentro sapevamo, già un istante dopo il verdetto dell’8 giugno, che il partito non era pronto a guidare la città. Il mio errore è stato di quello di aver voluto credere il contrario anche quando i risultati parlavano chiaramente che non sarebbe stato possibile.

Abbandonato da chi avrebbe potuto correggere la linea e attorniato solo da qualche “signor si” di cui non ho mai saputo che fare.

Tutto questo, ora, è però concluso. Con le dimissioni irrevocabili intendo concedere, in particolare al partito, un anno prezioso di riflessione interna, di critica anche aspra sul perchè abbiamo così clamorosamente fallito. Tutti.

Un anno di traversata nel deserto che ci consenta di ammortizzare il più possibile l’inevitabile e terribile raccolto che ci aspetta nel 2019.

Non sarà nè semplice, nè facile, nè indolore. Da parte mia confermo la disponibilità a prendere su di me tutte le responsabilità e anche qualcuna in più se questo mio sacrificio dovesse servire ad accorciare i tempi dell’inevitabile rinnovo a cui ambiscono e necessitano il Pd nazionale e quello di Osimo.

Chiedo scusa a tutti voi – e attraverso voi agli osimani – di non essere riuscito ad essere il Sindaco che mi ero ripromesso”.

Parole sante. Parole di giustizia politica. Parole da leader in difficoltà. Parole di ama la propria città e sente su di se il peso di errori destinati a lasciare il segno per tanti a venire.

Parole soprattutto che non ci sono state! Anzi!

Le parole, quelle vere, pronunciate da Pugnaloni lunedì sera in un ristorante di Marcelli, davanti all’intero Partito Democratico osimano riunito (presenti i consiglieri comunali, parte della Giunta e quasi tutti gli addetti ai lavori di casa piddina) hanno ribadito, una volta di più, l’esatto contrario: Pugnaloni non intende prendere atto del fallimento a cui ha portato la città e il partito e anzi si ricandida “motu proprio” ad andare un presumibile “macello” elettorale; in altre parole Pugnaloni, anzichè farsi da parte con scuse, pretende per diritto divino l’opportunità di congiungere il disastro amministrativo attuale abbinandolo al futuro disastro politico!

A questa prospettiva occorre dire che il Partito Democratico, conscio di aver nutrito in seno un nuovo Nerone, ha provato per la prima a volta a ribellarsi cercando di far ragionare Pugnaloni sulla necessità di convergere sui palliativi possibili (Andreoni o Ginnetti?, Ndr.) anzichè ricercare stragi e morti spettacolari.

Un Pugnaloni destinato a raccogliere il 13% dei consensi, secondo le ultime sensazioni calibrate sul voto del 4 marzo, equivarrebbe per la Sinistra a chiudere baracca e burattini per i prossimi 20 anni; vale a dire incassare un diretto al mento, doppiato subito dopo da un gancio in pieno volto, capace di mandare a terra un toro.

Un pericolo che il Partito Democratico nazionale e giù via a cascata, pur nell’attuale situazione senza padri e padroni al comando, per il proprio esclusivo bene non dovrebbe potersi permettere.

Intanto, tra mancate dimissioni auspicate e vere candidature annunciate, il tempo trascorre inevitabilmente, ormai ad un anno secco dall’appuntamento del 26 maggio 2019.

Al momento gli stracci che volano da una trincea e l’altra democratica, vede ciò che resta del partito diviso in almeno tre parti, sostanzialmente con numeri alla pari.

Simone PUGNALONI candidato a Sindaco di se stesso con 5% dei sondaggi, Paola ANDREONI con un equivalente 5% dei voti possibili e Achille GINNETTI accreditato del 3% di ciò che resta!

La situazione ideale per disperdere in mille inutili rivoli un voto già deficitario; il miglior scenario possibile per riconsegnare la città a chi, in questi anni, nonostante tutto, non l’ha mai perdita.

56 FURTI AI PARCOMETRI,
BANDA DI RUMENI
ASSAPORA PER 2 VOLTE LA LIBERTÀ...
OGNI VOLTA RISPEDITA IN CELLA
IN EXTREMIS DAI CARABINIERI
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L’INTERA FAMIGLIA NAPOLETANA DEI FALSI CC!

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